Campanile Basso e il Canalone Ovest nelle Dolomiti di Brenta
Tra la parete ovest del torrione Comici e lo spallone del Campanil Basso si trova un profondo canalone. E’ in bella vista ma ha un aspetto assolutamente orrido e poco invitante, incastrato tra gli enormi strapiombi della parete nord del Basso, con roccia che si immagina facilmente molto friabile o bagnata ed esposto alle scariche. Un trafiletto della guida di Gino Buscaini conferma l’impressione: viene descritto come profondissima e orrida gola rocciosa, che è stata percorsa in discesa ma assolutamente sconsigliabile.
Già da un pò pensavo di metterci il naso in inverno, quando il ghiaccio ferma i blocchi instabili e la neve ricopre gli ammassi di ghiaia. Domenica 15 novembre, con questo autunno con neve solo in quota e dopo un lungo periodo di bel tempo io e Piero Onorati ci siamo decisi a metterci il naso.
E’ stata una gita mondiale e l’itinerario è veramente interessante e consigliabile, l’arrampicata è divertente e varia, mai estrema ma nemmeno banale. Si trovano molti tratti di neve facile, passaggi di misto anche faticosi per superare blocchi e diedrini, un muretto di ghiaccio ripido. La location e l’ambiente sono mozzafiato e siamo certi che potrebbe diventare una classica di alpinismo invernale. E’ possibile che anche in inverno sia stato percorso in precedenza, ma per il momento non abbiamo nessuna info in merito.
Lungo il canale abbiamo attrezzato tutte le soste in punti riparati con fix e chiodi, si scende in doppia comodamente. La relazione descrive condizioni di scarso innevamento, con più neve la difficoltà può cambiare parecchio (probabilmente più facile) e non è detto che tutte le soste restino scoperte. Non è una salita da fare con più cordate impegnate: la parte altra presenta numerosi tratti friabili che non disturbano granché la scalata (le soste sono riparate) ma far cader qualche sasso su chi sale è molto facile.
Fin dallo studio delle fotografie che avevo in archivio ho trovato una somiglianza tra questa striscia di neve che lambisce il torrione più bello del Brenta e una linea di ghiaccio che si trova sulla sinistra della parete est del Cerro Torre. Los Tiempos Perdidos è una via di 900 metri, classificata 90°M5 che parte dal tribolato Glaciar Adela e raggiunge il colle della Speranza. E’ stata aperta dal francese François Marsigny insieme all’inglese Andy Parkin nel 1994, e la salita ha valso ai due il Piolet d’or.
La stessa storia della prima salita è molto affascinante: il progetto iniziale dei due era infatti di connettersi alla Via dei Ragni per proseguire in cima al Torre e scendere poi dalla cresta Est. Raggiunta per una linea indipendente (mai più seguita) la prossimità dell’Helmo però, per sopraggiunto maltempo dovettero desistere scendendo al circolo de Los Altares, sul versante ovest della montagna. Non conoscevano quel versante e, persi nella tempesta superarono il Passo del Viento, unico collegamento verso El Chalten. La loro avventura finì fortunosamente una settimana dopo, quando raggiunsero Bahia Tunel molto più magri e senza più attrezzatura, abbandonata durante la fuga per la vita. Ho sempre pensato che questa via, concatenata con la Via dei Ragni fino in vetta al Cerro Torre, rappresenta nel mio immaginario la linea di ghiaccio più bella del mondo.
Accesso: Dal rifugio Brentei si prende la diagonale che porta alla bocca di Brenta, il canale è ben visibile sulla sinistra dello spallone del Basso.
Materiale: due corde da 60m, una serie di friends al #2, 2-3 viti da ghiaccio, eventualmente qualche chiodo da roccia.
SCHEDA: Canalone Ovest, Campanile Basso, Dolomiti di Brenta
Salvaterra ringrazia per il supporto: Ferrino, Climbing Technology, Salice
Info: www.francescosalvaterra.com, FB Francesco Salvaterra