Addio a Giuliano Stenghel
Giuliano “Sten” Stenghel è morto oggi precipitando dalle scogliere dell'Isola di Tavolara in Sardegna. Pareti che non solo conosceva bene ma amava tantissimo (come ci racconta in questo articolo) e che aveva contribuito a far scoprire ed esplorare aprendo varie vie d'arrampicata. Tra queste Antichi Guerrieri e Infinito Blu aperte con Luciano Ferrari e Maurizio Giordani.
Nato nel 1953 a Rovereto, Stenghel era un alpinista e un arrampicatore che ha scritto la storia dell'arrampicata in Valle del Sarca e non solo. Istruttore nazionale d'alpinismo del CAI dal 1978, poi istruttore emerito e anche aspirante Guida Alpina ha all'attivo un'attività davvero immensa che testimonia un amore senza fine per l'arrampicata sulle grandi pareti e per l'alpinismo
Più di 200 vie nuove portano la sua firma, mentre innumerevole sono le sue ripetizioni di vie difficili. Angelo Elli scrive che nel suo curriculum appaiono: “soprattutto moltissime prime ascensioni solitarie e sempre 'di corsa'. Nel mondo alpinistico è considerato 'maestro del friabile' per la capacità di muoversi su rocce difficili ed estremamente friabili anche con poche protezioni”.
Sten è stato un protagonista sulle pareti del Sarca ma anche in Dolomiti. Tra le tante ricordiamo La via del calice aperta con Graziano Maffei sulla sud della Torre Innerkofler (Sassolungo, Dolomiti). Mentre sul Primo Pilastro del Monte Casale (Valle del Sarca) ha aperto insieme ad Alessandro Baldessarini la famosa Via del Missile. Ivo Ferrari ha definito così la via che porta il suo nome sulla Torre d'Ambiez (Dolomiti di Brenta): “Non parlo mai di difficoltà e gradazioni, ma tutti sanno che ci sono diverse scale e parametri, e... diversi Alpinisti, Giuliano Stenghel fa parte di quelli veri!”
Giuliano Stenghel era molto impegnato anche nel sociale. Ha fondato l’Associazione umanitaria Serenella-Onlus, intitolata alla moglie scomparsa, per aiutare i bambini bisognosi. Per questo nel 2017 gli è stato assegnato il Premio Meroni.
Questa la motivazione del Premio Meroni che esprime bene chi era Giuliano e quanto abbiamo perso oggi: “Dopo una prima parte di vita dedicata all’arrampicata estrema su roccia, con impressionanti prime salite di rilevanza storica, Giuliano Stenghel, a tutti noto come Sten, vive la disperazione della scomparsa prematura della moglie e fonda con alcuni amici l’associazione Serenella, in memoria. Da parecchi anni l’associazione sfida ogni giorno, con notevole successo, la difficoltà di reperire donazioni solidali verso le persone e i bambini che si trovano in condizione di grande povertà. I progetti realizzati sono ormai centinaia (sparsi in tutto il mondo), migliaia i bambini adottati a distanza. L’associazione si è impegnata direttamente con la costruzione di case, scuole, orfanotrofi, pozzi, acquedotti, con il finanziamento di cure ospedaliere o interventi chirurgici, l’invio di medicinali, l’emergenza fame, ecc. Chi fa parte di Serenella è consapevole di dare e basta… rimanendo quindi a carico dei soci, in modo assolutamente volontario, ogni spesa organizzativa”.
info: http://www.angeloelli.it/alpinisti/file/Stenghel%20Giuliano.html