Pizzo Diavolo di Tenda, nuova via Diavolina Gully per Valentino Cividini e Paolo Zenoni
Con l'amico Paolo Zenoni partiamo dalla località Pagliari (Carona) con tutta l'attrezzatura in spalla compreso sci e scarponi. Saliamo con le scarpe del tennis fino al bivio per il rifugio Longo dove effettuiamo il primo cambio di assetto lasciando dietro un abete le tennis e calzando gli scarponi da sci. Troveremo la neve continua sulla strada verso il Longo a circa 1800m di altitudine.
Proseguiamo più agevolmente sci ai piedi fin quasi alla forcella sopra la diga del Lago di Diavolo che guadagnamo dopo un breve tratto a piedi sci in mano su pendenze accentuate. Proseguiamo lungo il traversone fino ad entrare nella valle sotto la bocchetta di Podavit dove lasciamo gli sci. Il freddo si fà sentire forte e ci mangia le energie molto velocemente. Giungiamo alla base di questa colata che avevo osservato ben due volte negli anni passati.
Siamo già belli stanchi ma dopo un buon thè caldo si parte su questa linea che sale armoniosa fra le placche compatte. Superata la goulotte iniziale proseguiamo dritti sulle placche rocciose perchè le condizioni sono ottime e aggirando sulla destra un'altro risalto proseguiamo lungo logici e divertenti canalini sino a collegarci con la via normale quando la cresta ormai spiana e conduce alla vetta.
Dopo la cima dove ci sediamo e cerchiamo di recuperare le forze con una barretta ritorniamo agli sci che sono dei mezzi eccezionali e ci ricondurranno alle scarpe del tennis senza troppe fatiche sciando sulla mitica mulattiera del Calvi che con poca neve non delude mai.
Giornata superlativa dove viene unito tutto: lunga sgambata, pelli, picche, sciata. Certo in giornata con questo freddo è dura fisicamente, ben 11 ore continuative con brevissime soste.
di Valentino Cividini
SCHEDA: Diavolina Gully, Pizzo Diavolo di Tenda
Link: FB Valentino Cividini, valentinocividini-blog.blogspot.it