Pizzo Badile Via degli Inglesi in invernale per Silvan Schüpbach e Peter von Känel

Gli alpinisti svizzeri Peter von Känel e Silvan Schüpbach hanno salito in inverno la Via degli Inglesi sul Pizzo Badile, aperta nel 1968 da Mike Kosterlitz e Dick Isherwood.
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Via degli Inglesi sul Pizzo Badile ripetuta da Silvan Schüpbach e Peter von Känel il 17/03/2022. La famosa Direttissima è stata protagonista di una delle tappe più importanti nella storia dell’alpinismo femminile, ma non solo, quando nel 1982 le cecoslovacche Zuzana Hofmannová e Alena Stehlíková hanno effettuato la prima femminile e contemporaneamente prima invernale della via. Nel 2008 Fabio Valseschini ha effettuato la prima solitaria invernale.
Silvan Schüpbach, Peter von Känel

Gli alpinisti svizzeri Peter von Känel e Silvan Schüpbach hanno salito in inverno sul Pizzo Badile la Via degli Inglesi, aperta dal 8 al 9 luglio 1968, praticamente per sbaglio, da Mike Kosterlitz e Dick Isherwood che si erano recati sotto la parete nord per ripetere la via Corti.

La famosa Direttissima è stata protagonista di una delle tappe più importanti nella storia dell’alpinismo femminile, ma non solo, quando dal 11 al 15 febbraio del 1982 le cecoslovacche Zuzana Hofmannová e Alena Stehlíková hanno effettuato la prima femminile e contemporaneamente prima invernale della via. In tempi più recenti, dal 17 al 20 febbraio 2008 Fabio Valseschini ha effettuato la prima solitaria invernale della via che vanta difficoltà fino a VI e A2 -, oppure VIII in libera.

Nel dicembre del 2020 Schüpbach insieme a Matteo Della Bordella aveva aperto Crossway of Friendship sul Pizzo Badile dedicata all’amico Matteo Bernasconi, mentre l’anno scorso Schüpbach aveva ripetuto la Nordest Supercombo con Cyrill Bösch e Pierre Chanut. Era scendendo da questa linea che gli è venuto l’idea di tentare la Via degli Inglesi in chiave misto moderno.

Sul suo account Instagram, Schüpbach ha raccontato "Non sapevamo cosa aspettarci. Ma mi è sembrata una bella linea di drytooling e misto, che non dipendono molto dalle condizioni." I due sono partiti presto dalla Capanna Sciora il 17 marzo con sufficiente materiale per un bivacco in parete ma, non trovando cenge adatte, hanno continuato a spingersi verso l’alto, affrontando difficoltà fino a M8 e raggiungendo la cima 22 ore dopo essere partiti. In cima hanno dormito nel bivacco Redaelli, poi sono rientrati a valle il giorno seguente.

Schüpbach ha concluso "ero molto sodisfatto quando ho realizzato che avevo intuito giusto. E, ciliegina sulla torta, la roccia è molto buona. La via offre un’arrampicata ripida, facile da proteggere e ottimi ganci per le piccozze. Oserei dire che ha il potenziale per diventare una grande classica per la difficile arrampicata su misto in ambiente."

Link: www.slack-line.ch, IG Silvan Schüpbach, Karpos, SCARPA




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