Alla Pera in Valle del Ferro (Val Masino) la nuova via Vascello Fantasma
Il 6 agosto 2023, in una domenica incerta funestata da un forte vento gelido e addirittura qualche breve nevicata, abbiamo salito un nuovo itinerario sulla dimenticata "Pera" in alta valle del Ferro. L'idea è nata due giorni prima, quasi per scherzo, nell'indecisione generale che precede un prezioso weekend d'agosto meteorologicamente un po' instabile. Nonostante la nota passione per queste valli, la sconosciuta parete in questione l'abbiamo adocchiata per caso nella piccola foto di una guida: l'indomani, sabato, saliremo al bivacco per tentare di cogliere un po' di ispirazione.
Domenica, pur con qualche dubbio (specialmente per la fascia strapiombante a due terzi di parete, non aggirabile) iniziamo la salita. Lo sperone centrale, sulla destra, appare dalla base decisamente più abbordabile (a tratti addirittura erboso); evitiamo comunque di cedere alla tentazione e tra sprazzi di sole, nevicate e grandinate lampo, raggiungiamo contro ogni pronostico la cima, anch'essa priva di alcun segno di passaggio o calata precedente.
È agosto ma siamo bardati come se si trattasse di una salita invernale. Scopriremo solo sul sentiero di discesa (incrociando Paolo Cucchi - che a tal proposito sa tutto) che proprio lungo lo sperone centrale salì il leggendario Ivan Guerini qualche decennio addietro.
La "Pera del Ferro", la cui cima supera di poco i 3000 metri, è la gigantesca prua di un vascello di un'epoca primordiale circondato e sopraffatto da immense onde di granito; come una perla all’interno dell’ostrica, essa è abbracciata dai pizzi del Ferro che la custodiscono gelosamente. La via si svolge su una parete di roccia ottima in un angolo particolarmente remoto e suggestivo del Masino, benché essa sia ben visibile dal fondovalle (e addirittura dalla webcam di San Martino!).
La via sale la compatta parete sud-ovest, che si impenna gradualmente da enormi placconate, e cercando su di essa la linea più logica e proteggibile. E' da considerarsi quindi una via di concezione "moderna" ma non certo sportiva: sono stati lasciati solo tre spit di progressione sui nove tiri; quasi tutte le soste inizialmente a chiodi sono state sostituite da un singolo spit con anello di calata. I primi tiri si svolgono sulle suddette splendide placche lisce che fino a qualche decennio fa erano coperte da un ghiacciaio.
Consigliabile ad amanti di luoghi remoti e dimenticati in alta montagna, con un occhio per la qualità della roccia e del piacere dell'arrampicata. Non è continua nelle difficoltà e i passaggi faticosi sono abbastanza brevi, per cui non la suggeriamo ad arrampicatori puramente sportivi e ricercatori di performance o ingaggio fisico.
La vicinanza e praticità del bivacco Molteni-Valsecchi e l'ubicazione della valle del Ferro la rendono relativamente 'veloce' per una via che supera i 3000 metri: ma è pur sempre l'alta val Masino, per cui un po' di fatica è garantita!
La testata della valle è oggi assai carente di offerte di arrampicata vera e propria (la traversata dei Pizzi del Ferro è un itinerario lungo e più alpinistico), un peccato data la presenza del comodo bivacco. Poco oltre la Pera si sviluppa la via "Popolo dell'Autunno" sull'anticima del Pizzo del Ferro Centrale (Miotti, Spini, Mottarella 1980) il cui attacco e discesa, a causa del ritiro dei ghiacciai, ad una prima occhiata appaiono ora decisamente più complicate.
di Matteo Bedendo