Non ne vale la pena
Con questa chiara frase un amico liquida il mio entusiasmo per un'idea: inventare, rispolverare e ricercare linee brevi che percorrono torri e torrette della Grignetta. Sappiamo tutti che una montagna piccola non potrà mai diventare grande, o meglio che una salita breve non si trasformerà di certo in una scalata lunga. Però a volte ci sfugge che una salita corta, per la sua logica, bellezza e "compagnia" può tranquillamente divenire una "stupenda" salita, dove il piacere non conosce metro.
Mentre percorro in lungo e in largo le guglie sopra casa, a volte l’occhio si posa su linee invisibili viste centinaia di volte, dove per un gioco di fantasia nascono percorsi verticali. Lo stimolo è dovuto al fatto che mi sono innamorato del "sonno" e dormire vuol dire alzarsi tardi e con sempre meno voglia di (ogni fine settimana) sobbarcarmi lunghe trasferte e metri di carta spesa per pagarne il pedaggio.
Il "Non ne vale la pena" a volte mi fa stare bene, la ricerca e il rispolvero del "vecchio" fanno parte della mia voglia... "Guarda quella fessura, osserva quella placchetta, hai visto che spigolo..." così dicendo, in compagnia, realizziamo le "nostre" brevi vie. Con martello e chiodi segniamo il nostro veloce passaggio, memorizzando il tutto lasciando tracce del nostro transitare, piccole e piacevoli opere a cielo aperto. Ovviamente i gusti sono personali e quello che a noi, o per noi, sembra bello, magari a qualcuno non piacerà... ma anche questo fa parte del bello!
Un foglietto di carta, basta la pagina di un notes per tracciare la relazione, pochi tiri che, di domenica in domenica, di stagione in stagione diventano tanti tiri, brevi e lunghe lunghezze di linee nuove o poco ripetute.
I nomi. La cosa più intrigante è decidere il nome, "Spigolo delle Mamme", "Via del Pietro", "Diedro del mistero"... Tanti nomignoli adatti al momento, una dedica a chi deve nascere, un ricordo a chi non c’è più, un omaggio a chi è importante, questo è il "Non ne vale la pena" pronunciato da un amico che non gioca al mio gioco.
Un giorno, se mai capitasse, metterò ordine riunendo tutti i fogli del notes, e farò nascere un opuscolo. L’uomo alpinista, rocciatore, ghiacciatore, ha sempre bisogno di novità, si alimenta di novità! Ognuno di noi, amanti di montagna, fredda e calda che sia, possiede un notes, il proprio ed importante notes, dove trascrive con penna o memoria i giorni verticali, talmente belli e importanti da essere a volte... brevi!
Ps: alcune linee percorse non sono state nominate perché non siamo riusciti a sapere il nome dei primi salitori, ci siamo limitati a "sistemarle" chiodando soste e lasciando cordini nelle numerose clessidre.
Buona ricerca, ne vale sempre la pena.
di Ivo Ferrari