Nanga Parbat, continua la ricerca di Daniele Nardi e Tom Ballard
Anche oggi la novità più importante al Nanga Parbat sembra essere il gran lavoro di perlustrazione della montagna, via terra e con i droni, da parte del team di Alex Txikon. Come già riportato ieri, il team dei soccorritori - composto oltre che da Txikon anche da Ignacio De Zuloaga, Felix Criado, Josep Sanchis e Rahmat Ullah Baig - è stato trasportato sul versante Diamir dove era già presente anche l'alpinista pachistano Ali Sadpara. Senza perdere tempo, durante lo stesso volo di avvicinamento i due elicotteri dell'aviazione pachistana avevano effettuato una prima ispezione nella zona della via Kinshofer per poi passare allo Sperone Mummery, lì dove erano impegnati Tom Ballard e Daniele Nardi.
Quindi erano atterrati per consentire l'allestimento di un “campo operativo” tra Campo 1 e 2. Da qui, come riportava questa mattina la pagina FB di Daniele Nardi: “Txikon e Criado hanno poi proseguito verso campo 3 per qualche centinaio di metri, ma l’ora avanzata, la situazione della neve e il pericolo valanghe - incrementato dalla mancanza di vento e dall’esposizione del sole dei pendii – li ha fatti prendere la decisione di tornare indietro. Dopo un paio d’ore hanno raggiunto il loro campo. Durante questa ricognizione hanno iniziato ad utilizzare i droni per esplorare la zona circostante, ma non sono state individuate tracce di Daniele e Tom. Sono state fatte anche osservazioni visive con il potente telescopio di Alex Txikon, soprattutto nella parte alta dello Sperone, per individuare un segno della tenda di campo 4, senza alcun esito.”
Nella mattinata di oggi le operazioni non si sono fermate. La squadra coordinata da Alex Txikon ha: “raggiunto il plateau di seracchi sopra campo 2, a 300 metri in linea d’aria da campo 3. Con loro avevano i droni con i quali hanno provato in tutti i modi ad esplorare ogni possibilità sul terreno che potesse segnalare una traccia della presenza di Daniele e Tom, riuscendo a farne volare uno fino a 6500 metri di quota. Un drone è stato perso durante la perlustrazione. Ma non è stato visto nulla. Nemmeno campo 3. La temperatura molto bassa sulla parete Diamir e il rischio elevato di caduta di valanghe non hanno consentito al gruppo di raggiungere a piedi campo 3. Per gli stessi motivi si è deciso di non proseguire nelle ricerche e di rientrare al campo base che è stato raggiunto nel pomeriggio.”
Domani si prosegue e si continua a sperare... in programma: “un’ulteriore ricognizione nella giornata di domani con obbiettivo principale l’esplorazione della zona della via Kinshofer”.