Nanga Parbat: ancora nessun contatto con Daniele Nardi e Tom Ballard. Anche Alex Txikon si rende disponibile per la ricerca

Situazione ancora stazionaria al Nanga Parbat dove, da domenica 24 febbraio, non si hanno notizie o contatti con Daniele Nardi e Tom Ballard impegnati nella salita dello Sperone Mummery. Questa mattina - se si otterranno le autorizzazioni al volo degli elicotteri - al campo base dovrebbe arrivare l’alpinista basco Alex Txikon per effettuare delle ricerche con i droni.
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L'alpinista britannico Tom Ballard al Nanga Parbat in inverno
Daniele Nardi, Tom Ballard

Aggiornamento ore 3:30 del 2/03/2019 (7:30 Pakistan time)
La meteo difficile ostacola le operazioni di ricerca di Daniele Nardi e Tom Ballard. Questo il comunicato diffuso attraverso la pagina Fb ufficiale di Daniele Nardi: "Le previsioni meteo sulla zona del Nanga Parbat e del K2 prevedono precipitazioni nevose e nuvole a bassa quota con venti sostenuti per tutta la giornata di oggi. Siamo in contatto sia con gli alpinisti al campo base che con il governo pakistano per decidere come procedere, nelle giornate di oggi e domani, con le ricerche di Daniele e Tom."

Aggiornamento ore 13:15 (17:15 Pakistan time)
Purtroppo oggi gli elicotteri non hanno potuto volare nonostante fossero stati autorizzati a farlo. Questo, secondo quanto riportato dalla pagina Fb ufficiale di Daniele Nardi, dapprima per problemi legati al "pagamento anticipato dell'importante somma necessaria per i trasferimenti di personale dal campo base del K2 al campo base del Nanga Parbat." Poi - una volta che la situazione si è risolta grazie all'interessamneto concreto dell'Italia tramite l’Ambasciatore Stefano Pontecorvo - è sopraggiunto il peggioramento del meteo che ha impedito il programmato trasbordo dell'alpinista basco dal campo base del K2 a quello del Nanga Parbat. Oggi quindi non si sono potute effettuare le ricognizioni con i droni che Txikon ha messo a disposizione per i soccorsi. Nel frattempo "Ali Sadpara, con gli altri due alpinisti pakistani, è partito questa mattina a piedi dal campo base del Nanga Parbat ed è arrivato nei pressi di campo 1. Ora è di ritorno verso il campo base."

Pubblicato ore 8:00 del 1/03/2019
Secondo quanto riportato nella pagina Fb ufficiale di Daniele Nardi, questa mattina il programma delle operazione di soccorso prevede di volare al Campo base del K2 per prelevare l’alpinista Alex Txikon che “con 3 suoi collaboratori, tra cui un medico, dal campo base del K2 per trasportarli al Campo Base del Nanga e poi in una posizione più vicina alla parete Diamir in direzione del campo 1. Da lì Txikon attiverà tre droni di particolare potenza per il volo in quota e autonomia che perlustreranno tutta la zona dello Sperone Mummery, fino al plateau sovrastante e lungo tutte le ipotetiche vie percorribili dai due alpinisti che si stanno ancora ricercando.” Il tutto mentre l’Ambasciata italiana ad Islamabad con il supporto dell’Esercito Pakistano “sta operando per ottenere tutte le autorizzazioni per far decollare gli elicotteri” visto che l’area è ancora soggetta alle recenti fortissime tensioni delle relazioni tra India e Pakistan.

Inutile dire che il basco conosce benissimo la montagna ed è particolarmente accreditato per un’operazione di questo tipo. Infatti, come tutti ricorderanno, Txikon insieme a Simone Moro e Ali Sadpara - che ieri è volato anche lui al Campo Base del Nanga Parbat per operare le prime ricognizioni - ha compiuto la prima salita invernale del Nanga nel 2016 oltre a vari altri tentativi distribuiti in vari anni.

Gli alpinisti russi impegnati al K2 che si erano offerti ieri per effettuare un intervento via terra in accordo con l’organizzazione dei soccorsi hanno deciso invece di rinunciare “a causa del forte rischio valanghe sul Nanga”.

Adesso tutti attendono il via per gli elicotteri: “Il meteo, seppur peggiorato da ieri è ancora sufficientemente buono per muoversi con gli elicotteri; si stanno attendendo le autorizzazioni al volo dato che lo spazio aereo pakistano è ancora chiuso a causa delle turbolenze militari nelle relazioni tra Pakistan e India. L’Ambasciatore Pontecorvo è in costante contato con lo stato Maggiore dell’Aereonautica Pakistana e con l’organizzazione dei soccorsi.”




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