Max Bonniot e Pierre Labbre perdono la vita sull’Aiguille du Plan

I francesi Max Bonniot e Pierre Labbre, due tra i più forti alpinisti in assoluto, hanno perso la vita sull’Aiguille du Plan nel massiccio del Monte Bianco.
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Max Bonniot (sinistra) e Pierre Labbre (destra), due tra i più forti alpinisti in assoluto, hanno perso la vita sull’Aiguille du Plan nel massiccio del Monte Bianco.
archive Groupe militaire de haute montagne

È una notizia bruttissima quella che giunge dal versante francese del Monte Bianco: sono stati ritrovati questa mattina i corpi dei giovani alpinisti Max Bonniot e Pierre Labbre, due dei più forti alpinisti non solo di Francia, ma in assoluto.

Stando alla informazioni pubblicate su Montagnes Magazine e Le Dauphine, i due erano partiti presto ieri mattina per salire la Via Bonington alll'Aiguille du Plan, ma la cordata non ha dato notizie di sé durante il giorno. Questa mattina un elicottero ha individuato i corpi alla base della goulotte. Si presume che siano scivolati mentre progredivano in conserva con la corda tesa.

Il 31enne Max Bonniot faceva parte dell’élite del Groupe militaire de haute montagne (GMHM) mentre il 38enne Pierre Labbre era una guida alpina della Compagnie de guides de Chamonix Mont Blanc. Chi segue le cronaca alpinistica di questi ultimi anni avrà spesso letto notizie delle loro salite, che spaziavano dalle Alpi al Nepal, passando per la Norvegia, il Peru e la Patagonia.

Nel 2012 Labbre per esempio aveva aperto una nuova via sul Latok II, seguito nel 2013 da una nuova via sull'inviolata parete sud del Gauri Shankar (7134m) nel Rolwaling Himal e, nel 2015 e sempre in Nepal, una "direttissima" sul Dazampa Tse. Anche Bonniot aveva aperto vie in Nepal, come quella sul Pangbuk North nel 2017, mentre in Perù aveva superato l’inviolata parete est del Siula Grande nel 2016 e nel 2018 aveva effettuato una invernale della storica Solleder - Lettenbauer alla Nord-Ovest del Civetta in Dolomiti. All’inizio di quest’anno insieme a Léo Billon avevano salito in Patagonia il Fitz Roy e il Cerro Torre lungo la Cresta Sud-Est, meglio conosciuta come Via del Compressore. Insomma, piangiamo due grandi interpreti dell’alpinismo mondiale.




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