Marco Camandona con il Gasherbrum I completa tutti i 14 Ottomila

Con la salita del Gasherbrum I il 28 luglio 2024, la guida alpina valdostana Marco Camandona ha completato la sua lunga cavalcata su tutti i 14 ottomila senza ossigeno supplementare. Insieme a lui, in cima al suo primo 8000, Dante Luboz.
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Marco Camandona in cima al Gasherbrum I il 28 luglio 2024
archivio Marco Camandona

Con la vetta del Gasherbrum II raggiunta il 21 luglio e la vetta del Gasherbrum I raggiunto il 28 luglio 2024, il 53enne guida alpina valdostana Marco Camandona ha completato la sua lunga cavalcata su tutti i 14 ottomila. La corona di tutti i quattordici colossi della terra guadagnata, va da sé, senza ossigeno supplementare.

Un percorso iniziato nel 1996 e condiviso con tanti amici, persone care e guide alpine. Tutto è iniziato grazie ai suoi istruttori Abele Blanc e Adriano Favre. Nel 1996 Blanc e Camandona erano nella stessa spedizione per affrontare il Manaslu. In quella occasione, però, Camandona non arrivò in vetta. Le condizioni meteo cambiarono drasticamente e divennero in breve tempo proibitive, così da dover rinunciare alla vetta. Camandona ricorda che il Manaslu fu per lui "la più grande esperienza alpinistica della mia vita, mi ha maturato alpinisticamente e soprattutto psicologicamente; il saper rinunciare mi ha preparato ad affrontare con forza ed intelligenza le spedizioni successive".

Poi, ancora con Abele Blanc, nel 2000, quando raggiunsero la vetta del K2. Ed assieme nel 2024, oggi, con chi questo percorso è iniziato ed è finito chiudendo un ciclo durato 26 anni. Per entrambi una grande gioia e tanta soddisfazione. "Non è stato un "dovere" – racconta Camandona dal Pakistan - ma è quasi stato un gioco, un piacere personale. Le vette sono venute una dopo l'altra e poi quando ha iniziato ad avvicinarsi il 14°, l'idea di provare a salirle tutte si concretizzava, sempre con professionalità, preparazione, concentrazione e tanta determinazione. Un ringraziamento particolare va ai miei genitori e in particolare a mia moglie Barbara che mi ha sempre sostenuto, aiutato e spronato nei momenti un po’ più bui e ha sempre “sopportato” i lunghi periodi di assenza da casa".

Camandona, Abele Blanc e Dante Luboz sono partiti lo scorso 17 giugno alla volta del Pakistan per scalare i Gasherbrum I e II nel massiccio del Karakorum, e per coronare questo sogno. La cordata ha raggiunto con un lungo trekking il campo base a quota 5100 mt lungo il ghiacciaio del Baltoro. Successivamente è iniziata la fase di acclimatamento con diverse ascensioni ai campi alti in vista delle vette.

L’attacco alla vetta del Gasherbrum II è avvenuta il 21 luglio 2024, sfruttando una breve finestra di bel tempo, con vento oltre i 50 km/h, al limite per chi come loro saliva senza ossigeno supplementare, ma era l'unica data possibile per provare a portare a casa la doppietta e coronare il sogno dei “14x8000”. In quell'occasione Marco Camandona è arrivato in vetta mentre Abele Blanc si è fermato al C2 e Dante Luboz a 150 metri dalla cima.

Una settimana più tardi, il 28 luglio, la cordata formata da Camandona e Luboz ha sfruttato una finestra di bel tempo per la salita al Gasherbrum I, con assenza di vento e temperature favorevoli. In vetta i due alpinisti hanno addirittura fatto le foto senza guanti, "si sta benissimo, giornata incredibile", ha detto Marco alla moglie telefonandole dalla cima. Tanta emozione condivisa con il cognato Dante che dopo aver rinunciato alla vetta del Gasherbrum II per troppo vento è riuscito ad arrivare in vetta al Gasherbrum I, senza ossigeno, e firmare il suo primo ottomila. Tanti poi i ricordi che sono affiorati, come all'Annapurna del 2006, quando al campo 3 lo stesso Dante Luboz si era dovuto fermare per un problema alla vista. Adesso invece gioia infinita, uno spettacolo senza paragone con vista sulle più belle montagne del mondo.

Camandona in questi 26 anni ha scalato sistematicamente gli Ottomila con una grande preparazione atletica e mentale, allenandosi sulle montagne di casa, quelle della Valle d’Aosta. E con orgoglio ha sventolato la bandiera rossonera valdostana dapprima nel 1998 sul Cho Oyu (8210 m) e Shisha Pangma (8048 m) che si concretizzarono con la salita in velocità a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro; poi nel 2000 sul K2 (8611 m); nel 2006 sull’Annapurna (8091 m); nel 2010 sull’Everest (8848 m); nel 2014 sul Kangchenjunga (8586 m); nel 2016 sul Makalu (8463 m); nel 2018 sul Lhotse (8516 m); nel 2019 sul Manaslu (8163 m); nel 2021 sul Dhaulagiri (8067 m); nel 2022 sul Nanga Parbat (8126 m) e il Broad Peak (8047 m).

Da notare che dal 2015, ogni spedizione di Camandona è legata al progetto umanitario in Nepal dove ha realizzato, insieme a sua moglie e a un gruppo di amici, la Onlus "Sanonani", che in Nepalese significa "piccolo bambino". Il progetto è rivolto ai bimbi soli e alle famiglie che non possono dare sostentamento a figli numerosi, con l'intento di creare una vera e propria casa famiglia, dove poter trovare un pasto caldo, un letto, l'istruzione e tutto il sostegno necessario. Ad oggi l'orfanotrofio ospita 25 bambini, dai 6 ai 17 anni, e lo staff è composto da 8 persone nepalesi.

La spedizione “The beautiful mountain” ha il patrocinio di Regione Autonoma Valle d’Aosta, dell’UVGAM e dell’AVMS. Un particolare ringraziamento agli sponsor che negli anni hanno sostenuto Camandona, in particolar modo a Millet, a Grivel, a Salice Occhiali, e a Ferrino.




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