Luka Lindič e Fabian Buhl aprono una nuova via sulla Cima Tosa
A pochi giorni dalla sua prima visita nelle Dolomiti di Brenta, lo sloveno Luka Lindič ha scavalcato nuovamente il confine per approfittare delle condizioni eccellenti di cui godono le Dolomiti. Il 30enne alpinista sloveno si è recato a Madonna di Campiglio con il tedesco Fabian Buhl per salire una linea sulla Cima Tosa che aveva notato con Ines Papert qualche giorno prima: una "logica e classica" salita che supera una serie di rampe a destra di Selvaggia Sorte e a sinistra di Elfo del Brenta, la via aperta in solitaria nel 2014 da Tomas Franchini sul Pilastro Antonio e Piera.
Lindič e Buhl avevano pensato inizialmente di bivaccare sotto la montagna, ma poi hanno passato la notte a Baito Brenta Alta, completando l'avvicinamento il mattino seguente. Lindič ci ha raccontato: "Avevo individuato la linea mentre salivo la Tosa con Ines, mi sembrava un’altra via molto logica che stava urlandomi di essere scalata. Il ghiaccio superiore lo puoi persino vedere bene dalla strada che porta a Madonna di Campiglio. I primi tiri seguono un ovvio sistema di rampe e camini che ti portano alla base di una bella striscia di ghiaccio sulla ripida parete finale. Proprio come Selvaggia Sorte, l'arrampicata qui è di ottima qualità. Mai estremamente difficile, ma a volte non facile da proteggere."
Per Buhl questa è stata la prima esperienza in Brenta, ma insieme a Lindič ha scalato spesso, in particolare in Patagonia dove hanno salito la via Italiana alla Aguja Saint-Exupery (Gino Buscaini, Lino Candot, Silvia Metzelin, Walter Romano, Silvano Sinigoi, 1968) e la via Anglo-Americana all’Aguja Rafael Juárez (Martin Boysen, Paul Braithwaite, Leo Dickinson, Dan Reid, Rick Silvester, 1974). I due però non avevano mai affrontato condizioni così fredde come in Brenta. Lindič ha spiegato: "Era così freddo che abbiamo quasi rinunciato sotto la parete, ancora durante l'avvicinamento. I forti venti rendevano le basse temperature davvero difficili da gestire. Fortunatamente quando siamo stati finalmente sulla via eravamo relativamente riparati dal vento. Ciononostante, per tutto il giorno abbiamo arrampicato vestiti come se fossimo in Himalaya... "
Il grande conoscitore del Brenta Tomas Franchini ritiene che si possa trattare di una nuova via. Chiamata Sau hladno!, supera difficoltà attorno a AI6, M5. Lindič, che adesso ha visitato il gruppo del Brenta due volte in meno di due settimane, ha concluso: "Pensavo per anni di andare ad arrampicare su questa montagna e avevo persino comprato una guida di arrampicata. Alla fine il maltempo a casa mia in Baviera e le buone condizioni in Brenta mi hanno spinto ad andarci. E’ davvero un bel posto e tornerò sicuramente. E non solo in inverno."
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