Dolomiti di Brenta: sulla Cima Brenta la nuova via invernale Tigersoft

Alpinismo Dolomiti di Brenta: il report di Simone Banal che insieme a Fabrizio Dellai e Marco Zanni ha aperto Tigersoft, una nuova via invernale sulla parete nord di Cima Brenta.
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Tigersoft, Cima Brenta, Dolomiti di Brenta: durante la prima salita (Simone Banal, Fabrizio Dellai, Marco Zanni)
Simone Banal, Fabrizio Dellai, Marco Zanni

Tempo stabile, temperature in rialzo ma non troppo, il freddo dovrebbe ancora tenere per un paio di giorni. Alessandro Beber e Matteo Faletti hanno appena aperto CRAM, una meravigliosa via sulla parete est di Cima Brenta approfittando delle giornate forse più gelide di tutto l’inverno. Nel 2014 eravamo anche noi della partita ma al 4° tiro un cambiamento delle condizioni meteo ci ha costretti alla ritirata e quest’anno gli impegni lavorativi ci hanno impedito di partecipare all’apertura della via ma adesso abbiamo finalmente il tempo per andare a ripeterla!

Tutto pronto! Squadra affiatata e forte composta da Banal, Dellai e Zanni, permessi delle mogli accordati e materiale pronto! Non resta che partire!

Marco, per impegni precedenti non può salire con noi al mattino, ma ci raggiungerà la sera, noi invece partiamo alla volta di Madonna di Campiglio. Con la funivia del Grostè saliamo in quota, con zaini degni dei migliori sherpa himalaiani: oltre alla "ferramenta" classica abbiamo con noi una tenda e sacchi a pelo per la prima notte da passare a Bocca di Tuckett. Salita e avvicinamento scorrono rapidi e senza problemi: in poco più di tre ore siamo al punto prescelto per piantare il campo. Montata la tenda e fatto uno spuntino partiamo per un giro di ricognizione della parete per valutarne le condizioni e battere la traccia che al mattino seguente dovrà agevolare l’avvicinamento all’attacco di CRAM.

Scendiamo da Bocca di Tuckett dal versante opposto rispetto a quello di salita e accertiamo che le condizioni sono buone: la neve è dura e non ci sono accumuli che rendono pericoloso il sopralluogo.

Risalendo la nostra attenzione si concentra sulla grande parete che ci sovrasta e sulle molteplici possibilità che quest’anno ci vengono offerte. Inoltre veniamo a sapere che altri due amici, Mirko e Luca, hanno intenzione di attaccare CRAM durante la notte per ripeterla in giornata partendo da Valle. Non ha senso affollare la via quando abbiamo la possibilità di aprirne una nuova, abbiamo solo l’imbarazzo della scelta.

Ad un tratto è tutto chiaro: durante la discesa non l’abbiamo notato ma sopra le nostre teste uno splendido diedro di quasi 400 metri si staglia verso il cielo che si tinge di rosa! Riusciamo a distinguere uno strato abbastanza continuo di ghiaccio e neve che lo smalta per tutta la lunghezza. Un paio di foto prima che il sole scenda dietro Cima Brenta ed è ora di andare in tenda a preparare la cena e studiare la via. Comunichiamo a Marco il cambio di programma e lui si dice entusiasta della decisione.

È ancora notte quando ci mettiamo in cammino e all'alba siamo già all'attacco della via. La progressione è rapida, il ghiaccio è morbido, l'unico problema sono le protezioni che non si riescono a mettere frequentemente. Ci proteggiamo spesso su roccia con friend e dadi perché i chiodi da ghiaccio raramente entrano per intero dato il sottile spessore dello strato ghiacciato che riveste la parete.

Simone con estrema sicurezza ed eleganza conduce tutta la salita, che si rivela di difficoltà costante e piuttosto sostenuta su uno strato di ghiaccio sempre effimero.
I tiri si susseguono con grande soddisfazione, prima attraverso un masso incastrato che crea un passaggio molto suggestivo e subito dopo attraverso un muro di ghiaccio quasi verticale che richiede una arrampicata tecnica e delicata. Saliamo ancora diversi tiri nel diedro con balze verticali, finché il ghiaccio sembra finire, e con un traverso verso destra su neve dura, arriviamo allo spigolo della parete destra.

Siamo in cima alla parete! Il panorama è incredibile, l'ambiente severo la soddisfazione indescrivibile. Siamo stanchi ma contenti di avercela fatta, un'avventura del tutto inaspettata in un luogo stupendo. Attraverso una esposta cengia scendiamo a bocca di Tuckett, impacchettiamo la tenda e ci avviamo felici verso casa.

Ci rimane solamente una cosa da fare dare il nome alla via. La decisione è facile: Tigersoft, nomignolo di Federico, figlio di Simone ultimo nato del gruppo Mountime.


SCHEDA: Tigersoft, Dolomiti di Brenta

Links: FB Simone Banalwww.mountime.com




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