Lorenzo Scandroglio
Lorenzo Scandroglio se n'è andato dopo due settimane di lotta all'ospedale Maggiore di Novara. Era del 1969, aveva 52 anni. Era un uomo che ha dedicato tutta la vita alle sue passioni. La montagna, la scrittura (ma bisognerebbe dire anche la cultura), i viaggi, la sua famiglia.
Nato a Gallarate. Scrittore, giornalista, traduttore. Ha lavorato al Il Giornale. E' stato caporedattore, storico, di Alp all'inizio degli anni 2000. Nonché tra i fondatori del Festival Letteraltura, uno dei più interessanti e propositivi festival sulla letteratura e cultura della montagna. Amava lo scialpinismo (è stato per molto tempo il nostro inviato speciale alle gare di skialp). Amava tantissimo scrivere. E gli piaceva discutere, con passione, di tutto. Dall'alpinismo alla politica. Con lui si trovavano sempre argomenti per confrontarsi. Ma anche per condividere un bicchiere di vino, una risata.
Lorenzo era sempre in cerca di qualcosa, di capire, di vivere appieno la sua vita. Anche per questo, forse, ad un certo punto aveva scelto di gestire un rifugio, di vivere ancora di più la montagna. Così per lui e per Cecilia, la sua compagna, è iniziata l'avventura della gestione del rifugio Miryam a 2.050 metri in Val Vannino, laterale della alta Val Formazza, in provincia del Verbano-Cusio-Ossola. E poi più recentemente ai 1.750 metri del rifugio Città di Arona nel Parco naturale dell'Alpe Veglia e dell'Alpe Devero.
Era attivo, Lorenzo. Per definizione e in tutto. E sapeva "vedere" gli altri, quelli che gli stavano attorno, quelli che incontrava. Non a caso faceva parte del Soccorso alpino. E, sempre non a caso, non ha mai smesso di essere un animatore culturale, nel vero (e disinteressato) senso del termini.
Ricorderemo Lorenzo e la sua grande passione. Ricorderemo i suoi libri. Le sue traduzioni, anche. Come l'imperdibile "Quando uomini e montagne si incontrano" di John Keay. Quelle avventure, quella storia delle esplorazioni del Western Himalayas, in qualche modo raccontano bene Lorenzo, sempre alla ricerca di quello che c'è aldilà dell'orizzonte. E sì, anche se era un pezzo che non ci sentivamo, con lui se ne va anche un po' di noi, della nostra storia. Ciao Lorenzo
di Vinicio Stefanello