LetterAltura, a Verbania il festival della letteratura e montagna
Lèggère stòrie e paròle sul trèno, è questo il titolo che LetterAltura ha scelto per l'edizione 2017 del Festival che da giovedì 14 a domenica 17 settembre andrà in scena a Verbania sul Lago Maggiore. Come da tradizione ci saranno una lunga serie di incontri con autori, mostre e spettacoli, per la prima volta nella nuova collocazione alla Biblioteca Civica e al Centro Eventi Il Maggiore.
Il tema centrale del Festival di quest’anno dunque è il treno. Un tema assolutamente "intrigante" specialmente se raffrontato all’alpinismo alla montagna e al viaggio. Infatti come spiegano gli organizzatori il treno: "È stato scelto come specifica dimensione del viaggio e si è rivelato un "veicolo" di idee, collegamenti e direzioni ricche di spunti, tra passato presente e futuro e nel rapporto tra la realtà del territorio verbanese, estesa a tutto il Verbano, il Cusio, l’Ossola e il Ticino, e quella del mondo intero, anche nelle regioni più lontane e per questo affascinanti." Insomma "Il treno come tema letterario e artistico in generale, come sviluppo storico e tecnologico, nel suo rapporto, positivo o negativo, con la natura e il paesaggio." E ancora "Il treno come elemento appunto di narrazione o di riflessione sul viaggiare, ma occasione per ragionare anche sugli aspetti ambientali in rapporto con i cambiamenti climatici, come modalità sostenibile di viaggio e di trasporto."
Da segnalare in particolare l’appuntamento di domenica alle ore 10:00 con Christophe Profit, uno dei più grandi alpinisti di sempre, noto soprattutto per aver realizzato il primo concatenamento, in 24 ore e in solitaria, delle tre grandi pareti nord delle Alpi: Cervino, Eiger e Grandes Jorasses nel luglio del 1985, impresa replicata in invernale nel marzo del 1987 ma anche per come ha continuato da Guida Alpina Profit racconterà le sue scalate al giornalista de La Stampa Enrico Martinet e, riprendendo anche il filo conduttore dell’eventi, parlerà anche dei "treni alpini degli scalatori": le linee ferroviarie che portano in quota, verso le grandi cime del Monte Bianco, con il trenino di Montenvers che da più di cento anni porta da Chamonix al ghiacciaio della Mer de Glace, o verso le vette dell’Eiger, con il Trenino Rosso della Jungfrau che arriva fino a 3.454 metri.
Christophe Profit
"Ho sempre desiderato diventare guida fin dalla mia infanzia… E’ un modo di ravvivare e prolungare la mia passione, di fare uso della mia esperienza, di trasmettere e condividere tutto ciò che la montagna può regalarci." Così dice Christophe Profit, figlio degli spazi infiniti di Normandia, scanditi da scogliere atlantiche e dolci praterie, che si è innamorato prestissimo delle alte terre. Appena 16enne comincia la sua storia con l’arrampicata che lo porterà nel 1980 a svolgere il servizio militare a Chamonix nello sceltissimo Groupe militaire de haute montagne (GMHM). Nel 1986 diventa guida di alta montagna. Una scelta che fa proprio nel pieno della esperienza di alpinista e climber di altissimo livello. Profit, infatti, è stato uno dei più propositivi e attivi alpinsti degli anni ’80. Un vero riferimento e capo scuola che, con le sue salite, solitarie e veloci sulle grandi pareti alpine, ha sperimentato una visione personale, "moderna" e incisiva di affrontare la montagna. Un’esperienza da grandissimo interprete che non gli ha impedito di continuare nel segno dell’alpinismo e della grande montagna con una scelta, quella della sua professione di guida alpina, che prescinde dalla velocità o dalla lentezza con cui si salgono le grandi o piccole pareti, ma si fonda sull’esperienza e sulla passione maturata e nella volontà di trasmetterla agli altri. Un esempio è nel 2007 la sua decima salita con un cliente sulla famosa parete nord dell’Eiger per la quale gli è stato assegnato il Premio Toni Gobbi del Premio St Vincent. Anche con questa salita Profit ha saputo rivivere e riscoprire per l’ennesima volta l’immensa parete godendone i ritmi e la natura insieme al suo compagno e cliente.
Link: www.2017.letteraltura.it