La cordata contro il Coronavirus
Vi sarà capitato di legarvi ad uno più bravo di voi. Magari agli inizi. Ai corsi di alpinismo. O alle prime vostre uscite in parete. Oppure, semplicemente perché non eravate in grado di affrontare quella difficoltà da primi. A volte avete scelto voi il vostro capocordata. Altre è stato lui a proporsi, e a proporvi di stare all'altro capo della sua corda. O magari è stato il destino che vi ha fatto incontrare e vi ha uniti. Quello che è certo è che in quel vostro capocordata avete riposto tutta la vostra fiducia. E, una volta staccati i piedi da terra, gli avete dato tutto il vostro appoggio. Tutta la vostra attenzione. Consci che solo lui vi avrebbe portato in cima.
D'altra parte lui si è fidato ciecamente di voi, di come lo avreste assicurato, di come sareste stati in grado di seguirlo. Funziona così una buona cordata. Deve assolutamente funzionare così una cordata che vuole arrivare in vetta, che vuole superare le difficoltà. E' sempre unita una buona cordata. Si rispetta. Sa che ognuno deve fare la sua parte, e che tutti sono indispensabili. E sa anche che nel momento del bisogno tutti devono collaborare. Ma anche che nessuno può essere lasciato indietro.
Sa gioire insieme una grande cordata. Sa essere ottimista. E trova sempre un punto di incontro, perché sa che certe partite si possono vincere solo insieme. Una cordata vera sa anche che non tutto si può prevedere e vincere. Che bisogna essere preparati. Che siamo nulla difronte alla montagna e alla natura. E che quando arriva la bufera occorre unirsi e lottare ancora di più. E anche che bisogna saper aspettare che passi, la bufera. Occorre trovare riparo. Avere pazienza. Crederci e non abbattersi. Pensare che finirà e che si potrà ripartire. Che si arriverà in cima e che ci abbracceremo felici per avercela fatta insieme. E sarà una gioia immensa.
Sarà solo così, con una cordata così, che sconfiggeremo la bufera del Coronavirus. Con una cordata che vede tutti impegnati e nella quale tutti sono indispensabili. I tantissimi che devono (ripeto: devono!) stare a casa. I tanti che continuano il loro, indispensabile, lavoro. E chi ci guida, chi ci porterà in salvo, in nostri capocordata con in testa i medici e tutto il personale sanitario impegnato in una lotta senza quartiere per portarci in sosta, per farci arrivare in vetta. Per farci dire tutti assieme: “E' andato tutto bene!”.
Vinicio Stefanello