Il trittico del Frêney sul Monte Bianco: François Cazzanelli e Francesco Ratti sulle orme di Renato Casarotto
François Cazzanelli e Francesco Ratti hanno firmato la ripetizione estiva del trittico del Freney, che fu di Renato Casarotto in invernale, nel febbraio del 1982. Le due giovani guide alpine del Cervino sono partite mercoledì 29 luglio dal fondo valle, dalla Val Veny, dalla frazione di Freney, dove inizia il sentiero per il rifugio Monzino e dopo 46 ore sono arrivati al Combal, dove parte il sentiero per il rifugio Gonnella. Sono rientrati il 31 luglio con l’obiettivo, centrato, di effettuare questo concatenamento, estremamente tecnico, nel periodo estivo e il più velocemente possibile.
Senza soluzione di continuità, Cazzanelli e Ratti hanno percorso la via Ratti - Vitali (Vittorio Ratti, Gigi Vitali 1939) sulla parete ovest dell'Aiguille Noire de Peutèrey, la via Gervasutti-Boccalatte al Picco Gugliermina, dove hanno bivaccato sotto un grosso sasso a causa dell’arrivo di un temporale che non gli ha dato la possibiltà di riposare come avrebbero voluto. Il giorno seguente, hanno proseguito per la via Bonington (Chris Bonington, Ian Clough, Jan Duglosz, Don Whillans, 1961) al Pilone Centrale del Frêney, per giungere poi in vetta al Monte Bianco dove hanno continuato fino al rifugio Gonnella. Dopo una breve sosta, sono ridiscesi per il Combal arrivando alle 23 del 31 luglio al punto di partenza.
Mentre quello di Cazzanelli e Ratti è a tutti gli effetti un concatenamento effettuato il più velocemente possibile ed in estate; ai suoi tempi, Casarotto insistette perché si parlasse, nel suo caso, di "trittico", effettuato in inverno e in solitaria, con la filosofia del vivere la montagna come una simbiosi perfetta tra Uomo e Natura. Le due imprese si discostano quindi molto per concetto e per la stagione che, offre condizioni completamente differenti.
Oggi l’alpinismo e gli alpinisti sono cambiati, così come il materiale, il clima e le stesse montagne. Non è invece cambiata la voglia di esplorare e di misurarsi con se stessi, nei modi ad ognuno più congeniali.
Sulle spalle il minimo indispensabile, uno zaino a testa con viveri, sacco a pelo, il loro stile leggero e un affiatamento che rende ogni loro impresa unica.
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