Harald Berger
Il 20 dicembre 2006, alle 14,15, Harald Berger il tre volte campione del mondo di ice climbing austriaco è stato travolto e ucciso dal crollo di un'immensa quantità di ghiaccio mentre stava arrampicando sugli strapiombi della Eiskapelle vicino Hintersee (Flachgau), Salisburgo.
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Harald Berger
Planetmountain.com
Ore 14,15, 20 dicembre 2006, Eiskapelle vicino Hintersee (Flachgau), Salisburgo, Harald Berger il tre volte campione del mondo di ice climbing austriaco, il vincitore di tante gare di arrampicata su ghiaccio, il climber fortissimo su roccia, è stato travolto dal crollo di un'immensa quantità di ghiaccio mentre stava arrampicando sugli strapiombi della Eiskapelle, la grande grotta di ghiaccio alla base del ghiacciaio. 150 tonnellate di ghiaccio hanno messo fine a 34 anni alla sua vita e al suo sorriso. Un fatto assolutamente incredibile ed eccezionale per il luogo. Chi ha visto arrampicare o gareggiare Harry non può dimenticarlo: lui era un principe della scalata, su ghiaccio e su roccia. A chi lo conosceva mancherà la sua passione. Albert Leichtfried, grande amico di Hari, ci ha informati che il 21 dicembre è nata Zoe, figlia di Harald e Kirsten Buchmann, e lancia il seguente appello: "Per migliore la sitazione critica di Kirsten e della figlia Zoe gli amici di Hari e l'Associazione delle Guide Alpine austriache hanno istituito due fondi. Per maggior informazioni cliccate qui. Per favore aiutatele almeno in una delle loro preoccupazioni! Grazie" Ecco il ricordo di Simone Moro: PER HARALD BERGER di Simone Moro "Era spento il telefonino, mi ero reso irraggiungibile a causa dei mille impegni di queste ore che precedono la mia partenza in Karakorum. Volevo concentrarmi sulle ultime cose riguardanti la comunicazione, internet, gli apparati satellitari. Appena ho però riallacciato i contatti con il mondo, verso sera, mi è piombato addosso il macigno. A me ha lasciato senza parole, senza respiro per alcuni interminabili istanti. Ad Harald Berger il blocco gigantesco di ghiaccio che gli è piombato addosso alle 14:15 a Flachgau, vicino a Salzburg, non ha invece lasciato scampo. Tra poche ore sarebbe diventato padre... Sotto 150 tonnellate di ghiaccio si è fermato tutto. Per sempre. Quando muore un amico, qualcuno che si è conosciuto, con cui si è lavorato, che si è incontrato fino a pochi giorni fa e sentito per telefono e per email da poche ore, ci si accorge di quanto fragili ed effimere sono le corde a cui sono appesi i nostri destini. Harald non era voluto venire in Messico due settimane fa per uno sponsor comune, per non lasciare la compagna a casa da sola, non era venuto a Chamonix per lo stesso motivo. Non aveva quasi più fatto base jumping per non rischiare, si era insomma premunito di stare lontano dai pericoli e si era prefissato di stare a casa il 2007 senza progettare viaggi lontani. Non serve però cercare riparo, protezione perché il destino anche questa volta ha viaggiato su altre frequenza, e logiche diverse. Harald era davvero un atleta, un uomo formidabile, attento. Nonostante 3 coppe del mondo di ice climbing vinte, aveva voglia di imparare, di ascoltare e non solo di mostrare e dimostrare. Roccia, ghiaccio, aria, erano gli elementi dove sognava e aveva fatto anche sognare. Oggi dobbiamo viveri solo di questi. Sogni e pensieri. Perché la realtà è che Harald ha chiuso il libro della sua vita, dopo 34 anni di pagine scritte e tanta voglia e tante idee per scriverne ancora, esaltanti e piene. Non esiste un finale, una morale, una spiegazione con cui si posa chiudere le riflessioni, far accettare quello che è successo in modo così crudele ad Hari, alla sua compagna e al bimbo che tra pochissimo nascerà. Ancora una volta constato che la vita va vissuta davvero tutta, intensamente ed in ogni attimo senza relegare troppo nel futuro i nostri spazi ed momenti esaltanti,pieni. Un saluto ed una preghiera è l’unica cosa che riesco a fare oggi per te. Stare vicino alla tua compagna e al tuo piccolo che verrà, è invece ciò che possiamo prometterti nel nostro saluto. Ciao Harald" Simone Moro nella foto harald Berger in azione a Daone nell'Ice Master (ph Giulio Malfer) |
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