Frecce Perdute sull'Antimedale, la parete di Lecco. Di Ivo Ferrari
La primavera è arrivata, e con l'allungarsi delle giornate, la sera, dopo il lavoro mi capita di ripetere alcune brevi vie sopra casa, toccate e fughe lungo roccia fantastica. Toccate e fughe prima di ritornare alla normalità.
La prima che voglio presentarvi è nata a meta degli anni ottanta, precisamente il 4 gennaio 1983 e porta l'autorevole firma di Don Agostino Butturini e dell'allora giovane Pietro Corti.
Due Condor di Lecco, il leader (il Don) e il piccolo (Pietro). La parete è quella dell’ Antimedale, in alto, dopo la splendida falesia, nel settore meno imponente ma non per questo meno affascinante esiste Frecce Perdute, linea logica, con una prima lunghezza dal sapore antico e quella placca finale dove le scarpette ritornano a "lavorare" con spalmi di precisione (magnifica anche la variante Lasa a cà il caschett di Zanetti e Banal).
La coda nel fine settimana è difficile da fare, la sera in settimana impossibile. Qualche ciuffo d'erba qua e la non disturbano l'arrampicata e la lontananza delle protezioni nella parte alta della prima lunghezza lasciano spazio alla fantasia nell'uso dei friend o all'adrenalina se gli amici sono rimasti casa.
Una bella via rimasta inalterata nel tempo... consigliatissima, tre lunghezze sopra i tetti di Lecco, pochi passi per raggiungerla, diedro e placca, braccia e piedi e quel comodo rientro che la rende ancor più bella. Il tempo corre veloce, ma le opere, quelle vere rimangono lì a guardare le generazioni e le mode cambiare. Frecce Perdute è un'opera verticale.
di Ivo Ferrari
Link: FB Ivo Ferrari