Francesco Salvaterra e il Magic Trip del Colodri di Arco

Il racconto di Francesco Salvaterra che il 29 febbraio sulla parete sud del Monte Colodri ad Arco, nella Valle del Sarca, ha liberato Magic Trip, la via d’arrampicata aperta nel 1986 da due dei più forti alpinisti trentini del momento, Marco Pegoretti e Andrea Andreotti.
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Francesco Salvaterra su Magic Trip, Monte Colodri parete sud, Valle del Sarca
archivio Francesco Salvaterra

Tutti vogliono aprire vie nuove, lasciare la propria firma su una parete appaga l’orgoglio, ma a quale prezzo? Su molte montagne e pareti le linee hanno saturato lo spazio, si accavallano più volte al punto che servono le freccette di indicazione. Sempre più spesso itinerari del passato vengono chiodati a fix o cancellati da nuove vie che li ricalcano.

Oltre un certo limite, dato dal buonsenso, dalle regole etiche e dal senso estetico, un nuovo itinerario invece di arricchire una parete la impoverisce. Questo è purtroppo accaduto e continua a succedere su alcune pareti della valle del Sarca.

In questi anni questa consapevolezza mi ha portato, perlomeno in valle del Sarca, ad accantonare la foga da apritore per dedicarmi anche a qualcos’altro: le vie dimenticate. Esistono parecchi itinerari aperti venti o trent’anni fa da alpinisti molto forti, che avevano a disposizione intere porzioni di pareti e si accaparravano le linee più belle e logiche.

Chiodavano poco e solo dove estremamente necessario, non disgaggiavano dai sassi e dall’erba perché ai tempi l’obiettivo era salire, non divertirsi. Poche protezioni non sempre buone, informazioni non precisissime e roccia spesso sporca e a tratti friabili sono variabili che non vanno molto di moda, per questo questi itinerari sono a volte finiti nel dimenticatoio.

Valorizzarli non è una novità, Heinz Grill e i suoi amici per esempio hanno ripescato dall’oblio molte grandi e bellissime vie negli ultimi anni. Personalmente penso che la maniera migliore di procedere in questi casi sia agire come un restauratore d’arte: fare poco e solo dove serve. Pulire qua e di là dall’erba e dagli appigli friabili, ribattere ed eventualmente riposizionare i chiodi più precari, solo se serve veramente mettere dei fix alle soste. Il vero valore aggiunto è l’arrampicata libera, e su Magic Trip il progetto di arrampicare senza appendersi ai chiodi è stato una bella motivazione.

Questa super linea è stata salita nel 1986 da due dei più forti alpinisti trentini del momento, Marco Pegoretti e Andrea Andreotti. Per venire a capo di questa ininterrotta fessura che incide la parete sud del Colodri i due hanno sfoderato le migliori arti dell’artificiale, forando la roccia solo per quattro volte, a parte alle soste. Alcuni chiodi devono aver richiesto anche mezz’ora di lavoro, per trovare il buco giusto e piantarli come si deve, mentre tutti i tratti in fessura sono stati saliti utilizzando stoppers, excentrix e cunei. Una linea stupenda che rispecchia le caratteristiche delle altre classiche al Colodri: arrampicata atletica su roccia rossa molto abrasiva.

A partire dalla scorsa primavera, con vari amici ho provato la via, al massimo mezze giornate in cui abbiamo controllato la chiodatura e provato i tiri. Alcuni erano da ripulire, con parecchi appigli friabili e chiodi da ribattere, ma meno duri di quello che sembra da sotto. In accordo con Marco Pegoretti mi sono permesso di mettere uno o due fix inox a rinforzare ogni sosta. Erano soste già chiodate a pressione e penso di non aver alterato la natura dell’itinerario. Risalendo una corda fissa con Simone e Alessandro abbiamo liberato gli ultimi due tiri (che poi si rivelano tre) fino in cima al Colodri. Per concludere mancava la libera tutta da capocordata e in un giorno solo, il famoso punto rosso di Kurt Albert, il rotpunkt.

Il 29 febbraio con me ad accompagnarmi è venuto Marco Pellegrini, appena tornato da un super viaggio in Patagonia dove con altri amici è riuscito a salite la via dei Ragni al Torre. E’ da un po' che non ci vediamo e non c’è occasione migliore di questa per passare una giornata dove azzerando le energie strizzando le prese si ritorna a casa più carichi che mai. Un sogno si è appena concluso nel migliore dei modi ma una linea molto vicina e sempre più concreta nelle nostre menti è li ad aspettarci per regalarci degli altri momenti di “rock paradise”.

Ringrazio gli amici che mi hanno accompagnato in questa mini-avventura a chilometri zero: Mirto Monaco, Mirko Corn, Stefano Bianchi, Massimo Faletti, Alessandro Beber, Simone Banal e Marco Pellegrini.


SCHEDA: Magic Trip, Monte Colodri, Valle del Sarca

Salvaterra ringrazia per il supporto: Climbing TechnologyFerrino, Zamberlan, Lizard, Salice

Info: www.francescosalvaterra.comFB Francesco Salvaterra




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