Everest - crollato l’ Hillary Step
"The Hillary Step is no more." Non esiste più l' Hillary Step. Con queste parole il britannico Tim Mosedale conferma l’ipotesi - ventilata l’anno scorso da alcuni alpinisti e successivamente smentita da altri - che il famoso Hillary Step sulla cresta sudest dell’Everest sia effettivamente crollato, probabilmente a causa del fortissimo terremoto che ha devastato il Nepal nel 2015
Situato a circa 8790 metri di quota sul versante nepalese, questo gradino di roccia alto circa 12 metri era stato superato per la prima volta il 29 maggio del 1953 da Edmund Hillary e Tenzing Norgay nella storica prima salita della montagna più alta del mondo, mentre i due percorrevano il tratto di cresta che conduce dalla cima sud (8750m) alla cima principale (8848m). Va da sé che questo ripido e stretto passaggio rappresenta un punto chiave dell’intera salita: è l’ultimo ostacolo prima della cima. E’ lì che in passato si sono formate delle lunghissime e pericolose code. Tant’è che a volte sono state installate non una sola, ma due corde fisse per “smaltire il traffico", anche se a dire il vero l’escamotage non ha dato grossi risultati.
L’altro giorno Mosedale, che all’Everest ha guidato una spedizione commerciale, ha raggiunto per la sua sesta volta la cima dell’Everest ed ha potuto constatare il crollo. Ritornato al Campo Base ha pubblicato una foto scrivendo "Non sono sicuro che cosa succederà quando la cresta di neve non si formerà o andrà via, perché ci sono degli enormi blocchi di roccia in bilico che saranno piuttosto difficili da superare."
Anche Pemchhiri Sherpa ci ha confermato il cambiamento dell' Hillary Step raccontandoci che "Sì, lo Step è cambiato... prima dovevamo arrampicare sulla roccia ma dopo il terremoto la via è mutata e dobbiamo salire più a destra." Va detto che Pemchhiri in questa stagione pre-monsonica ha aiutato a installare le corde fisse sulla cresta SE dell’Everest e l'altro giorno è salito in cima per la sua undicesima volta.
Per capirne di più abbiamo contattato Mosedale al Campo Base, attualmente praticamente deserto con circa 200 persone che proprio in queste ore stanno tentando la vetta durante la prevista breve finestra di bel tempo.
Tim, hai detto che l' Hillary Step non c’è più. Su cosa basi questa affermazione?
Sul fatto che sono stato lassù alcune volte in passato… e quest’anno mi è stato evidente che non c’è più. Ci sono soltanto macerie e detriti dove in passato c’erano i passaggi complicati.
Quanto più facile o difficile è diventato?
È più facile salire il pendio di neve (e infatti per arrampicatori ed alpinisti inesperti c'è meno da "scalare", rendendo il tutto molto più facile per loro). Tuttavia, si formerà un collo di bottiglia. Già in passato l’Hillary Step costituiva una sorta di collo di bottiglia, ma in alcune stagioni sono state fissate una corda per la salita ed una per la discesa. Nello stato in cui è attualmente il posto dove c’era lo Step, sarebbe difficile da superare in sicurezza a causa delle enormi rocce instabili sulla via.
Tu facevi parte del primo gruppo che è salito da sud quest'anno, ovviamente dopo il gruppo di Sherpa che ha fissato le corde. Che stile hai usato?
Corde fisse e ossigeno supplementare. Nessuno è salito in cima senza ossigeno supplementare durante il nostro giorno di vetta, ma alcuni si stanno preparando per una salita senza ossigeno.
Ci racconti brevemente la tua salita?
È stato bello essere nel primo gruppo per la cima dopo che i “fixers", chi fissa le corde, avevano completato la via. È stato un tentativo per la vetta piccolo e discreto, dopo che il primo progetto di fissare le corde era fallito. I Gurkhas, il nostro team e il team di Maddison hanno lavorato insieme per sfruttare al meglio la piccola finestra del 15 e 16 maggio. Questo tentativo non era un segreto, quindi anche altri team si sono messi in moto (il che va benissimo), ma in generale è stato un giorno tranquillo con ottime condizioni.
Tu lo fai di lavoro, sei capo di una spedizione commerciale che porta clienti in cima all'Everest. C’è qualcosa che ti senti di dire a chi critica questo modo di salire l’Everest?
Il fatto che sia il mio lavoro è qualcosa che personalmente trovo molto gratificante. Non è da tutti e ho molti amici che sono saliti in cima all’Everest e che odiano l'idea di tornare lassù con dei clienti. Portare clienti in una spedizione senza le corde fisse e senza ossigeno supplementare sarebbe piuttosto irresponsabile. Persone che vogliono salire in quel modo dovrebbero essere estremamente capaci ed avere moltissima esperienza, e anche precedenti cime sopra gli 8000m senza ossigeno supplementare. Non avrebbero probabilmente bisogno dei servizi di un capo spedizione come me, in quanto sarebbero totalmente indipendenti.
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