Emergenza sul K2
12 alpinisti tra cui Marco Confortola sono stati costretti a bivaccare sopra il Collo di bottiglia a causa di un seracco che ha spazzato via le corde fisse. Ora stanno tentando di scendere.
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K2 dal Broad Peak
arch. R. Benet - N. Meroi
Si stanno vivendo ore molto difficili sul K2. Marco Confortola e circa una decina di altri alpinisti sono stati costretti a bivaccare a circa 8.300 per la caduta di un seracco (posto sembra sotto la cima) che ha spazzato via le corde fisse.
In questo momento le ultime informazioni arrivano dal Campo base del Broad Peak dove Mario Panzeri, appena disceso dopo la vetta toccata giovedì scorso, sta osservando la situazione con il binocolo e ha informazioni dirette dal Campo 4 del K2 grazie al fratello di Pemba Sherpa che è in contatto radio con lo sherpa che insieme all'olandese Cas van de Gevel ieri è riuscito a scendere anche senza corde fisse. E' dato per sicuro inoltre, anche il rientro al Campo 4 di Roberto Manni l'altro italiano impegnato ieri nella salita, che ha scelto di scendere rinunciando alla cima.
Attualmente dunque ci sarebbero circa 9 alpinisti che stanno iniziando la discesa dal Collo di bottiglia senza corde fisse. Per aiutarli sono state immediatamente organizzate due missioni di soccorso coordinate dal campo base dalla spedizione olandese. La prima prevede la salita dal Campo base di una squadra di un team coreano, l'altra la salita dal campo 4 di un gruppo, tra cui dovrebbero esserci due americani e lo stesso Cas van de Gevel, che tenteranno di installare nuove corde fisse sul traverso del Collo di bottiglia, notoriamente il tratto più difficile e temuto dell'intera via.
Marco Confortola s'è messo in contatto per due volte con Agostino Da Polenza che con montagna.tv sta seguendo lo svolgersi dei fatti. Nella prima alle 1,30 ora italiana ha comunicato che era costretto a passare la notte, assieme all'olandese Wilco van Rooijan, in una buca scavata nella neve a 8300m. La seconda all'alba di oggi (ore 5,30 pakistane) in cui ha riferito che stavano bene e che vedeva due alpinisti salire dal Campo 4.
Inutile dire che la situazione è molto delicata e che le informazioni per forza di cose sono molto aleatorie. Non di tutti gli alpinisti impegnati ieri verso la cima del K2 si hanno notizie certe, nonostante gli sforzi e il gran lavoro che sta facendo il capo spedizione olandese al Campo base per coordinare l'emergenza. Un bivacco a 8300m e 48 ore continue in quelle situazioni limite rendono il tutto ancora più difficile, in una montagna e a una quota in cui già in situazioni normali l'impegno è massimo. L'unica nota positiva viene dalla meteo che dovrebbe secondo le previsioni mantenersi buona, a parte un innalzamento dei venti in quota.
Ieri si avevano notizie di 17 alpinisti impegnati per tentare la cima, una vera "folla". Per le notizie attuali gli olandesi Wilco van Rooijen, Cas van de Gevel e Jelle Staleman, l'irlandese Gerard McDonnell e Pemba Gyalje Sherpa hanno toccato la cima. Mentre un alpinista serbo di cui ancora nessuno riporta il nome è caduto, sembra mentre stava affrontando il Collo di bottiglia.
Non resta che attendere le notizie che si succederanno, sapendo che l'emergenza sul K2 non potrà essere definitivamente risolta se non tra qualche giorno e per step: prima si dovrà scendere al Campo 4 e poi, via via, verso il basso confidando nella restante forza degli alpinisti, già così duramente provati, e nell'aiuto che (non senza difficoltà) eventualmente può arrivare dal basso.
In questo momento le ultime informazioni arrivano dal Campo base del Broad Peak dove Mario Panzeri, appena disceso dopo la vetta toccata giovedì scorso, sta osservando la situazione con il binocolo e ha informazioni dirette dal Campo 4 del K2 grazie al fratello di Pemba Sherpa che è in contatto radio con lo sherpa che insieme all'olandese Cas van de Gevel ieri è riuscito a scendere anche senza corde fisse. E' dato per sicuro inoltre, anche il rientro al Campo 4 di Roberto Manni l'altro italiano impegnato ieri nella salita, che ha scelto di scendere rinunciando alla cima.
Attualmente dunque ci sarebbero circa 9 alpinisti che stanno iniziando la discesa dal Collo di bottiglia senza corde fisse. Per aiutarli sono state immediatamente organizzate due missioni di soccorso coordinate dal campo base dalla spedizione olandese. La prima prevede la salita dal Campo base di una squadra di un team coreano, l'altra la salita dal campo 4 di un gruppo, tra cui dovrebbero esserci due americani e lo stesso Cas van de Gevel, che tenteranno di installare nuove corde fisse sul traverso del Collo di bottiglia, notoriamente il tratto più difficile e temuto dell'intera via.
Marco Confortola s'è messo in contatto per due volte con Agostino Da Polenza che con montagna.tv sta seguendo lo svolgersi dei fatti. Nella prima alle 1,30 ora italiana ha comunicato che era costretto a passare la notte, assieme all'olandese Wilco van Rooijan, in una buca scavata nella neve a 8300m. La seconda all'alba di oggi (ore 5,30 pakistane) in cui ha riferito che stavano bene e che vedeva due alpinisti salire dal Campo 4.
Inutile dire che la situazione è molto delicata e che le informazioni per forza di cose sono molto aleatorie. Non di tutti gli alpinisti impegnati ieri verso la cima del K2 si hanno notizie certe, nonostante gli sforzi e il gran lavoro che sta facendo il capo spedizione olandese al Campo base per coordinare l'emergenza. Un bivacco a 8300m e 48 ore continue in quelle situazioni limite rendono il tutto ancora più difficile, in una montagna e a una quota in cui già in situazioni normali l'impegno è massimo. L'unica nota positiva viene dalla meteo che dovrebbe secondo le previsioni mantenersi buona, a parte un innalzamento dei venti in quota.
Ieri si avevano notizie di 17 alpinisti impegnati per tentare la cima, una vera "folla". Per le notizie attuali gli olandesi Wilco van Rooijen, Cas van de Gevel e Jelle Staleman, l'irlandese Gerard McDonnell e Pemba Gyalje Sherpa hanno toccato la cima. Mentre un alpinista serbo di cui ancora nessuno riporta il nome è caduto, sembra mentre stava affrontando il Collo di bottiglia.
Non resta che attendere le notizie che si succederanno, sapendo che l'emergenza sul K2 non potrà essere definitivamente risolta se non tra qualche giorno e per step: prima si dovrà scendere al Campo 4 e poi, via via, verso il basso confidando nella restante forza degli alpinisti, già così duramente provati, e nell'aiuto che (non senza difficoltà) eventualmente può arrivare dal basso.
Note:
Planetmountain | |
News K2 | |
www | |
www.montagna.tv | |
www.noritk2.nl | |
www.marcoconfortola.it |
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