Donne e Montagna... verso il Gran Paradiso
Tra il 6 e l’8 agosto 2013 con “Donne e montagna 2013” la Valle d’Aosta vuole rendere omaggio all'alpinismo al femminile; l'iniziativa vedrà la partenza congiunta di 3 cordate, ciascuna composta da un’alpinista italiana ed una russa, tutte dirette alla cima del Gran Paradiso, ma seguendo 3 vie diverse. Protagoniste saranno Anna Torretta, Eloise Barbieri e Roberta Vittorangeli e dalle alpiniste russe Svetlana Smaykina, Natalia Priletskaya e Olga Gorodetskaya.
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Eloise Barbieri, Roberta Vittorangeli e Anna Torretta
archivio Grivel
La montagna, la vetta, la cima, la cresta... tutti sostantivi di genere femminile che, però, nell’immaginario comune, tendono ad essere associati ad un coraggio, ad un ardore e ad una forza fisica di tipo maschile. Gli uomini da sempre sono stati visti come i veri conquistatori delle vette; alpinisti con la “A” maiuscola pronti a sfidare le rocce, il ghiaccio e l’aria rarefatta. Per secoli i monti e le donne sono stati tra loro contrapposti in virtù di schemi, stereotipi e pregiudizi in base ai quali il gentil sesso mai e poi mai avrebbe potuto avvicinarsi alle alte quote per ovvi motivi fisici e mentali; addirittura, nel XVIII secolo, alcuni medici ritenevano che se una donna avesse provato a salire una montagna, lo sforzo sarebbe stato talmente grande che le avrebbe provocato sterilità.
Le donne, per secoli, sono state solo le mogli degli alpinisti; le donne dovevano stare a casa ad aspettare e pregare che i loro compagni facessero ritorno, vittime di una prolungata e non giustificabile discriminazione sia fisica che intellettuale. Eppure donne e montagna in un certo senso si assomigliano: entrambe esigono una conquista, entrambe sono tanto belle e desiderate quanto spesso inaccessibili; donne e montagna in realtà sanno dialogare, sanno instaurare una relazione fatta di forza e di rispetto in cui, oltre ai muscoli, serve soprattutto la testa. E le donne, per natura, sono capaci di soffrire, di sopportare, di lottare.
E’ a donne di questo genere, ad alpiniste di alto livello, che la Valle d’Aosta vuole rendere omaggio con l’iniziativa “Donne e montagna 2013” che, tra il 6 e l’8 agosto 2013, vedrà la partenza congiunta di 3 cordate, ciascuna composta da un’alpinista italiana ed una russa, tutte dirette alla cima del Gran Paradiso, ma seguendo 3 vie diverse. Ogni via presenta caratteristiche particolari che in buona parte rispecchiano la natura e l’indole delle altrettante alpiniste valdostane: l’instancabile viaggiatrice solitaria Eloise Barbieri seguirà la “via classica”, spinta da quella stessa voglia di conoscenza che, dal mondo della finanza, l’ha portata a ritrovare se stessa sui sentieri montani; l’esplorativa Roberta Vittorangeli, medico e guida alpina, esprimerà il suo approccio più scientifico e riflessivo percorrendo la via di media difficoltà; mentre l’avventurosa e atletica Anna Torretta, guida alpina e architetto, si cimenterà nella salita più tecnica. Insieme alle tre valdostane ci saranno altrettante alpiniste russe: Svetlana Smaykina, per la quale l’alpinismo non è uno sport, ma uno stile di vita; Natalia Priletskaya che ha un profondo bisogno di montagna, paragonabile solo al bisogno di respirare; e infine Olga Gorodetskaya che vive l’alpinismo come una salvezza dell’anima, come un qualcosa di straordinario che ha cambiato tutta la sua vita.
“Donne e Montagna 2013” è stata introdotta anche da una preliminare sezione letteraria dal titolo “Montagne aux Livres” che, dal 21 giugno al 14 luglio, si è svolta in Valsavarenche; una serie di incontri e dibattiti in compagnia di scrittori del calibro di Erri De Luca, “l’alpinista mediterraneo”, Nives Meroi, conquistatrice di ben 11 dei 14 “8.000” che non avrebbe nemmeno bisogno di presentazioni tanta è grande la sua fama nel mondo dell’alpinismo al femminile, e di Eloïse Barbieri che racconterà alcune delle sue più emozionanti ed intense aesperienze di viaggio in solitaria.
La manifestazione ha un programma decisamente ricco e coinvolgente e si è inaugurata con la partenza per la vetta del Gran Paradiso aperta a tutti il 22 giugno; vi saranno attività di arrampicata e canyoning con le Guide alpine della Società “Guide del Gran Paradiso” e interessanti passeggiate culturali in cui la bellezza del paesaggio si sposa con le tracce della storia in collaborazione con la sezione valdostana del FAI. Vi sarà inoltre spazio per una riflessione sul ruolo delle donne nella lotta partigiana grazie al contributo della storica Prof.ssa Silvana Presa e a particolari letture curate dall’attrice Barbara Caviglia. L’analisi del rapporto tra donne e montagna continuerà con gli studi antropologici condotti dalle dott.sse Valentina Manella e Marcela Olmedo che illustreranno le loro ricerche di “antropologia alpina al femminile”.
Le donne, per secoli, sono state solo le mogli degli alpinisti; le donne dovevano stare a casa ad aspettare e pregare che i loro compagni facessero ritorno, vittime di una prolungata e non giustificabile discriminazione sia fisica che intellettuale. Eppure donne e montagna in un certo senso si assomigliano: entrambe esigono una conquista, entrambe sono tanto belle e desiderate quanto spesso inaccessibili; donne e montagna in realtà sanno dialogare, sanno instaurare una relazione fatta di forza e di rispetto in cui, oltre ai muscoli, serve soprattutto la testa. E le donne, per natura, sono capaci di soffrire, di sopportare, di lottare.
E’ a donne di questo genere, ad alpiniste di alto livello, che la Valle d’Aosta vuole rendere omaggio con l’iniziativa “Donne e montagna 2013” che, tra il 6 e l’8 agosto 2013, vedrà la partenza congiunta di 3 cordate, ciascuna composta da un’alpinista italiana ed una russa, tutte dirette alla cima del Gran Paradiso, ma seguendo 3 vie diverse. Ogni via presenta caratteristiche particolari che in buona parte rispecchiano la natura e l’indole delle altrettante alpiniste valdostane: l’instancabile viaggiatrice solitaria Eloise Barbieri seguirà la “via classica”, spinta da quella stessa voglia di conoscenza che, dal mondo della finanza, l’ha portata a ritrovare se stessa sui sentieri montani; l’esplorativa Roberta Vittorangeli, medico e guida alpina, esprimerà il suo approccio più scientifico e riflessivo percorrendo la via di media difficoltà; mentre l’avventurosa e atletica Anna Torretta, guida alpina e architetto, si cimenterà nella salita più tecnica. Insieme alle tre valdostane ci saranno altrettante alpiniste russe: Svetlana Smaykina, per la quale l’alpinismo non è uno sport, ma uno stile di vita; Natalia Priletskaya che ha un profondo bisogno di montagna, paragonabile solo al bisogno di respirare; e infine Olga Gorodetskaya che vive l’alpinismo come una salvezza dell’anima, come un qualcosa di straordinario che ha cambiato tutta la sua vita.
“Donne e Montagna 2013” è stata introdotta anche da una preliminare sezione letteraria dal titolo “Montagne aux Livres” che, dal 21 giugno al 14 luglio, si è svolta in Valsavarenche; una serie di incontri e dibattiti in compagnia di scrittori del calibro di Erri De Luca, “l’alpinista mediterraneo”, Nives Meroi, conquistatrice di ben 11 dei 14 “8.000” che non avrebbe nemmeno bisogno di presentazioni tanta è grande la sua fama nel mondo dell’alpinismo al femminile, e di Eloïse Barbieri che racconterà alcune delle sue più emozionanti ed intense aesperienze di viaggio in solitaria.
La manifestazione ha un programma decisamente ricco e coinvolgente e si è inaugurata con la partenza per la vetta del Gran Paradiso aperta a tutti il 22 giugno; vi saranno attività di arrampicata e canyoning con le Guide alpine della Società “Guide del Gran Paradiso” e interessanti passeggiate culturali in cui la bellezza del paesaggio si sposa con le tracce della storia in collaborazione con la sezione valdostana del FAI. Vi sarà inoltre spazio per una riflessione sul ruolo delle donne nella lotta partigiana grazie al contributo della storica Prof.ssa Silvana Presa e a particolari letture curate dall’attrice Barbara Caviglia. L’analisi del rapporto tra donne e montagna continuerà con gli studi antropologici condotti dalle dott.sse Valentina Manella e Marcela Olmedo che illustreranno le loro ricerche di “antropologia alpina al femminile”.
Note:
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