Alpe Devero: alla Punta della Rossa la nuova via d’arrampicata Colpo di coda
L'Alpe Devero è uno dei luoghi del cuore per tanti e, per noi scalatori, lo è ancor di più perché panorami ed ambienti unici si alternano a rocce che mai ci stancheremo di scalare.
Sul ruvido serpentino rosso del gruppo Rossa - Crampiolo ho già scritto molto, ciononostante, ancora lo frequento finché desiderio e ginocchia me lo consentiranno.
Il gioco dell'alpinismo che si può vivere su queste pareti resta unico ed entusiasmante e, proprio per la conformazione della roccia ricca di fessure, diedri e placche lavorate, si adatta ad un'interpretazione centrata sull'improvvisazione, l'osservazione, l'interpretazione del terreno, il tutto slegato dai modelli di oggi fatti di relazioni millimetriche, video tutorial sulla risoluzione dei passaggi, prese sbiancate e spazzolate, ancoraggi a misura di braccio.
E' qui che possiamo veramente mettere in campo, scegliendo il livello di difficoltà tra il quinto e l'ottavo grado, un alpinismo su roccia che lascia allo scalatore la creatività che pochi apprezzano ma, sono convinto, perché pochi hanno provato.
Il senso di libertà e di completezza che offre una scalata a vista in tutti i sensi seguendo istinto, esperienza e il feeling del momento supera in soddisfazione, per quanto mi riguarda, obiettivi classici ed importanti ma blasonati che fanno da riferimento e che misurano il valore di uno scalatore.
A giugno scorso l'ennesima puntata alla Bastionata della Rossa con amici, porta il sottoscritto e Nicolò Mazzola ad aprire una variante del 'Gran Diedro Nero' di cui non si conosce la prima salita. Al suo interno troviamo una vecchia sosta a chiodi, proseguiamo sul suo fondo attraverso una non facile fessura di dita (6a+) e ci spingiamo fin sotto il grande tetto che sbarra il diedro. A destra una soluzione facile ma con sassi pericolanti sopra il compagno porterebbe fuori dalle difficoltà, a sinistra, la fessura rovescia ma strapiombante invita al tentativo che si risolve con un bel 6b non semplice da proteggere a cui segue un bel tiro di V+ in diedro che si raccorda a Solemar, Via degli Ignoti e Killdozer.
A luglio scorso l'infaticabile e sognatore Luca Mozzati, il probabile maggiore estimatore e pioniere di queste pareti, apre una nuova linea sulla parete est della punta della Rossa, ovviamente nello stile clean che contraddistingue il suo modo di andare in montagna. Armato di protezioni veloci, chiodi e martello e dopo aver intuito spazio tra le moderne Picchio Muraiolo e Infinito Rosso, disegna una linea di quasi 400 metri valorizzando la roccia più bella e, allo stesso momento, i punti di debolezza creando un bel mix tra moderno e antico.
Il report di questa esperienza con sezioni da liberare e altre possibili da "raddrizzare" stimola la mia curiosità e mi offre il pretesto per salire la Rossa per la 35° volta, il giorno del mio compleanno. Come da aspettative, alpinismo, scalata, amicizia, feeling con il luogo e la sola traccia lasciata da un paio di chiodi ed un cordino per un approccio gentile a queste fantastiche montagne hanno riempito l'ennesima giornata, cento per me, mille per Luca, pensando già a quando sarà la successiva.
di Giovanni Pagnoncelli
Giovanni ringrazia: Climbing Technology, Ortovox, Julbo Eyewear
SCHEDA: Colpo di coda, Punta della Rossa, Alpe Devero