Val Troncea e la Cascata di Platasse

Marco Conti tra i gioielli "proibiti" della Val Troncea e i sogni dei ghiacciatori...
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La Pisse neire e i gioielli della Val Troncea
Planetmountain

19/02/2007

Dato che con l’Alpine Ice tour dello scorso anno, ho avuto l’opportunità e il piacere di scalare con Marco Conti, ma soprattutto di conoscere Mirella… anche quest’anno non volevo farmi scappare l’occasione ma complice un inverno “difficile” non sono riuscito a cogliere l’attimo, ed i miei due amici hanno dovuto fare senza di me.


Non fraintendetemi; senza di me non perché io potessi servirgli a qualcosa per la salita tutt’altro, senza di me perché io, non ho potuto godere della loro compagnia. Marco Conti, oltre ad essere uno, che quello che ha nel cuore ce l’ha sulla punta della lingua, è uno dei più forti alpinisti piemontesi ed il suo curriculum parla chiaro al punto che pur essendo un giovanotto come me sono anni che fa parte del C.A.A.I (Club alpino accademico) e quindi oltre ad aver aperto nuovi itinerari sia su roccia che su ghiaccio ha ripetuto praticamente tutte le grandi classiche delle Alpi.

Mirella dato che è la sua dolce compagna di vita, sino allo scorso anno pensavo che fosse la solita moglie… che per non perdere per strada quel bell’ometto del marito si facesse martirizzare in lunghi ed estenuanti sabati e domeniche su per i monti correndogli appresso a ripetere difficilissime salite.

Niente era più sbagliato Mirella, dietro al suo tenero sorriso nasconde una determinazione ed una scorza da mastino che le permettono eccome, di tenere testa a quell’ometto lì al punto che non mi stupirei di vederla da prima su qualche candelotto a dire a Marco dai muoviti che sei troppo lento…
Alla prossima

Elio Bonfanti


“Perle proibite” in Val Troncea

Ad inizio stagione con Elio ci eravamo ripromessi di combinare almeno una giornata dell’Ice-tour 2007 in questa meravigliosa vallata del Piemonte gioiello indiscusso per varietà e concentrato di cascate di un certo livello tecnico, se non fosse che… alcune delle più belle, forse, non si potranno mai più scalare se non a rischio di pesanti sanzioni e fastidiose ripercussioni giudiziarie per via del divieto assoluto di accesso all’interno dei confini dell’area integrale del Parco… Approfitto quindi dell’Ice Tour, per rendere omaggio alle potenzialità ed alle ricchezze “ghiaccistiche” di questa valle nella speranza che qualcosa si sblocchi anche all’interno delle amministrazioni competenti.

In annate così scarse di precipitazioni, dove il turismo risente non poco del deficit meteorologico, il mondo del ghiaccio potrebbe aprire nuove porte al turismo invernale.
Vorrei ricordare agli appassionati che sul dirupato versante sinistra orografico della valle esistono circa una ventina di flussi ghiacciati di grande interesse alpinistico e se è vero che ad esempio tra quelle non vietate troviamo flussi come Dies irae e Carpe Diem, (che a distanza di 20 anni, mantengono ancora la loro valutazione originaria di 6°!) è altrettanto vero che tra quelle vietate troviamo perle come Pisse Neire V/5+, Guglietta IV/5 o la cascata di Banchetta, insomma un concentrato di alte difficoltà con pochi eguali in Piemonte.

I nostri cugini d’oltralpe hanno recepito da tempo le potenzialità dell’attività su cascate di ghiaccio e quindi del turismo invernale delle proprie vallate comprese quelle ubicate all’interno di aree protette; basti leggere il numero di appassionati che ogni anno si catapulta nelle valli del Brianconnaise in occasione dell’ormai affermato Meeting Internazionale di ghiaccio ad Argentiere, poi a ruota il raduno a La Grave, e via discorrendo, con servizi di navetta, Gite d’Etape, alberghi prenotati ed intasati tutto l’inverno..Nel cuore del Gran Paradiso, nelle valli di Cogne per intendere sono stati tracciati sentieri per i ghiacciatori, piste ed indicazioni per le varie attività; convivono insomma a meraviglia uomini, animali, uccelli e attività agonistiche di rilievo all’interno della stessa area, e non mi risulta tutt’ora che nessuna di queste attività, in particolare, la piolet-traction, abbia recato disturbo o danneggiamento alcuno.

Personalmente ritengo che il territorio nazionale, anche dov’è parco sia patrimonio di tutti, pur nel rispetto della natura, della fauna e di quant’altro ivi insediato. Aprire le porte alla stagione del ghiaccio, anche solo per un mese nel periodo invernale, potrebbe essere l’occasione per incentivare nuove prospettive per il turismo locale e non solo. La Pisse Neire o Cascatone della Banchetta, la Guglietta, il Cilindro dei Magnifici Sette, la Grande, la Piccola, ecc. sono “perle proibite” che aspettano nuovamente di soddisfare i sogni di tutti i ghiacciatori.

Marco Conti

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