Un Jumbo Jet ad Oriente

Fabio Salini e Beppe Ballico sul missisile ghiacciato, anzi sul magnifico Jambo Jet della Vallunga...
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Fabio Salini sulla seconda lunghezza (Jumbo Jet - Vallunga, Val Gardena)
Planetmountain
9 marzo 2007

Questa mattina il sole ce l’ho negli occhi, la meta è ad Oriente e l’incontro è con Beppe Ballico che puntuale, davanti ad un cappuccio, se la ride soddisfatto per essere riuscito a convincermi ad abbandonare le Centrali.

Da Selva in Val Gardena prendiamo per la Vallunga e lasciate le auto ci incamminiamo lungo una pista da fondo. Gli sci di Beppe sono un paio di Elan da due metri e zero cinque stile Guerra di Prussia. Lo derido dicendo che con probabilità al mondo ne esistono solo due paia di questi sci e il secondo ce l’ha Mike Buongiorno. Beppe dichiara di non saper sciare, gli sci gli servono solo per arrivare alla base delle cascate e per giustificarsi mi racconta di averli trovati in un cassonetto della spazzatura. Ora è tutto chiaro: Mike se ne dev’essere liberato...

Camminiamo veloci nonostante la neve nuova caduta negli ultimi giorni, almeno 70 cm e in poco più di due ore siamo alla base di Jumbo Jet. Il secondo tiro è un missile, anzi un Jumbo, appunto, e la sola vista vale il viaggio. Beppe nelle Orientali è di casa e da gran signore qual’è mi lascia campo libero.

Parto sul tiro carico a tal punto che nell’entusiasmo mi dimentico di fare la sosta intermedia e lasciare anche a Beppe il piacere di risalire da primo un pezzo della chiglia del Jumbo. Ops! Finalmente SOSTA! Chiedo la Carta d’Identità alle mie braccia e recupero l’amico Beppe in una bellissima giornata trascorsa nelle Orientali.

Fabio Salini


Note - Vallunga ice
Rispetto alla vicina Val Gardena, la Vallunga è un luogo adatto per gli “Ice-climber” più avventurosi, amanti degli ambienti prettamente alpinistici. Quest'ultima, è una valle solitaria, solcata per un tratto dalle scie dei fondisti, definita da pareti alte 600-700 metri, rappresentando sicuramente uno dei luoghi più affascinanti dell'Alto Adige. Transitando nella valle per la prima volta con sci e pelli di foca, si rischia di incontrare dietro ogni quinta rocciosa stupendi nastri ghiacciati, spesso di notevole lunghezza. Gli avvicinamenti restano comunque sempre un po' lunghi sebbene agevolati dall'esistenza di una pista da fondo. Alle pendici del Col de la Pieres, si formano negli anni più freddi delle colate impressionanti, potendo arrampicare completamente al sole essendo queste esposte a sud est. In particolare la Yosemite Icefall (conosciuta anche con il nome “Missione impossibile") una cascata di 250m, con accesso relativamente comodo, mentre per le cascate “La Piovra e “Jumbo Jet” che si trovano sul Ciastel de Chedul, lato nord, occorrono almeno 2/3 h di cammino a seconda dell’innevamento. Si tratta di due colate impegnative e sebbene più corte della precedente, è richiesta una buona tecnica di progressione e resistenza, avendo lunghe sezioni verticali su candele staccate. Le ultime colate e anche più abbordabili, si trovano invece nella testata della valle, dove però è richiesta almeno un'altra mezz'ora di cammino. Per tutte, sono consigliati gli sci.

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