Un filo di Arianna sul Mont Maudit
Alessandro Bisca e Cecco Vaudo e un fine d'anno sul Mont Maudit nel magnifico massiccio del Bianco...

Filo Arianna - Mont Maudit
Salita il 29 dicembre 2006
Visto il persistere del bel tempo e le buone condizioni in alta montagna degli ultimi giorni del 2006, Francesco Vaudo (Cecco) ed io decidiamo di andare a salire una goulotte nel bacino del Monte Bianco.
Alle prime ore del pomeriggio siamo al rifugio Torino e saliamo al col Flambeaux per "binocolare" una linea fattibile per il giorno dopo. La nosta intenzione è di salire una linea nella Combe Maudit. Chiediamo un pò di informazioni alle cordate che sono sulla strada del ritorno e decidiamo. L'indomani andremo a salire “Filo di Arianna”.
Sveglia alle 5.00. Saliamo, con "armi e bagagli", la ripida scala che porta al ghiacciaio. Alle fredde luci delle nostre frontali sciamo alla meglio i pendii che ci portano fin sotto la parete della Tour Ronde.Messe le pelli battiamo traccia fin sotto la goulotte.
Nel frattempo si è alzato uno splendido sole che avvolge i pilastri del Mont Moudit in una calda luce, facendoli apparire in tutta la loro maestosità. Risaliamo il canale attacchiamo la colata di ghiaccio che, dopo un paio di tiri, lascia spazio ad uno spesso strato di neve con poca coesione.
Il lavoro si fa duro!! Oltre alla difficoltà di procedere in tanta neve, le soste sono sulla roccia ad alcuni metri sopra il livello del manto nevoso, o addirittura introvabili!! Finalmente ricomincia il ghiaccio, sarà pur ripido ma almeno c'è qualcosa per piantare le piccozze e fare le soste.
Ancora un paio di lunghezze con proprio un "FILO" di ghiaccio fino all'ultimo tiro che non è formato. Ora viene il bello: bisogna scendere! Le soste di calata sono in pessimo stato, per raggiungerne alcune bisogna arrampicasi sui bordi della goulotte.
Abbiamo sostituito alcuni cordoni e migliorato alcune soste. Ne abbiamo attrezzata una dove era introvabile. Finalmente, raggiungiamo la base della parete, inforcati gli sci partiamo subito per il caldo rifugio, dove ci aspetta una meritata cena. Stanchi e felici per aver trascorso una bella giornata nel fantastico "mondo" dell' alta montagna…
Per chi volesse ripetere la salita, sono necessari coltello e "spezzoni" per sistemare le soste poiché non avevamo abbastanza cordoni per migliorarle tutte.
Alessandro Biscardini (Bisca)
Visto il persistere del bel tempo e le buone condizioni in alta montagna degli ultimi giorni del 2006, Francesco Vaudo (Cecco) ed io decidiamo di andare a salire una goulotte nel bacino del Monte Bianco.
Alle prime ore del pomeriggio siamo al rifugio Torino e saliamo al col Flambeaux per "binocolare" una linea fattibile per il giorno dopo. La nosta intenzione è di salire una linea nella Combe Maudit. Chiediamo un pò di informazioni alle cordate che sono sulla strada del ritorno e decidiamo. L'indomani andremo a salire “Filo di Arianna”.
Sveglia alle 5.00. Saliamo, con "armi e bagagli", la ripida scala che porta al ghiacciaio. Alle fredde luci delle nostre frontali sciamo alla meglio i pendii che ci portano fin sotto la parete della Tour Ronde.Messe le pelli battiamo traccia fin sotto la goulotte.
Nel frattempo si è alzato uno splendido sole che avvolge i pilastri del Mont Moudit in una calda luce, facendoli apparire in tutta la loro maestosità. Risaliamo il canale attacchiamo la colata di ghiaccio che, dopo un paio di tiri, lascia spazio ad uno spesso strato di neve con poca coesione.
Il lavoro si fa duro!! Oltre alla difficoltà di procedere in tanta neve, le soste sono sulla roccia ad alcuni metri sopra il livello del manto nevoso, o addirittura introvabili!! Finalmente ricomincia il ghiaccio, sarà pur ripido ma almeno c'è qualcosa per piantare le piccozze e fare le soste.
Ancora un paio di lunghezze con proprio un "FILO" di ghiaccio fino all'ultimo tiro che non è formato. Ora viene il bello: bisogna scendere! Le soste di calata sono in pessimo stato, per raggiungerne alcune bisogna arrampicasi sui bordi della goulotte.
Abbiamo sostituito alcuni cordoni e migliorato alcune soste. Ne abbiamo attrezzata una dove era introvabile. Finalmente, raggiungiamo la base della parete, inforcati gli sci partiamo subito per il caldo rifugio, dove ci aspetta una meritata cena. Stanchi e felici per aver trascorso una bella giornata nel fantastico "mondo" dell' alta montagna…
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Alessandro Biscardini (Bisca)
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