Diavolezza ice
Fabio Salini e Giuliano Bordoni sulla cascata artificiale che la Società impianti del Diavolezza, in collaborazione con un gruppo di guide alpine locali, ha messo a disposizione degli ice climber... perchè non sfruttarla?
![Diavolezza](/uploads/img/1/109876.jpg)
Giuliano segue sulla prima lunghezza.
Cappuccio tiepido a Tirano e due risate in auto fino al Passo del Bernina con Bordoni. Salita con la funivia del Diavolezza e quattro curve con i mini sci da cascata, massimo divertimento alla ricerca della centralità. La compagnia aumenta, ora incontriamo Andreas e Paul che sono, tra l’altro, gli artefici della nostra meta odierna. Grazie a loro e alla società impianti, si può godere di una cascata nata artificialmente (aprendo i rubinetti dell’acqua sopra un salto di rocce di 100 m.) e attrezzata con fix alle soste.
Per i nostri due amici oggi non è giornata di svago, ma di lavoro. Andreas ci racconta che qualche ghiacciatore “con poco sale in sua piccola zucca” ha pensato bene, cioè male, di chiudere i rubinetti che irroravano la cascata per non bagnare il suo Gore- tex nella fase di risalita. Risultato che cinquanta metri di tubi contenenti acqua, nella notte sono passati a cinquanta metri di tubi contenenti ghiaccio. Pauli ci scherza sopra affermando che probabilmente è stato gettato del Viagra nei tubi, ma per tutta la giornata, lui e Andreas, avranno ben poco da ridere e si dedicheranno alla difficile operazione di scioglimento del ghiaccio.
Per me e Giuliano sono due doppie per arrivare alla base della cascata mentre imperversa il vento da nord. La risalita è veloce, grazie anche alle soste pronte e dopo tre lunghezze siamo di nuovo fuori. In breve raggiungiamo il locale riscaldato (!) dove ci cambiamo e con gli sci ai piedi scivoliamo fino in fondo alle piste perfettamente battute.
La società impianti offre, a chi lo desiderasse, pure un rapido e divertente rientro in motoslitta. Ai ghiacciatori più raffinati, invece, propone la possibilità di un bagno caldo all’aperto, nella vasca posta a 3000 m (acqua a + 41° C) con vista sul Circo dei Pizzi Palù e Bernina. Noi per oggi ci siamo accontentati di scalare e di chiudere la nostra “fatica” con una doppia Ovomaltina bollente.
Ein prosit!
Fabio Salini
vai alla scheda di Diavolezza Ice
Per i nostri due amici oggi non è giornata di svago, ma di lavoro. Andreas ci racconta che qualche ghiacciatore “con poco sale in sua piccola zucca” ha pensato bene, cioè male, di chiudere i rubinetti che irroravano la cascata per non bagnare il suo Gore- tex nella fase di risalita. Risultato che cinquanta metri di tubi contenenti acqua, nella notte sono passati a cinquanta metri di tubi contenenti ghiaccio. Pauli ci scherza sopra affermando che probabilmente è stato gettato del Viagra nei tubi, ma per tutta la giornata, lui e Andreas, avranno ben poco da ridere e si dedicheranno alla difficile operazione di scioglimento del ghiaccio.
Per me e Giuliano sono due doppie per arrivare alla base della cascata mentre imperversa il vento da nord. La risalita è veloce, grazie anche alle soste pronte e dopo tre lunghezze siamo di nuovo fuori. In breve raggiungiamo il locale riscaldato (!) dove ci cambiamo e con gli sci ai piedi scivoliamo fino in fondo alle piste perfettamente battute.
La società impianti offre, a chi lo desiderasse, pure un rapido e divertente rientro in motoslitta. Ai ghiacciatori più raffinati, invece, propone la possibilità di un bagno caldo all’aperto, nella vasca posta a 3000 m (acqua a + 41° C) con vista sul Circo dei Pizzi Palù e Bernina. Noi per oggi ci siamo accontentati di scalare e di chiudere la nostra “fatica” con una doppia Ovomaltina bollente.
Ein prosit!
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