Couloir del Monte Scingino, la rinuncia
Fabio Salini e Giuliano Bordoni: a tutti coloro che per una volta hanno rinunciato e magari si sono sentiti un po’ sconfitti...

Fabio ci prova... (Monte Scingino, Val Porcellizzo)
La giornata doveva essere di quelle memorabili. Grandi condizioni di alta pressione, minime molto alte, massime alle stelle per questa stagione che di invernale ha il solo merito di occupare nel nostro calendario lo spazio relativo al mese di Gennaio. Un Gennaio insolito e con poca neve, con avvicinamenti da sogno che in altre annate sarebbero da incubo.
Il Couloir apparentemente formato, l’ho visto dalla Valle dell’Oro pochi giorni addietro, mentre con Marco, alle prime armi su questo terreno, salivamo uno dei tanti flussi ghiacciati, ideali per chi comincia a tirare di piccozze e ramponi. La Cima Scingino, con il suo pilastro sudovest, famoso per essere percorso dalla difficile “Deltaminox” di Fazzini and Company attira da sempre gli sguardi degli amanti del verticale e il canale è sotto gli occhi di tutti.
Un rapido contatto con Giuliano e ci ritroviamo insieme a percorrere al buio del mattino il sentiero che conduce al Rifugio Gianetti. Abbandonato il sentiero, ci dirigiamo verso il Scingino alternandoci a pestare neve, poca per fortuna. Tre ore e ci troviamo di fronte al couloir col sapore di sottile crosta, scollata dalle placche di granito. L’esperienza non basta mai, in queste salite una piccola scelta di chiodi da roccia, qualche nuts e dei friends andrebbero sempre portati, ma noi confidavamo in un ghiaccio spesso e nella fortuna, ma il peso dello zaino ci ha imposto delle limitazioni.
Un tentativo lo abbiamo pur fatto, ma le viti del diciassette entravano solo per un terzo, poi dialogavano col granito di uno dei pilastri più ambiti del Masino. Abbiamo abbandonato, non ci siamo voluti assumere troppi rischi… per questa volta!
La montagna non è fatta solo di salite, ma in larga parte anche di rinunce. Dedichiamo questa “non salita” a tutti coloro che per una volta hanno rinunciato e magari si sono sentiti un po’ sconfitti. Anche questo è alpinismo.
Fabio Salini
scheda
Couloir Nord Ovest Monte Scingino
Alpi Centrali, Val Porcellizzo
Non ancora salito
Quota: 2350m
Note: Couloir posto in ambiente alpino. L’avvicinamento in condizioni di poca neve ha richiesto 3 ore, con molta neve prevedere un tempo più lungo, prestando attenzione alle slavine nell’attraversamento dell’Alpe Scione.
Accesso generale: Milano – Lecco – Colico lungo la SS 36, poi lungo la SS 38 in direzione Sondrio. Dopo un caratteristico ponte in cemento ad archi, nel paese di Ardenno, svoltare a sinistra per la Val Masino e proseguire fino a San Martino 14 km da Ardenno. Proseguire fino ai Bagni di Masino, altri 4 km. In inverno con forte innevamento la strada si interrompe alla piana della Bregolana. Chiedere info al Bar Monica 0342641130
Accesso: Dai Bagni Masino incamminarsi per il sentiero del Rif. Gianetti, superata la Casera Sceroia proseguire fino all’ultimo tornante prima che il sentiero attraversi una cascata. Abbandonare la traccia e salire nella vegetazione tenendo la destra. Portarsi al centro del vallone in vista del Pulpito (caratteristico cubo di granito). Attraversare il vallone, sempre a destra (sud est) fino a giungere in vista della parete.
Il Couloir apparentemente formato, l’ho visto dalla Valle dell’Oro pochi giorni addietro, mentre con Marco, alle prime armi su questo terreno, salivamo uno dei tanti flussi ghiacciati, ideali per chi comincia a tirare di piccozze e ramponi. La Cima Scingino, con il suo pilastro sudovest, famoso per essere percorso dalla difficile “Deltaminox” di Fazzini and Company attira da sempre gli sguardi degli amanti del verticale e il canale è sotto gli occhi di tutti.
Un rapido contatto con Giuliano e ci ritroviamo insieme a percorrere al buio del mattino il sentiero che conduce al Rifugio Gianetti. Abbandonato il sentiero, ci dirigiamo verso il Scingino alternandoci a pestare neve, poca per fortuna. Tre ore e ci troviamo di fronte al couloir col sapore di sottile crosta, scollata dalle placche di granito. L’esperienza non basta mai, in queste salite una piccola scelta di chiodi da roccia, qualche nuts e dei friends andrebbero sempre portati, ma noi confidavamo in un ghiaccio spesso e nella fortuna, ma il peso dello zaino ci ha imposto delle limitazioni.
Un tentativo lo abbiamo pur fatto, ma le viti del diciassette entravano solo per un terzo, poi dialogavano col granito di uno dei pilastri più ambiti del Masino. Abbiamo abbandonato, non ci siamo voluti assumere troppi rischi… per questa volta!
La montagna non è fatta solo di salite, ma in larga parte anche di rinunce. Dedichiamo questa “non salita” a tutti coloro che per una volta hanno rinunciato e magari si sono sentiti un po’ sconfitti. Anche questo è alpinismo.
Fabio Salini
scheda
Couloir Nord Ovest Monte Scingino
Alpi Centrali, Val Porcellizzo
Non ancora salito
Quota: 2350m
Note: Couloir posto in ambiente alpino. L’avvicinamento in condizioni di poca neve ha richiesto 3 ore, con molta neve prevedere un tempo più lungo, prestando attenzione alle slavine nell’attraversamento dell’Alpe Scione.
Accesso generale: Milano – Lecco – Colico lungo la SS 36, poi lungo la SS 38 in direzione Sondrio. Dopo un caratteristico ponte in cemento ad archi, nel paese di Ardenno, svoltare a sinistra per la Val Masino e proseguire fino a San Martino 14 km da Ardenno. Proseguire fino ai Bagni di Masino, altri 4 km. In inverno con forte innevamento la strada si interrompe alla piana della Bregolana. Chiedere info al Bar Monica 0342641130
Accesso: Dai Bagni Masino incamminarsi per il sentiero del Rif. Gianetti, superata la Casera Sceroia proseguire fino all’ultimo tornante prima che il sentiero attraversi una cascata. Abbandonare la traccia e salire nella vegetazione tenendo la destra. Portarsi al centro del vallone in vista del Pulpito (caratteristico cubo di granito). Attraversare il vallone, sempre a destra (sud est) fino a giungere in vista della parete.
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