Cascata Lau Bij a Lillaz, fra ricordi e… occhi neri!

Rossano Libera, Betty Caserini con Gabriella a Lillaz su Lau Bij, in ricordo di Jo Mazza...
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Betty Caserini sul primo tiro (Laubij - Lillaz, Cogne)
Planetmountain
Ancora una volta la Valle di Cogne è generosa e ci regala una bella linea di ghiaccio, la cascata "Lau Bij". E così, la mattina del 27 gennaio, con Rossano e Gabriella, ci prepariamo e partiamo alla volta di Lillaz. Salendo la valle guardiamo l'orologio.. è un pò tardi, ma troviamo subito la giustificazione.. temperatura -8°C!! "beh, meno male che stamattina ce la siamo presa comoda!!"

Pochi giorni prima ha nevicato e qui troviamo 50 cm di neve fresca.. il paesaggio che ci accoglie è fiabesco, con gli abeti carichi di neve fresca.. Ora sì che sembra inverno!! Una breve sosta per la 2^ colazione e per scaldarci un pò all'Anais, dove troviamo il gestore che sta navigando su internet, dove segue assiduamente il viaggio dell'Ice Tour.

Rosito è una delle poche persone rimaste veramente originarie al 100% di Lillaz, paesino delizioso a pochi chilometri da Cogne. Il suo locale rispecchia pienamente le sue origini montane, così accogliente, riscaldato da una stufa a legna sempre accesa. Angela, sua moglie, ha sempre un sorriso e una parola per tutti. E così, rigenerati e riscaldati, ci incamminiamo; ci attende mezz'ora di cammino in mezzo alla neve fresca che scricchiola sotto i nostri piedi.. finchè appare ai nostri occhi la cascata.

"Lau Bij" è stata salita la prima volta a fine '89 da Ezio Marlier e da Jo Mazza. Quest'ultimo è purtroppo scomparso nel 1990, mentre saliva una cascata in Val di Rhemes.. Jo è stato per Ezio grande amico e compagno di molte salite… Sulla cascata troviamo una cordata di valdostani che sta già uscendo quando noi iniziamo; parto io e dopo pochi metri riesco con la picca a staccare un blocchetto di ghiaccio (molto duro!) che si ferma sul mio naso.. un dolore indescrivibile!! Sanguino ma il freddo presto guarisce tutto… e riparto.

Il secondo tiro tocca a Rossano e il ghiaccio, in alto, è davvero difficile, molto duro e vetroso.. ma il "ragazzaccio" se la cava alla grande. Ora tocca alle pupe.. partiamo e, a un certo punto, quando ci troviamo nel passaggio più duro, Gabriella, non "paga" delle difficoltà, si sposta su una candela di ghiaccio durissimo, vetro puro.. A un certo punto, dopo una serie infinita di improperi mai uditi prima (mai così tanti tutti assieme!) si appende alla corda e, rivolta verso me dice "ho perso le picche.." Io, incredula, non capisco.. eppure non ho sentito cadere nulla.. In effetti le picche le ha perse, ma solo perchè sono rimaste inchiodate nella candela sopra di lei, complete di dragonne con dentro i guanti che si sono sfilati dalle sue mani!!

Così la tensione si scioglie e, guardandoci, scoppiamo a ridere.. E' così bello riuscire a trovare il lato comico nelle situazioni un po’ critiche! Quando usciamo fuori tutta la tensione di Gabriella si è completamente trasformata in soddisfazione e questo mi riempie di gioia. Così ci abbracciamo, tutti e tre, contenti. Ci spostiamo verso la calata che in breve ci riporta alla base della cascata, dove sfoderiamo dagli zaini il thermos del the caldo e i biscotti.. come dei veri lord inglesi!!

Un'ultima sosta all'Anais per brindare alla memoria di Jo, all'amicizia, alla bella giornata e.. al mio occhio che, grazie al colpo sul naso, è ormai diventato nero/violaceo!

Elisabetta Caserini

vai alla scheda della cascata Laubij


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