Brivido caldo in Val Seria

I desideri e le intenzioni nell'inverno più caldo portano in Val Seria con Yuri Parimbelli
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Brivido caldo
Planetmountain
Valbione 03/02/07

Strano destino quello dei desideri e delle intenzioni: nell’inverno più caldo e secco dei miei pochi anni di montagna ho deciso di picchiar piccozze e piantar ramponi. E ho scelto di seguire il corso di una Guida Alpina bergamasca, Yuri Parimbelli, per iniziare a muovere i primi passi su questi flussi immobili ma vivi e quanto mai mutevoli: ora dolci e plastici, ora duri e quasi scontrosi.

Il nostro corso si è concluso con due giorni in terra camuna, il sabato nella Val Seria e la domenica in Val Paghera. Bella scoperta, la Val Seria, valle laterale che si stacca all’altezza di Ponte di Legno, alla sinistra idrografica del fiume Oglio, e che si offre dolce nel corteggiamento grazie ad un tratto di funivia che regala rapidi i primi 300 mt di dislivello.

La valle si presenta con le poche case della frazione Valbiolo e quindi con una prima lunga sezione pianeggiante puntinata di abeti. Alzando lo sguardo si notano subito 5 flussi e su tutti la larga sezione della cascata madre. Il sentiero si insinua nel bosco e guadagna dolcemente quota, fino all’ultima sezione più ripida ricca di arbusti bassi. L’avvicinamento è di poco più di un’ora, con partenza dall’arrivo della funivia.

Noi siamo saliti con le ciaspole, la scelta migliore dopo la recente nevicata anche considerando che questo luogo non gode della stessa numerosa frequentazione (e tracciatura) di altri posti più frequentati. Abbiamo scelto di salire due cascate: Yuri ha attrezzato per la moulinette “Il Flusso”, la prima cascata all’estrema sinistra. Qui Antonio e Paola hanno scaldato picche, ramponi, braccia e polpacci.

Io e Yuri abbiamo invece salito “Brivido Caldo” una cascata di circa 80 metri, 2 tiri non difficili per un grado 3+, andamento alternato di brevi muretti e tratti appoggiati su buon ghiaccio e calate su abalakov. Più che del grado, della difficoltà o del tipo di cascata, peraltro semplice, preferisco soffermarmi sulla piacevole bellezza del gesto e sulla consapevolezza di aver trovato un’altra ragione per desiderare il freddo e per sopportare la lontananza dal sole. E ho avuto la conferma che la curiosità è il modo migliore per regalarsi la conoscenza di altre persone, altri luoghi, altri pensieri.

Grazie a chi ha condiviso questi giorni: Antonio, Paola (tenace fino alla fine ma vinta dalla febbre) e a Simona e Daniele, i due gestori del rifugio “alla Cascata”cordiali e ospitali come amici.

Un ultimo ringraziamento a Yuri, per i suoi insegnamenti, la pazienza, la modestia nei gesti e nelle parole. Adesso ho ancora più sogni per i prossimi giorni di montagna.

Paolo

vai alla scheda di Brivido caldo e Il Flusso



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