Via ferrata Maurizio, l'idea originale di Nadia Tiraboschi
Pierangelo Maurizio era una guida alpina e maestro di sci di Oltre il Colle. Mio grande compagno di salite, insieme abbiamo scalato le cime più emblematiche della Patagonia (Fitz Roy, Aguja Poincenot, Cerro Torre) e conseguito il brevetto di guida alpina nel 1996. Nel 2004 abbiamo partecipato alla spedizione per il cinquatesiamo anniversario della prima salita al K2. Pierangelo è scomparso sulla via di ritorno dalla vetta dell'Everest, sul versante nord tibetano, il 17 maggio 2007.
L'idea di una ferrata sul monte Alben risale ai primi anni duemila, quando Pierangelo ed io iniziammo a studiare un possibile itinerario per aprire una ferrata tecnica sulla montagna di casa: la prima delle alpi Orobie.
La scomparsa di Pierangelo non ha permesso di continuare questo progetto insieme, ma la sua ideazione è andata avanti, permettendomi di realizzare un obiettivo ambizioso e, allo stesso tempo, di ricordare un caro amico, fortemente legato all'Alben e alla sua roccia. Dal terrazzo di casa mia ho il privilegio di ammirare quotidianamente i contrafforti del Monte Croce, divertendomi di quando in quando a seguire le tracce dei camosci in lontananza. Basandomi sui loro spostamenti, ho individuato la linea ottimale per giungere alla base del primo contrafforte verticale e, da qui, l'evidente linea aerea che porta alla vetta lungo placche calcaree.
La ferrata si sviluppa in un ambiente selvaggio ed incontaminato, dove, in primavera, è possibile incontrare fiori alpini rari quali la Physoplexis comosa o la sassifraga Albensis. Il massiccio calcareo dell'Arera si staglia di fronte alla ferrata ed è così possibile ammirarlo lungo tutto il percorso.
SCHEDA: Via Ferrata Maurizio, Monte Alben