Discese sugli Appennini
Il 23.03 Stefano Imperatori, Renzo Rossini, Germana Maiolatesi hanno effettuato la prima discesa del Gran Sasso d'Italia - Corno Grande vetta Orientale. Prima, sempre di Stefano Imperatori e Germana Maiolatesi insieme ad Andreas Brink anche sul Monte Vettore - Il Pizzo - Cresta del Galluccio, l'1/03.
Appennino, scialpinismo e discese ripide, c'è ancora spazio! Lo hanno dimostrato il 23 marzo scorso Stefano Imperatori, Renzo Rossini, Germana Maiolatesi con la prima discesa dalla Vetta Orientale del Corno Grande. E l'1 marzo, sempre Stefano Imperatori e Germana Maiolatesi, questa volta insieme ad Andreas Brink, con la "prima" della Cresta del Galluccio (Monte Vettore - Il Pizzo). Per entrambe le discese non esistevano notizie di precedenti discese. Gran Sasso d'Italia - Corno Grande vetta Orientale Relazione: La principale difficoltà è costituita da una cresta affilata e molto esposta che forma cornici su entrambi i lati e va superata tagliando i pendii laterali. La difficoltà tecnica non è elevata ma è indispensabile tenere sotto controllo le proprie emozioni! Con l'attuale conformazione delle cornici (fortunatamente piccole) si supera il tratto più affilato della cresta passando prima a sinistra e poi a destra del suo filo. Il pendio di sinistra è molto ripido (probabilmente un passaggio superiore a 50°) ed esposto su un canalino. Il pendio di destra non è ripido ma piuttosto roccioso, rivolto a nord (facilmente gelato) e in piena esposizione sopra i salti che precipitano nel canalone Jannetta. Dopo questo tratto, "intenso" ma breve, la cresta diventa più sciabile, anche se sempre piuttosto esposta. All'inizio del pendio finale, che immette alla base del Calderone, la pendenza sfiora forse i 50°: il pendio non è esposto ma alquanto roccioso. Monte Vettore - Il Pizzo - Cresta del Galluccio Relazione: Si tratta di una discesa molto bella ma raramente in buone condizioni, in quanto necessita un ottimo innevamento almeno sopra i 2000 m di quota. L'itinerario è stato percorso anche in salita. Segue in parte quello alpinistico, evitando il tratto centrale della cresta, non ripida ma troppo rocciosa, per un bel canale sulla sinistra orografica; si ricongiunge all'itinerario alpinistico ad una sella poco marcata che si trova subito sotto il tratto più ripido, costituito da un canalino roccioso che sale diretto alla vetta del Pizzo. A causa delle cattive condizioni atmosferiche e per la presenza di una barra rocciosa che avrebbe costretto a togliere e rimettere gli sci, la discesa ha avuto inizio non dalla vetta ma circa 50 metri sotto di essa, pochi metri sotto al punto in cui l'itinerario alpinistico esce a destra in cresta. Una discesa dalla vetta del Pizzo è probabilmente possibile sul lato opposto (dx orografica) abbassandosi di qualche metro sulla cresta piuttosto ampia e poi traversando nel canale: la pendenza di questo tratto non dovrebbe superare i 45°. |
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