Cima De Falkner del Sorapiss in Dolomiti con gli sci
Non è semplice individuare una nuova linea su quelli che vengono definiti “Tremila” delle Dolomiti, fra pareti già solcate da discese ripide e tecniche, e spesso, in attesa delle condizioni ideali, richiede una “posta” lunga anni.
Decidere di sciare una cima mai discesa prima diventa quindi ancora più complesso. Alle difficoltà tecniche e alle condizioni transitorie si aggiunge infatti la parete del tutto ignota in ottica sciistica.
La Cima De Falkner è stato il quarto ed ultimo Tremila della lista dei bellunesi dopo Cima De Toni 3040m (gruppo Civetta), Picco dei Tre Scarperi 3065m (gruppo Dolomiti di Sesto), Piz Popena 3152m (gruppo Cristallo), discesi tra 2015 e 2016. Il gruppo di sciatori conclude così in bellezza una stagione con molte nuove discese in Dolomiti, vissute assieme ai compagni De Barba e Canal.
Per gli interessati di un po’ di storia alpinistica val la pena segnalare come la Cima De Falkner, nel gruppo del Sorapiss (uno dei principali gruppi delle Dolomiti Ampezzane), conservi ad oggi (e non è frequente in Dolomiti!) un alone di mistero: anche le salite estive sono pochissime, si contano forse sulle dita di una mano.
Anche solo riferendosi alla via normale estiva (Nord), queste sono le parole di un ripetitore estivo del 2017:
“Era il 13 agosto 1952, S. Finzi e U. Vidal salirono la cima “De Falkner” lungo la parete nord. Da allora, nonostante informazioni richieste al rifugio A. Vandelli, alle guide alpine di Cortina ed Auronzo, agli scrittori locali, non troviamo notizie riguardo eventuali ripetizioni della suddetta via. L’unica relazione a cui si fa riferimento risale alla Guida dei Monti d’Italia “Sorapis” del TCI-CAI. (testo tratto dal resoconto di G. Del Cero)”
Queste parole alludono al versante Nord, quello della salita del 1952, escluso subito per scarsa sciabilità dal gruppo bellunese che individua invece come linea corretta quella sulla parete Ovest. Su questo versante, lo scorso autunno viene fatta una ricognizione su roccia (con un breve tratto tecnico alla base) per poi lasciare decantare questa idea fino all’eccezionale stato di innevamento di questo maggio, in cui il manto nevoso si è aggrappato persino alle pareti più ripide.
Le difficoltà sciistiche della parete raggiungono i 60° in alcuni settori, con tratti continui di 50-55°: l’avvicinamento è lungo e l’ingresso in parete è reso complesso da una cengia ghiacciata e difficilmente proteggibile di 40 metri, in grande esposizione. L’ambiente è unico e suggestivo. Il ramo occidentale del Sorapiss, con il suo tenace ghiacciaietto serrato fra severi appicchi rocciosi, ha pochi uguali in Dolomiti.
Si ringraziano: La Sportiva apparel, K2 Skis
Prima discesa in sci: 60° in alcuni settori, con tratti continui di 50-55°. Una doppia di 40m nello zoccolo di accesso alla parete.