Caucaso: Mt. Ushba prima discesa con gli sci
Tra fine maggio ed l’inizio di giugno gli alpinisti slovacchi Miroslav Peťo e Maroš Červienka hanno trascorso due settimane nella regione di Svanetia nel nordovest della Georgia per sciare nel massiccio del Caucaso. Raggiunta la cittadina di Mestia il 23 maggio e dopo aver aspettando il miglioramento del tempo, si sono acclimatati salendo il vicino Mt Tetnuldi (4858 m). A causa delle cattive condizioni della neve hanno abbandonato il piano originale di salire e sciare la parete occidentale optando invece per la cresta SO, con Červienka che ha iniziato la discesa da quota 4300m mentre Peťo ha sciato tutta la linea di 1100m dalla vetta fino al ghiacciaio di Kasebi, prima di tornare al villaggio di Adishi.
A causa della sua vicinanza al Mar Nero il tempo instabile è una costante in questa regione. Quando la successiva finestra di bel tempo si è presentata, gli slovacchi hanno tentato l'enorme couloir del Chatyn Tau (4412 m), ma sono stati sorpresi da una tempesta durante il bivacco sul ghiacciaio Chalaadi. Il giorno successivo si sono consolati con la salita al Koruldi Peak (3328 m) e, con ormai pochi giorni a disposizione prima del rientro a casa, hanno optato per una salita in giornata dei 1800 metri del couloir SE di Chatyn Tau, partendo direttamente dal fondovalle da quota 1600 m. Partendo alle 00:30 hanno salito 2800 metri di dislivello per arrivare in cima al Chatyn Tau dopo 10 ore di salita. Un'ora in ritardo rispetto al loro programma, si sono riposati solo brevemente e hanno iniziato la discesa alle 11:00 prima che la neve si trasformasse troppo. I primi 900 metri sono ripidi circa 50-55° con un’esposizione stimata attorno a E3; Maroš ha sceso questa sezione disarrampicando, Peťo invece è sceso direttamente dalla vetta. Questa potrebbe essere la prima discesa integrale della linea aperta dagli esperti sci alpinisti Peter Schoen (Austria) e Trevor Hunt (Canada), che nel 2013 avevano effettuato una calata in doppia sul ghiacciaio nella parte inferiore sul ghiacciaio .
La lunga giornata sul Chatyn Tau ha richiesto due giorni di riposo prima che gli slovacchi fossero pronti per l'obiettivo principale del viaggio, il Mt. Ushba, considerato una sorta di "Cervino del Caucaso". Dalla loro precedente ricognizione credevano che non fosse possibile scendere con gli sci dalla cima sud, mentre la cima nord e il couloir SE sembravano fattibili. Con soli due giorni a disposizione prima del loro volo, dal villaggio di Mazeri (1600 m) hanno proseguito fino al ghiacciaio del Gulli dove hanno trovato un bel posto per la loro piccola tenda a 2900 m.
Partendo alle 2:30 del mattino del 5 giugno, hanno incontrato neve primaverile nel couloir est. Salendo rapidamente, hanno superato del terreno di misto difficile e ripido (60°+) per uscire dal canalone e raggiunge il nevaio sotto la cima nord. Un altro canale esposto li ha portati in vetta, raggiunta 7 ore dopo aver lasciato il bivacco. Il tempo era perfetto e hanno goduto delle viste spettacolari sulle montagne georgiane e russe del Caucauso, poi hanno iniziato a prepararsi per la discesa. Peťo ha aspettato mentre Maroš ha sceso la prima sezione in disarrampicata, ma quando la neve ha cominciato a trasformarsi ha iniziato la sua discesa con gli sci, scendendo 30 metri in dérapage dove il canale era troppo ripido e tecnico per fare delle curve. I due hanno poi sciato il resto del couloir insieme, in perfette condizioni primaverili. Peťo ci ha raccontato "siamo felici che la natura della svanetiana nel suo enorme regno ci abbia permesso di sciare linee così splendide e difficili ..."
Peťo ha concluso: "Secondo le informazioni disponibili (dalle guide alpine georgiane georgiane e russe e dagli sciatori esperti nelle Alpi con cui abbiamo parlato), Ushba non è mai stata sciata prima, nonostante qualche tentativo in passato. Per me la prima discesa del Ushba North è stata la realizzazione di un sogno e la più difficile discesa di sci ripido che abbia mai fatto."
Info: miropeto.sk/blog/strme-snehy-svanetie