RRtrek Vintage, a Roma il negozio alla ricerca della sostenibilità

Siamo alla costante ricerca della soddisfazione dei nostri bisogni, fossero quelli primari ed essenziali o quelli più voluttuari e superficiali. Spesso cerchiamo queste soddisfazioni, soprattutto quelle più effimere, solo come fossero panacee di tutti quei malesseri che la società odierna ci dona come scotto della modernità: la solitudine sociale, il presunto o reale mancato apprezzamento del proprio essere, l’inappagamento per una vita reale differente da quella immaginata, sono interruttori che accendono quei circuiti mentale che portano ad urlare a gran voce io esisto. Un urlo che frequentemente si scontra solo con l’eco delle grida di altri come noi e che si traduce, confrontandosi con il materialismo capitalista e consumistico della nostra società, nell’acquisto di beni che pensiamo possano alleviare, almeno momentaneamente il malessere vissuto.
Inevitabilmente questo si è tradotto, a tutti i livelli e in ogni ambito, in una crescita di quei succedanei materiali dell’insoddisfazione che pensiamo possano garantire, falsamente, serenità. Cosa che ha innescato una escalation esponenziale, visto che comunque l’insoddisfazione non diminuisce con l’aumentare di quanto posseduto. Anzi, forse accade il contrario.
Il mondo della montagna non è rimasto fuori da tutto questo. Le logiche commerciali hanno da sempre beneficiato della paura degli individui di non sentirsi apprezzati adeguatamente. Quanta attrezzatura c’è in ogni casa che sia veramente e solamente indispensabile e non solo frutto di acquisti più o meno compulsivi, oppure fatti sulla spinta di offerte spacciate per irrinunciabili? C’è una strada differente a questo consumismo che sia nel breve termine ma ancor più nel lungo non può essere sostenuto?
Forse non c’è una risposta univoca. Forse solo un insieme di risposte può essere la soluzione a un problema di così grande portata e che coinvolge economia, risorse, disponibilità presenti e future.
David Ciferri sta provando a tracciare uno di quei sentieri che possono, se non dare una risposta precisa, forse indicare un modo nuovo e differente di coniugare commercio e montagna. Da diversi decenni gestisce uno dei più importanti punti vendita di materiale, attrezzature e vestiario per attività alpinistiche e escursionistiche e da sempre la sua idea fissa, quella su cui ha fondato il suo lavoro, è stata quella di provare a costruire qualcosa di più di un semplice negozio dedito al commercio di materiale specifico: era quella voglia di provare a incidere nel mondo secondo uno stile di vita ispirato a un’etica chiara e precisa.
Così, negli anni, ha supportato tutta una serie di iniziative che realizzassero cultura, aggregazione, spingessero verso idee di condivisione. Qualcosa che non è passata solo per il solito supportare spedizioni alpinistiche. L’ultimo di questi progetti è l’apertura di un punto vendita al centro di Roma denominato “Vintage”, termine francese che nulla vuol essere tranne che l’indice di un tentativo di dare nuova vita a tutto quel materiale e vestiario che si accumula negli armadi degli appassionati di montagna. Un modo per riciclare quello che è ancora in buone condizioni ma che non viene più usato. Un’idea nata osservando le sue figlie girare con pacchi da spedire di vestiti e accessori presi dai loro armadi.
Nel nuovo negozio di RRtrek Vintage, situato in Piazza Mastaia 20, all’angolo con viale Trastevere, si potrà cedere quindi tutto il vestiario e le attrezzature da montagne non più utilizzate (ma ancora in buono stato) a fronte di un buono spesa per materiale nuovo o altro vintage. Il materiale verrà poi reso disponibile a un prezzo decisamente concorrenziale rispetto al nuovo. Una nuova via per provare a rendere sostenibile il consumo, senza sprechi, e che attraverso il riuso riesca a dare valore alle cose. Ma non solo: nell’idea di David Ciferri il punto vendita “Vintage” diventerà nel tempo anche un polo di produzioni e proposte culturali, dove la realtà del mondo della montagna potrà trovare contatto con quella sociale del quartiere.
Sostenibilità: “soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere quelli delle generazioni future”. Questa la definizione di sostenibilità. Qualcosa che permetta di definire un nuovo modello di società con criteri di maggiore responsabilità sociale, economica e ambientale. La costruzione di un mondo nuovo e di una realtà più umana siamo convinti passi attraverso tante strade. Questa, ne siamo certi, è una di quelle.
di Alberto Sciamplicotti