Premi fotografici per Aldo Frezza e il 'suo' Rock Master
Il Rock Master di Arco è stato presente con onore tra i più importanti premi fotografici mondiali grazie alle opere del fotografo romano Aldo Frezza.
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Le foto vincenti di Aldo Frezza del Rock Master Arco e le competizioni Paraclimbing
Aldo Frezza
L’arrampicata e le gare di Paraclimbing di Arco stanno conquistando importanti riconoscimenti in alcuni dei maggiori concorsi di fotogiornalismo del mondo, grazie ai lavori di Aldo Frezza, fotografo che da tempo, quasi ogni anno, è presente sul parterre delle gare.
I suoi più recenti lavori si sono concentrati sulle gare di Boulder viste attraverso i gesti e le espressioni degli atleti, per raccontare il grande impegno fisico e la grande concentrazione richiesti per questa specialità e sulle competizioni di Paraclimbing, dove – oltre alla capacità tecnica degli atleti – ciò che più ha colpito Aldo Frezza è stato il senso di solidarietà e di amicizia che si crea tra di loro, anche nello spirito di forte competizione.
Quest’anno, il reportage sul Paraclimbing è stato premiato con un Gold Award al PX3, Prix de la Photographie de Paris, nella sezione "Editorial – Sport", mentre ha ricevuto delle Honorable Mentions all’IPA, International Photo Award di New York e al MIFA di Mosca.
Altre Honorable Mentions, per il lavoro sui gesti del Boulder, sono arrivate da New York, Mosca e dal ND Neutral density Photo Award, fino agli ultimi riconoscimenti: due nominations al Black and White Spider Award di Los Angeles, a novembre.
È forse una delle prime volte che lo sport dell’arrampicata sportiva arriva all’attenzione dei grandi premi di fotogiornalismo, e la cosa fa onore innanzi tutto ad Arco e a tutto il Rock Master, per aver portato ai massimi livelli di organizzazione e di conoscenza le sue specialità.
Le foto premiate, oltre ad altre sempre sul tema dell’arrampicata, sono state esposte al festival di Fotografia di Orvieto tra il febbraio e il marzo scorso, mentre ora ed ora possono essere viste al Photolux, biennale festival di fotografia di Lucca, fino al 13 dicembre 2015.
ALDO FREZZA - BIOGRAFIA
Nato a Roma, dove vive e lavora.
Illuminato dalla fotografia grazie ad una semplice macchina fotografica di plastica che gli regalarono da bambino, ha riscoperto tale attività “da grande”, insieme all’altra grande passione della sua vita: la montagna e gli sport all’aria aperta.
Ha unito così la passione per la fotografia a quella per la montagna, facendone una missione e una professione. Ha collaborato per molti anni, con foto e articoli, con le maggiori testate, cartacee e web di arrampicata, sci, escursionismo, viaggi avventurosi, sport estremi ed è autore di libri e guide ad escursioni in Italia Centrale. Ultimo tra essi: “Bambini in Appennino – 51 escursioni divertenti per famiglie in Appennino Centrale”, delle Edizioni Il Lupo.
In realtà, però, quello che a lui interessa veramente è il “raccontare storie”, non importa se con le immagini o con le parole. Così, nel corso degli anni, la sua continua ricerca di storie lo hanno portato sempre più verso il reportage, la fotografia documentaria, lo story-telling e la ricerca personale, di tipo artistico e concettuale.
Nei suoi più recenti sull’arrampicata sportiva, ambientati quasi tutte nella città che ne è diventata la capitale per antonomasia, Arco, lo hanno colpito le storie del Boulder, dei suoi gesti e della sua fatica, e del Paraclimbing, con le storie di amicizia e solidarietà tra gli atleti che vi ha incontrato.
I suoi più recenti lavori si sono concentrati sulle gare di Boulder viste attraverso i gesti e le espressioni degli atleti, per raccontare il grande impegno fisico e la grande concentrazione richiesti per questa specialità e sulle competizioni di Paraclimbing, dove – oltre alla capacità tecnica degli atleti – ciò che più ha colpito Aldo Frezza è stato il senso di solidarietà e di amicizia che si crea tra di loro, anche nello spirito di forte competizione.
Quest’anno, il reportage sul Paraclimbing è stato premiato con un Gold Award al PX3, Prix de la Photographie de Paris, nella sezione "Editorial – Sport", mentre ha ricevuto delle Honorable Mentions all’IPA, International Photo Award di New York e al MIFA di Mosca.
Altre Honorable Mentions, per il lavoro sui gesti del Boulder, sono arrivate da New York, Mosca e dal ND Neutral density Photo Award, fino agli ultimi riconoscimenti: due nominations al Black and White Spider Award di Los Angeles, a novembre.
È forse una delle prime volte che lo sport dell’arrampicata sportiva arriva all’attenzione dei grandi premi di fotogiornalismo, e la cosa fa onore innanzi tutto ad Arco e a tutto il Rock Master, per aver portato ai massimi livelli di organizzazione e di conoscenza le sue specialità.
Le foto premiate, oltre ad altre sempre sul tema dell’arrampicata, sono state esposte al festival di Fotografia di Orvieto tra il febbraio e il marzo scorso, mentre ora ed ora possono essere viste al Photolux, biennale festival di fotografia di Lucca, fino al 13 dicembre 2015.
ALDO FREZZA - BIOGRAFIA
Nato a Roma, dove vive e lavora.
Illuminato dalla fotografia grazie ad una semplice macchina fotografica di plastica che gli regalarono da bambino, ha riscoperto tale attività “da grande”, insieme all’altra grande passione della sua vita: la montagna e gli sport all’aria aperta.
Ha unito così la passione per la fotografia a quella per la montagna, facendone una missione e una professione. Ha collaborato per molti anni, con foto e articoli, con le maggiori testate, cartacee e web di arrampicata, sci, escursionismo, viaggi avventurosi, sport estremi ed è autore di libri e guide ad escursioni in Italia Centrale. Ultimo tra essi: “Bambini in Appennino – 51 escursioni divertenti per famiglie in Appennino Centrale”, delle Edizioni Il Lupo.
In realtà, però, quello che a lui interessa veramente è il “raccontare storie”, non importa se con le immagini o con le parole. Così, nel corso degli anni, la sua continua ricerca di storie lo hanno portato sempre più verso il reportage, la fotografia documentaria, lo story-telling e la ricerca personale, di tipo artistico e concettuale.
Nei suoi più recenti sull’arrampicata sportiva, ambientati quasi tutte nella città che ne è diventata la capitale per antonomasia, Arco, lo hanno colpito le storie del Boulder, dei suoi gesti e della sua fatica, e del Paraclimbing, con le storie di amicizia e solidarietà tra gli atleti che vi ha incontrato.
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