The Nose su El Capitan in Yosemite secondo Barbara Zangerl e Jacopo Larcher

Intervista a Barbara Zangerl e Jacopo Larcher dopo la loro salita in libera di The Nose su El Capitan a Yosemite.
1 / 14
Barbara Zangerl sul tiro Great Roof di The Nose, El Capitan, Yosemite
Barbara Zangerl / Jacopo Larcher

Come riportato pochi giorni fa, l’austriaca Barbara Zangerl e il sudtirolese Jacopo Larcher hanno ripetuto in libera ed in sei giorni di scalata The Nose su El Capitan nello Yosemite, USA. Dopo un tentativo nel 2018, entrambi sono riusciti a salire da capocordata tutti i tiri più difficili, seguendo quindi nelle orme di Lynn Hill che per prima, nel 1993, aveva liberato quella che probabilmente è la via d’arrampicata più famosa al mondo. Dopo El Niño nel 2015, Zodiac nel 2016, Magic Mushroom e Pre-Muir nel 2018, ecco come è andata.

Congratulazioni! Sappiamo che può sembrare una domanda sciocca ma: coma mai questa via?
Barbara:
Semplicemente perché The Nose è una via così storica. Ricordo bene quando ho letto l'autobiografia di Lynn Hill Climbing Free. Questa linea magica nella sezione centrale di El Capitan mi aveva così ispirata. È un via che ho sempre voluto provare, almeno una volta nella vita!
Jacopo: "It goes, boys!" Ve lo ricordate? Devo aggiungere altro? E come ha detto Babsi, The Nose è una via assolutamente storica, una vera pietra miliare dell’arrampicata moderna.

Quindi come mai l’avete provata soltanto adesso, dopo aver salito El Niño, Zodiac, Magic Mushroom e Pre-Muir, tutte big wall durissime su El Capitan?
Barbara:
In realtà volevamo provarla già anni fa, ma è abbastanza complicata da salire in libera. È probabilmente la più famosa via d’arrampicata al mondo, e di conseguenza ci sono sempre molte altre cordate in parete. Penso che circa 600 persone la salgono, a tratti in artificiale, ogni anno. Negli anni scorsi quando guardavamo la parete, abbiamo sempre cambiato i nostri piani ed abbiamo optato per vie diverse e meno gettonate.
Jacopo: Sì, abbiamo sempre voluto salirla, ma siamo sempre stati scoraggiati dal gran numero di persone che la stavano ripetendo. Ricordo che un giorno abbiamo osservato la linea dal prato sottostante e abbiamo contato 16 cordate in parete. Pazzesco! Per me uno degli aspetti più belli di salire una big wall su El Cap è proprio essere lassù da solo, con Babsi, vivendo appieno semplicemente il momento e l'arrampicata su quella straordinaria distesa di roccia; non volevo fare la coda oppure avere a che fare con un sovraffollamento pazzesco. Ero preoccupato che questo avrebbe potuto rovinare l’intera esperienza. Questo è probabilmente il motivo per cui abbiamo continuato a rimandare.

Quindi siete arrivati molto tardi nella stagione.
Barbara:
appunto, per evitare code in parete. L'unica cosa è che verso metà novembre devi essere abbastanza fortunato con il tempo. L'anno scorso non siamo stati così fortunati e dopo la prima settimana è arrivata la prima grande tempesta con molta neve; la stagione autunnale su El Cap era già finita prima ancora che fossimo riusciti a provare la via. Siamo tornati questa primavera ma il tiro del Great Roof è sempre rimasto bagnato. Quindi siamo tornati per un altro tentativo questo autunno.
Jacopo: Certamente non eravamo soli sulla via, ma devo dire che è stata un'esperienza molto positiva; ovviamente a volte abbiamo dovuto fare la coda, come tutti d’altronde, ma è stato anche molto bello conoscere altre persone in parete, climber che altrimenti non avremmo incontrato. Quando condividi una sosta insieme inizi a parlare di diversi aspetti della vita. Diciamo che è stata un'esperienza più "social" rispetto alle altre nostre big wall :-)

Ci parli dello stile di salita?
Barbara:
Come ho accennato, abbiamo iniziato a provare The Nose nell'autunno 2018. Prima abbiamo provato a salirla dal basso, ma già sul secondo tiro siamo stati costretti ad aspettare 4 ore. Non il migliore degli inizi! Siamo arrivati alle cengia Sickle Ledge e abbiamo dovuto bivaccare lì, il che è incredibile... fino a questo punto hai fatto soltanto alcuni tiri, niente di più! Quindi eravamo già in ritardo di un giorno. Abbiamo provato per un po’ il tiro del Great Roof, poi siamo sbucati in cima il giorno successivo. La settimana su eccessiva siamo tornati per provare il tiro dei Changing Corners, ma sembrava così difficile. Abbiamo fatto tutto in Dülfer.
Jacopo: Ho sempre sognato di provare la via dal basso in single push, senza mai tornare a terra, ma appena abbiamo iniziato ci siamo resi conto che sarebbe stato troppo audace. La finestra di bel tempo era troppo corta, solo quattro giorni, e la via era semplicemente troppo difficile per noi. Così abbiamo deciso di salirla tutta in 3 giorni, a tratti in artificiale, dando un'occhiata ai tiri più difficili per avere un'idea delle sezioni più difficili. Come ha detto Babsi, a causa delle altre cordate abbiamo impiegato un'intera giornata per salire i primi 5 tiri fino al Sickle Ledge e, devo ammettere, la mia prima impressione della via non è stata una delle migliori. Fortunatamente tutte le persone in parete erano super e, anche se abbiamo impiegato un giorno in più del previsto, ci siamo trovati benissimo sulla via. Abbiamo provato brevemente il Great Roof ma siccome non abbiamo avuto sufficientemente tempo a disposizione per dare un'occhiata al Changing Corners, una settimana più tardi, non appena era passata la tempesta, abbiamo deciso di salire a piedi fino alla cima e calarci dall’alto. All'inizio il tiro sembrava super difficile, persino impossibile direi. Dato che la fessurina era bagnata, abbiamo iniziato a giocare e a provare salire l'intero tiro in Dülfer… e alla fine è così che l’abbiamo risolto ;-) Durante il nostro secondo giorno di tentativi siamo riusciti a salire tutto il tiro in toprope, ma i movimenti ci sembravano comunque super aleatorie e difficili! Era evidente che saremmo dovuti tornare la stagione successiva e riprovare.

Quest'autunno, tu, Barbara, sei arrivata prima di Jacopo, sei andata da sola a piedi fino in cima a El Cap per provare la via dall’alto... Com’è stata questa esperienza?
Barbara:
Sì, ero da sola quando sono salita in cima a El Cap qualche settimana fa, ho pensato di calarmi dall’alto, lavorare il tiro del Changing Corners, poi risalire. Ero un po’ preoccupata, non volevo usare delle corde statiche perché non ero sicura di quanta gente ci fosse già su quel tiro. Era la mattina presto quando ero pronta per iniziare, poi ho notato che c'erano già due statiche che andavano giù fino al Changing Corners. Mi sono chiesta di chi fossero, poi ho incontrato Alex Eggermont, un fotografo e climber belga che mi ha detto che Sébastien Berthe e Loic Debry erano laggiù, che stavano effettuando il loro tentativo di salire in libera e dal basso The Nose. Ho quindi deciso di aspettare in cima, non volevo essere di troppo. Ero ancora piena di jet lag e mi sono sdraiata al sole per quasi tutto il giorno, poi all'improvviso ho ricevuto un messaggio in cui mi invitavano ad aggregarmi. Mi sono calata e sono stata in parete con loro per due giorni...

Durante i quali hai potuto provare la via
Barbara:
Sì, ho fatto qualche piccolo progresso sul Changing Corners, all'inizio mi è sembrato di non aver mai provato il tiro in vita mia. Loic e Seb hanno trascorso un giorno in più in parete e lentamente stavano finendo il loro cibo. Ad ogni tentativo Seb era sempre più vicino a chiudere il tiro, e ha deciso di rimanere in parete un altro giorno. Io avevo del cibo avanzato: una porzione di Drymeal e 4 barette, quindi sono tornata in cima per prendere altri viveri. In cima ho incontrato per caso Hazel Findlay e ho chiacchierato con lei - era lassù a scattare foto di Dan McManus e Angus Kille che avevano appena salito El Corazon - ma mentre stavo parlando un uccello ha aperto il mio haulbag e ha rubato la mia borsa del cibo con il mio ultimo drymeal. Ho iniziato a urlare e correre dietro all'uccello e già immaginavo il mio ultimo pasto volare via. Nessuno mi avrebbe mai creduto! Anche Hazel ha iniziato a correre e all’improvviso l'uccello ha lasciato cadere la borsa. Avevo il cibo! Poi Dan e Angus mi hanno offerto un po’ dei loro viveri che avevano avanzato, quindi avevamo un sacco di scorte per un giorno in più in parete! Loic ha salito le corde fisse mentre io sono scesa per fare sicura a Seb. Devo dire che sono stata contenta di aver assicurato Seb durante il suo ultimo giorno in parete, quando ha salito in libera i Changing Corners. Poi siamo saliti insieme in cima. Alex era ovunque per catturare l’azione con la sua macchina fotografica. Verso le 13:00 abbiamo raggiunto la cima e Seb ha completato la sua salita di The Nose dopo 8 giorni. Molto ispirante! Quello stesso giorno, però, ho dovuto andare a prendere Jacopo all'aeroporto! Ero di fretta... Ho lasciato tutto in vetta e sono corsa giù il più veloce che potevo! Per fortuna ci sono arrivata appena in tempo!

Come è andata allora la vostra salita in libera?
Jacopo:
Avevamo in programma di raggiungere il Great Roof durante il nostro secondo giorno. Non volevamo stancarci troppo nella prima parte e sapevamo che saremmo stati lenti a causa dei pesanti haulbag, inoltre volevamo salire entrambi da primi i tiri più difficili. Detto questo, il primo giorno è stato più stancante di quanto ci aspettassimo! Faceva molto caldo ed era difficile tirare su tutto quel materiale. Si è trasformata in una giornata lunga e alla fine eravamo già molto stanchi. Il nostro secondo giorno eravamo più rilassati, ma è stato stancante comunque perché abbiamo dovuto aspettare al sole mentre alcune cordate salivano sopra di noi. Entrambi non ci sentivamo molto freschi quando siamo arrivati alla base del Great Roof. Babsi era troppo eccitata per riposare e ha provato il tiro presto la mattina seguente; anche se diceva di essere stanca, dopo soltanto un paio di tentativi l’ha chiuso in maniera davvero impressionante! Io invece ho deciso di riposare fino a sera e mi sono sorpreso chiudendolo durante il mio tentativo di "riscaldamento". Non so ancora come sia successo! Sicuramente non me l'aspettavo!
Barbara: Tutti parlano soltanto di due tiri difficili di The Nose. Ma anche la prima parte della via non è affatto facile, ci sono alcuni traversi piuttosto impegnativi. E ovviamente ci sono gli haulbag da tirare su! Mi sentivo davvero stanca ma allo stesso tempo ero così eccitata che non riuscivo a riposare. Quindi al terzo giorno mi sono riscaldata intorno alle 4 del mattino. L'inizio non era promettente. Le mie gambe tremavano ancora per tutto il lavoro fatto il giorno precedente trasportando il materiale, e continuavo a chiedermi se quello che stavo facendo avesse un senso. Al mio primo tentativo sono scivolata sul primo passo chiave, proprio all'inizio del tetto. Avevo finito le mie energie. Ero sicura che mi sarebbe rimasto soltanto un tentativo prima che il sole raggiungesse la parete. Poi l'ho provato ancora una volta, è stata una vera battaglia, non sono nemmeno riuscita a moschettonare il nut incastrato sul tetto e quindi ho cercato di andare avanti, facendo un runout. Sono quasi caduta ad ogni singolo movimento ma in qualche modo sono riuscita ad andare avanti e raggiungere la sosta indenne. Per me è stato un momento epico; Jacopo invece si era riposato durante il giorno e nel tardo pomeriggio l’ha provato anche lui. Anzi, l'ha chiuso subito, è stato incredibile da vedere!

Quindi siete saliti al Camp 6, sotto il Changing Corners
Barbara:
Durante il 4° giorno siamo saliti al Camp 6, sì. Ci sono sicuramente alcuni tiri impegnativi per arrivarci, ed entrambi volevamo salire da capocordata tutti i tiri più difficili di 5.12.
Jacopo: Quando abbiamo raggiunto la cengia abbiamo deciso di riposarci. Le condizioni erano molto buone e non è stato facile stare seduti nel portaledge tutto il giorno, ma i nostri corpi ne avevano bisogno ed avevamo scorte per altri 3, 4 giorni. Day 6 è stato il grande giorno; ci siamo svegliati presto ed abbiamo riprovato i movimenti. Non avevo delle belle sensazioni, il che non era eccezionale per la mia motivazione. Babsi ha iniziato senza aspettative ed è caduta praticamente dall’ultimo movimento durante il giro di riscaldamento, è stato super stimolante , nonché promettente, vederla in azione… almeno per lei! Ho iniziato il mio secondo giro senza aspettative e all'improvviso mi sentivo molto meglio di prima. In qualche modo sono riuscito a continuare e sono arrivato alla parte, quella più facile, senza cadere. Ero super felice!
Barbara: Volevamo salire il tiro direttamente dalla sosta del Camp 6 e non dalla sosta a metà utilizzata per il materiale perché ci sembrava più logico fare così, anche se questo ha sicuramente aggiunto qualcosa alle incertezze. Dopo una facile ma lunga "Dülferata" per moschettonare due spit bisogna scendere ed entrare nel diedro chiave. Ho dato tutto quello che avevo al primo tentativo e sono caduta proprio all'ultimo movimento difficile. Ero andata così vicino alla libera, ma non ero sicura di riuscire ad arrivare di nuovo così in alto. Aveva fatto molto freddo durante la notte, le temperature erano scese di forse 15 gradi, e dopo che Jacopo ha liberato il tiro, le dita dei miei piedi si erano completamente congelate. Durante il mio secondo tentativo ho persino provato a togliermi le scarpe al riposo senza mani, il che è stato piuttosto complicato, ma comunque questo non mi ha aiutato affatto ... Sono scivolata subito dopo essere entrata nel diedro. Mi sono fatta calare in sosta a Camp 6 e dopo un breve riposo sono ripartita. E questa volta ho avuto più fortuna e ho superato la sezione chiave. C’era un altro movimento in alto per raggiungere l’ultima fessura, temevo di cadere lì, invece no. Eravamo entrambi così felici, avevamo appena salito in libera tutti i tiri più difficili di The Nose!

Più tardi quel giorno siete sbucati in cima
Barbara:
giusto quando stava diventando freddo, era in arrivo una tempesta. Eravamo così felici di aver salito in libera una via così incredibile.
Jacopo: Gli ultimi tiri sono filati lisci, anche se faceva molto freddo e non riuscivamo più a sentire le dita dei piedi. Siamo saliti in cima giusto in tempo per vedere uno splendido tramonto, il finale perfetto per questa incredibile via. Ah no, ‘spetta ... abbiamo dovuto portare giù a valle i nostri haulbag con tutto il cibo e materiale. Quello è stato molto meno divertente! ;-)

Quanto cibo avevate con voi?
Barbara:
Troppo!
Jacopo: Provvigioni sufficienti per 8 o 9 giorni in parete. La finestra di bel tempo era piuttosto lunga e poiché sapevamo che sarebbe stata la nostra ultima chance di questa stagione, volevamo essere sicuri di potere stare in parete per sufficiente tempo.

Il Great Roof era quello che all'epoca era ritenuto impossibile, fino a quando è stato liberato da Lynn Hill. Cosa lo rende così particolare?
Jacopo
: Innanzitutto non so chi abbia avuto l'idea che Lynn l'ha liberato soltanto perché ha le dita piccole?! È una cavolata! Il tiro è molto lungo e la parte difficile è proprio alla fine; la prima sezione è abbastanza semplice, ma ti stanca a tal punto che perdi tensione corporea per la sezione chiave. La parte alta è davvero tecnica; bisogna fare un sacco di movimenti in aderenza su appoggi bruttissimi ed è difficile mantenere la tensione giusta dopo tutti quei metri. Una volta che abbiamo capito i movimenti, la cosa più difficile è stata sicuramente fidarsi di quei piccoli appoggi. Poi non vuoi cadere proprio dalla fine del tiro e dover ripetere tutto; diventa anche una sfida mentale

E Changing Corners?
Barbara:
Proprio come il Great Roof è un tiro molto lungo ed è stancante mantenere la tensione giusta del corpo per tutta la salita. Abbiamo salito in Dülfer tutta la sequenza difficile.. In realtà penso che sia il Dülfer più difficile che abbiamo mai salito…

Siete giunti in cima appena prima che iniziasse a nevicare... quando si dice tempismo perfetto!
Barbara:
Quest'anno abbiamo avuto tanta fortuna! È stato incredibile Un tempismo perfetto in effetti. Detto questo, per certi versi ce lo siamo guadagnati, ci siamo diretti subito alla via non appena siamo entrati in valle. Non abbiamo perso nemmeno un giorno!

In passato avete salito molte altre vie davvero difficili, alcuni forse ancora più difficili di The Nose. Quanto è importante questa recente salita rispetto a quelle precedenti?
Barbara:
Come ho detto all'inizio, per me è sempre stato un grande sogno scalare The Nose! E' stato nella mia lista dei sogni praticamente da quando ho iniziato a scalare!
Jacopo: Non importa quanto sia difficile rispetto ad altre vie... Ogni climber ha una sua lista di vie che sogna di fare. E per me The Nose è sempre stata una di quelle :-)

Ultima domanda: ora che avete fatto la via, cosa ci potete dire della prima salita in libera di Lynn Hill nel 1993? E la sua salita in meno di 24 ore nel 1994?
Barbara:
Anche oggi è qualcosa di assolutamente incredibile, Lynn Hill è una tale fonte di ispirazione. Se guardo i video di lei mentre sale la via, sembra così fluida, così facile! Ma non lo è affatto! Quello che è riuscita a fare è stata una delle pietre miliari più importanti nella storia dell'arrampicata. Allora molti climber pensavano che fosse riuscita perché aveva le dita piccole. Ma questo non è affatto vero. Era semplicemente incredibilmente forte!
Jacopo: Le sue salite sono state super impressionanti: all'epoca era molto avanti! Una vera leggenda ed un genio dell'arrampicata. Punto.

Link: FB Jacopo Larcherjacopo-larcher.comFB Barbara Zangerlbarbara-zangerl.atLa SportivaThe North FaceBlack DiamondVibram


Note: THE NOSE - Le salite in libera
Anche se The Nose è la via più gettonata di El Capitan, paradossalmente le sue salite in libera sono molto rare. Dopo la storica prima libera effettuata in quattro giorni nel settembre del 1993 da Lynn Hill, nel settembre del 1994 sempre la Hill, assicurata questa volta da Steve Sutton, ha effettuato l'epocale salita in libera in meno di 24 ore. Alternandosi da capocordata, nel 2005 Tommy Caldwell e Beth Rodden hanno salito tutti i tiri in libera, mentre due settimane più tardi Tommy Caldwell ha salito tutto da capocordata in sole 11 ore, per poi completare The Nose + Freerider in meno di 24 ore. Nel novembre 2014, in tre giorni, l’olandese Jorg Verhoeven ha salito l’intera parete in libera, mentre per la sua salita in solitaria ed autoassicurato Keita Kurakami ha impiegato 5 giorni nell’autunno del 2018. Nel novembre dello stesso anno il 15enne Connor Herson è entrato in questa ristretta cerchia di climbers, poi Sébastien Berthe nell'autunno 2019, seguito da Barbara Zangerl e Jacopo Larcher. Per la cronaca, nel 1998 lo statunitense Scott Burke ha salito in libera tutta la via, ma il tiro chiave The Great Roof è stato salito con la corda dall'alto perché bagnato. È interessante notare che fino ad adesso, nessuno ha salito The Nose in libera dal basso single push, ovvero tutto in libera dal basso in un tentativo unico, senza lavorare i tiri prima. Sarà la nuova frontiera.



News correlate
Ultime news


Expo / News


Expo / Prodotti
Giacca da montagna Explorair Light Dryo 2.5
Giacca da montagna leggera minimalista
Piccozza Dhino Alpine
Piccozza tecnica da alpinismo evoluto
HDry - SCARPA Phantom 6000 HD
Il nuovo PHANTOM 6000 HD è uno scarpone progettato per l'alpinismo estremo. Grazie alla tecnologia HDry, offre una protezione impermeabile e traspirante superiore.
La Sportiva Aequilibrium Hike GTX – scarponi trekking
Uno scarpone dal taglio mid-cut agile e leggero per hiking su terreni misti.
Zamberlan Amelia GTX - scarponi da montagna da donna
Scarpone da montagna da donna pensato per il trekking, l’escursionismo e il backpacking.
Scarpe da tempo libero Nativa Canvas
Scarpe da tempo libero AKU Nativa Canvas
Vedi i prodotti