Katie Bono e il record di velocità femminile sul Denali
Il Denali, coi suoi 6194 metri, è il gigante del Nord America: una montagna straordinaria dall’immensa e complessa architettura, le cui proporzioni sono difficilmente immaginabili a chi non ne ha avuto esperienza. Ma tutto questo non ha spaventato l’americana Katie Bono che tra il 13 e il 14 giugno scorsi, con la montagna in condizioni non proprio ideali, ha salito e sceso il colosso alaskano dal campo base alla vetta e ritorno, per il West Buttress, nel tempo eccezionale di 21 ore e 6 minuti: record femminile e terzo (o quarto) tempo assoluto.
Com’è nata l’idea di salire il Denali in velocità?
Ci ho pensato nel 2013, quando sono stata per la prima volta su questa grandiosa montagna. Ad essere sincera trovo le salite in velocità piuttosto divertenti: muoversi di corsa sulle montagne è un modo fantastico per amplificare l’esperienza. E il Denali è una delle pochissime montagne del suo calibro dove è possibile correre sul serio.
Cosa significa per te questo record?
Beh, posso dire che è un bel risultato! Soprattutto, spero faccia capire alle donne che spingersi al limite non è una faccenda per soli uomini. Onestamente, più che il tempo in sé, il record vero e proprio di cui si parla, per me conta l’eccezionalità dell’esperienza vissuta. Perché è davvero esaltante vedere quello che puoi realizzare con il tuo talento e gli strumenti giusti, creati per salire light & fast.
Il Denali è una montagna speciale?
Sì, il Denali e l’Alaska Range sono posti speciali. Sono sorprendentemente belli, tanto che tre o quattro settimane passate lassù sono una sorta di terapia: mi svuotano la testa, me la ripuliscono, ricaricandomi per la vita cittadina di tutti i giorni. Senza contare che tra i frequentatori di quelle montagne si crea spesso un’atmosfera davvero unica, di meravigliosa condivisione, che rende tutto ancora più speciale.
Come ti sei preparata per il record? Quali sono i segreti del tuo successo?
Lo sci di fondo è stato fondamentale: mi sono allenata per quattro mesi, di sicuro meno del necessario, ma non vedevo l’ora di tentare la salita in velocità e alla prima occasione ci ho provato. Segreti non credo di averne… posso parlare di impegno, di concentrazione sull’obiettivo e del mio passato di fondista che mi ha lasciato una notevole base di resistenza: così, durante l’inverno scorso, per tornare in forma non ho dovuto fare altro che richiamarla.
Quali prodotti sono stati fondamentali per il tuo successo?
La piccozza Corsa Nanotech e i ramponi XLC Nanotech, che ho modificato per calzarli al meglio sugli scarponi da scialpinismo. Ho inoltre molto apprezzato lo zaino Rapid Racing e i guanti G Comp Wind, che mi hanno stupito per l’incredibile range di temperatura a cui è possibile usarli.
Pensi di tentare altri record di velocità del genere?
In verità non lo so: forse sì, forse no! In questo momento ho in mente soltanto di riposarmi, evitando di pensare a qualsiasi grande obiettivo. E poi, finalmente, vorrei scalare un po’ su roccia.
Sul Denali hai salito anche la famosa Cassin Ridge, aperta nel 1961 dai Ragni di Lecco guidati da Riccardo Cassin: cosa pensi di questa via leggendaria?
È una super classica di alto livello: veramente splendida, un capolavoro firmato da uno dei più grandi alpinisti della storia.
Info: Facebook Katie Bono e www.camp.it
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