Coffee Break Interview: Alex Megos / David Lama
ALEX MEGOS
Daniela Zangrando: Il passo chiave*.
Alex Megos: Il passo chiave. Molto raramente: facile. Molto spesso: sinistra, destra, sinistra, destra. A volte anche sinistra, sinistra o destra, destra. Sempre: la parte più dura della via o del boulder.
D.Z.: Cosa vuol dire spostare il limite?
A.M.: Il senso di spostare il limite sta nell’essere più forte che puoi, nell’arrampicare al massimo delle tue possibilità e nel trovare la via perfetta o il boulder dove mettere in pratica tutte le tue capacità.
D.Z.: I tuoi limiti, ora.
A.M.: Per ora non ho raggiunto i miei limiti. Posso ancora diventare più forte ed essere un climber migliore.
D.Z.: Se non dovessi più fare il climber, cosa faresti? Hai un piano altro, parallelo?
A.M.: Se da qui in avanti non dovessi più essere un climber (cosa che non succederà perché lo sarò sempre) penso che mi lancerei sulla fotografia. Mi diverte abbastanza scattare foto.
D.Z.: Cosa ti piacerebbe cambiare del mondo dell'arrampicata? Di questo che a tutti gli effetti penso sia il tuo lavoro?
A.M.: Vorrei che i climber si sentissero molto più in colpa quando abusano di tallonaggi e incastri di ginocchia. Vorrei che gli venissero gli incubi quando li utilizzano in combinata. ;-)
D.Z.: Descrivimi il luogo. Quel posto che senti tuo. Dove puoi rifugiarti, pensare, distruggere, gridare.
A.M.: Se potessi costruire uno spazio, probabilmente sarebbe una piccola parete per allenarmi, in una cantina dove posso andare quando voglio stare da solo, dove posso allenarmi se voglio farlo da solo e dove posso essere me stesso anche se sono di cattivo umore. Sfortunatamente non ho ancora una parete del genere.
D.Z.: E per ultima cosa un sogno. Che meriti di essere chiamato tale.
A.M.: Il mio sogno è quello di essere capace ad un certo punto, raggiunto il mio limite, di sentirmi come se avessi scalato le cose più difficili che potevo salire, soddisfatto di quello che ho fatto.
DAVID LAMA
Daniela Zangrando: Il passo chiave.
David Lama: Nell’alpinismo la chiave è essere convinto della tua idea.
D.Z.: Cosa vuol dire spostare il limite?
D.L.: Suppongo che spostare il limite (personale) sia qualcosa di molto umano. Fa parte di noi nel momento in cui ci chiediamo fino a dove possiamo spingerci. Altrimenti, come specie, non saremmo arrivati al punto in cui siamo. D’altro canto, spostare il limite può anche essere pericoloso, perché la linea che separa il successo dal suo andare sempre più lontano si assottiglia mano a mano che ci avviciniamo.
D.Z.: I tuoi limiti, ora.
D.L.: Qualsiasi cosa io tenti, credo di poterla fare. Le cose che non tento, invece, non sono né seducenti né fuori dalla mia portata.
D.Z.: Se non dovessi più fare il climber, cosa faresti? Hai un piano altro, parallelo?
D.L.: Ovviamente ho anche altri interessi, ma un po’ di tempo fa ho preso la decisione di dedicarmi completamente all’arrampicata e all’alpinismo. L’alpinismo è ciò che sento come la mia più grande passione e soprattutto le prime ascensioni mi danno l’opportunità di esprimermi in un modo che non ho trovato possibile in nessun altro ambito della vita.
D.Z.: Cosa ti piacerebbe cambiare del mondo dell'arrampicata? Di questo che a tutti gli effetti penso sia il tuo lavoro?
D.L.: Non sono una persona che sta cercando di dire a qualcuno come dovrebbe fare le cose, ma sto provando ad essere all’altezza delle mie aspettative. Se può essere d’ispirazione agli altri, allora è questo il mio contributo al mondo dell’alpinismo.
D.Z.: Descrivimi il luogo. Quel posto che senti tuo. Dove puoi rifugiarti, pensare, distruggere, gridare.
D.L.: No.
D.Z.: E per ultima cosa un sogno. Che meriti di essere chiamato tale.
D.L.: Scalare il versante Nord Est del Masherbrum con un buon stile. Finora è solo un sogno.
Daniela Zangrando
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* Il termine “crux” in inglese identifica sia “il passo chiave” in senso alpinistico che “la chiave” vista come punto cruciale, soluzione, elemento nodale della vita quotidiana. Gli intervistati sono stati lasciati liberi di intendere o fraintendere il termine a loro piacimento.
Un ringraziamento a Florian Klinger.