Cinque ragazze per un mondo più pulito
Dopo una serata di presentazione del mio ultimo libro a Roma si è avvicinata una ragazza che mi ha parlato dell’associazione Inspire, che aveva da poco fondato con altre sue quattro amiche. Mi ha chiesto se fossi per caso interessato a dare un’occhiata alla loro attività e mi ha parlato dei loro progetti futuri, non ultimo quello di legare il clean climbing ad iniziative ecologiche di pulizia dei luoghi di arrampicata, alcuni dei quali da me scoperti e valorizzati. Nella mia carriera mi è capitato molte volte di partecipare ad iniziative ambientaliste, per esempio quella di Mountain Wilderness e del WWF promossa nel ‘99 in Sardegna, una delle prime sull’isola. Non sempre però i rapporti tra gli ambientalisti e noi arrampicatori sono stati idilliaci e forse questo è imputabile ad una certa aggressività da parte di alcuni ecologisti che ha messo noi scalatori subito sulla difensiva. Ciò che invece mi ha colpito di Ludovica è stata l’estrema gentilezza con cui si è fatta avanti, che ha fatto sì che subito mi interessassi ai progetti della loro associazione, in modo da poter dare una mano e collaborare attivamente. Come primo passo ho pensato ad una piccola intervista per far conoscere la loro associazione, poi in futuro spero si parlerà sempre più di loro e delle iniziative che porteranno avanti. Abbiamo grande bisogno di giovani così “ispirati”! (Maurizio Oviglia)
Ciao ragazze, mi potete parlare un po' di come è nata Inspire e quale è la sua mission? Siete collegate ad altre associazioni, per esempio a Mountain Wilderness?
Inspire sta per compiere 4 mesi. È stata fondata a Roma il 22 ottobre 2017 da 5 ragazze - due Alici, una Ludovica, una Veronica e un’Eleonora - che lavorano a tempo pieno per far andare avanti quest’associazione che, prima di tutto, si occupa di Ecopartecipazione.
Spinte dall’urgenza di far diventare un’abitudine quotidiana l’atto di salvaguardare il Pianeta e coinvolgere nel mentre quante più persone possibile, ci proponiamo ogni giorno di svolgere il ruolo che l’uomo dovrebbe ricoprire, in quanto animale, nell’ecosistema. Conscie dell’impatto che ha a livello ambientale, aiutiamo il pianeta a restare pulito, sano e, come già per sua natura, magnifico.
Siamo molto indipendenti nel nostro operato. Per quanto collaboriamo con altre associazioni, come ad esempio i ragazzi di Sempre Verde per il progetto #Reforest, il nostro primo obiettivo è quello di restare integre e fedeli alla nostra filosofia. Collaboriamo con altre realtà solo laddove possiamo essere noi stesse al 100%, senza compromessi o “chiusure d’occhio”.
Cosa vuol dire esattamente Ecopartecipazione e come pensate di riuscire a sensibilizzare i praticanti delle attività outdoor verso una maggiore coscienza ambientale?
Ecopartecipare vuol dire far parte dell’ambiente che esploriamo. La traccia dell’uomo è ovunque, e dare una mano alla Terra ci sembra il minimo dopo tutto quello che lei ogni giorno ci offre.
Il primo modo di ecopartecipare è di essere pronti a pulire mentre si esplora. Siamo convinte che una busta della spazzatura, possibilmente riutilizzabile, sia parte integrante dell’attrezzatura di qualsiasi esploratore, che si tratti un arrampicatore, un trekker, un subacqueo o un viaggiatore.
Ecopartecipazione significa anche educazione. Educazione alla tutela dell’ambiente e a uno stile di vita più gentile ed emozionalmente consapevole. Pensiamo infatti che l’irrispettosità sia inquinamento alla stregua di qualsiasi altro rifiuto, e che non abbia senso promuovere la tutela ambientale attraverso il biasimo o il giudizio.
Quali sono le vostre iniziative pratiche in merito?
Organizziamo EcoAttività durante le quali esploriamo il territorio, sia outdoor che cittadino e, borse riutilizzabili della spazzature alla mano (realizzate con l’aiuto dei ragazzi di Refugee Scart) puliamo laddove troviamo sporco. Con il nostro progetto cleanAppia, che intende ecopartecipare in tutta la zona dell’Appia che va dai parchi di Roma fino a Minturno, organizziamo anche delle vere e proprie Missioni di Pulizia, che mirano a intervenire su grandi concentrazioni di rifiuti. Questo progetto ha inoltre lo scopo di dare nuova visibilità al territorio interessato, spesso poco valorizzato e molto trascurato nonostante le meraviglie che cela e le tantissime attività outdoor che vi possono essere svolte. Infine, organizziamo anche corsi di ecopartecipazione e sensibilizzazione ambientale nelle scuole e nelle aziende.
La vostra area di interesse sono anche le falesie di arrampicata. Perché questa scelta? Ritenete che gli arrampicatori abbiano poca coscienza ambientale o avete rilevato particolari zone di degrado che necessitano di un intervento tempestivo?
Come attività outdoor, anche lei non poteva mancare all’appello! Veniamo tutte dal mondo dell’arrampicata e fin troppo spesso abbiamo trovato delle situazioni non poco degradate nelle falesie e sui siti di montagna che abbiamo frequentato nel corso del tempo. Anche le vie lunghe non si salvano affatto, con le loro sigarette e carte di merendine incastrate tra una presa e l’altra, a portata di sosta. Sono tantissime le falesie ormai cosparse di magnesite che non viene ripulita: il problema non è usarla o meno, ma lasciare la propria traccia indelebile nel tempo.
C’è poi il rispetto della natura: è fondamentale avere cura dell’ecosistema esistente prima del nostro arrivo. Una falesia può anche essere la casa di un animale, oppure la dimora di un tipo di flora delicata e preziosa, e noi siamo ospiti, non possessori. Ultimo ma non meno importante, l’allarme “bisogni”. Le falesie sono sempre più frequentate, come anche i loro cespugli e...retrovie.
Oltre alle vostre iniziative, quali ritenete dovrebbero essere i comportamenti di ognuno di noi arrampicatori e trekkers il più possibile eco-compatibili?
Come abbiamo detto, portarsi appresso una bella borsa della spazzatura (le buste riutilizzabili della spesa ad esempio vanno benissimo) e pulire lo sporco che si trova è un primo e fondamentale passo, come anche il non lasciare rifiuti dietro di sé, nemmeno i noccioli o le bucce della frutta. O almeno, se si preferisce gettarli a terra, buttarli in una buca e coprirli, e la stessa identica cosa vale per i propri bisogni.
La segnaletica, che sia magnesite o vernice, è un altro aspetto da tenere sotto controllo. I segnali in legno e gli omini vanno più che bene, ma per quanto riguarda la vernice, abbiamo fior fior di tecnologie che ad oggi ci aiutano a trovare un sentiero senza bisogno di impiastricciare rocce e alberi ogni due per tre, oppure una più semplice ed efficacissima mappa.
E poi c’è la gentilezza, sempre ovunque e comunque. Può sembrare una cosa completamente slegata dalla tutela ambientale e dalla difesa del territorio che si esplora, ma mantenere un comportamento gentile nei confronti di se stessi, degli altri e della natura è uno step fondamentale per promuovere una cultura di cura e sensibilizzazione. Con insulti, litigi, biasimi e schernimenti reciproci non si ottiene nulla, se non un maggiore inquinamento, interiore e esteriore.
Quali sono state le iniziative che avete per ora portato a termine e in che zone? Che riscontro avete avuto da parte degli appassionati di outdoor e quali dalle amministrazioni locali?
Abbiamo organizzato tanti EcoTrekking, alcune EcoCiaspolate e stiamo portando avanti le Missioni di Pulizia. La risposta di chi ci circonda è stata incredibile...non ci aspettavamo tutto questo supporto e tutta questa voglia di ecopartecipare! È davvero d’ispirazione per noi rapportarci con le persone, ascoltare le loro idee e proposte, immaginare con loro nuovi progetti. Abbiamo già raccolto innumerevoli quantità di spazzatura e individuato diverse aree che richiedono un intervento molto più deciso.
Con le amministrazioni locali a volte rimane più difficile dialogare. Fosse per noi collaboreremmo con loro in qualsiasi momento, perché il nostro scopo è anche e soprattutto sensibilizzare i comuni che per primi dovrebbero attivarsi in merito a rifiuti e inquinamento. In generale, è paradossale dover passare attraverso cotanta burocrazia, se non addirittura chiedere il permesso per pulire.
Mi dicevate che vorreste allargare il vostro raggio di azione a tutta Italia. Che progetti avete, se si possono rivelare?
Abbiamo già dei collaboratori in altre regioni d’Italia che stanno facendo la loro parte e che presto diventeranno i nostri Ambassador. Il progetto è quello di creare una rete di ecopartecipatori, proprio perché la natura non può più stare ai tempi e alle modalità umane. Bisogna fare qualcosa e bisogna agire repentinamente. Ogni piccolissimo gesto fa la più grande differenza e per noi è fondamentale non farcene sfuggire nemmeno uno! Per collaborare in qualsiasi modo, non esitate a scriverci a inspire.ecoparticipation@gmail.com
Link: www.inspire-ecoparticipation.com, FB Inspire, Instagram Inspire