Mauro Corona e il video per andare oltre la tragedia del Vajont
"Non fermatevi alla diga del Vajont. Lasciatevi guidare dalla curiosità. Visitate Erto, Casso e i luoghi del Parco Naturale Dolomiti Friulane. Mangiate, vivete, dormite in essi. Abbattete anche voi il muro invisibile che separa la vacanza dall'esplorazione." Mauro Corona
Il Vajont oltre il Vajont. Perché il 9 ottobre non è solo ricordo di morte. A 54 anni dalla tragedia si invita ad andare oltre. Oltre la diga, barriera di cemento che ancora a terra ricordi e pene, oltre la memoria fatta di morte, di vite disperse, di paesi distrutti per guardare all’oggi. Il 9 ottobre, in occasione dell’anniversario del Vajont, nella pagina Facebook di Mauro Corona è stato pubblicato il video, frutto di dieci giorni di riprese.
Lo scrittore ertano suona l’armonica, passeggia tra le sue terre e intanto racconta quello che il Vajont è stato e cos’è oggi il suo paesino. Perchè Erto c’è, è vivo, è rinato grazie all’audacia, al coraggio e alla ribellione di chi pochi giorni dopo il disastro è tornato a occupare le proprie case, a riprendere possesso di quel che restava della propria terra. Oggi il paesino conta circa 300 abitanti, una piccola comunità viva e certa, oggi quanto ieri, che per esistere si debba resistere. Il video vuole raccontare questo. Vuole essere un invito per chi lo guarda a salire in auto, lasciare i parcheggi vicino all’immensa diga e raggiungere Erto e a Casso dove si trovano ristoranti, botteghe, eventi e una natura selvaggia.
Il video sarà poi visibile nel portale ufficiale di Erto e Casso, all’indirizzo www.ertoecasso.it, il portale nato nel 2016 per raccontare la realtà dei due paesini e dare indicazioni concrete su cosa vedere, dove dormire e dove mangiare ai visitatori.
“Il portale, nato nell’estate 2016, funziona bene – spiega Matteo Corona, deus ex machina dell’operazione - Solo nel mese di agosto ha totalizzato più di 1600 visite, un numero enorme per un piccolo paesino come Erto. A riprova di questo picco di interesse, facilitato proprio dall’aver messo a disposizione in un unico indirizzo internet tante informazioni relative al paese e alle sue attività, gli esercenti hanno notato un notevole aumento di clienti nei tre mesi estivi. I post dedicati a Erto, poi, quando vengono postati nella pagina Facebook “Mauro Corona – official” ottengono centinaia di migliaia di visualizzazioni.
Che dire? Pare sia stato centrato l’obiettivo. Il prodotto lo continueremo ad implementare anche per tenere alta l’attenzione degli utenti. Il 9 ottobre, proprio in occasione dell’anniversario del Vajont, verrà pubblicato un contenuto nuovo, inedito e di forte impatto. Servirà a far percepire quello che è stata la tragedia, per chi l’ha vissuta e per le generazioni successive, con occhi diversi.
Il resto sono progetti. L’iniziativa mi ha entusiasmato e ho tutta l’intenzione di estenderla ad altre piccole realtà del Friuli e del Veneto, paesini magari fuori dal grande flusso del turismo di massa ma che non di meno, anzi spesse volte di più, nascondono storie, angoli e bellezze inattesi. Sono convinto di come in montagna non si debba solo resistere ma anche esistere, farsi sentire e farsi ascoltare, proteggere con le unghie e con i denti territori difficili da vivere, vittime dello spopolamento e, a volte, dell’incuria. Il turismo sostenibile, in questa direzione, può fare molto. Quasi tutto, direi”.
Il volo della martora
Una gobba immensa sollevò la luce della luna dalla superficie del lago e la scagliò verso il cielo. Poi il bagliore si spense nel boato di un mare che piombava su Longarone. E in quel momento anche Erto, avviato a diventare una cittadina, sprofondò. E non rinacque mai più.” Da “Il volo della martora” di Mauro Corona
SCHEDA: la falesia Erto