Via ferrata del Vajont, la nuova via ferrata della Memoria sopra Longarone
La realizzazione della ferrata del Vajont è stata finanziata grazie al progetto transfrontaliero "Saferalps" che si è occupato dello studio per la messa in sicurezza delle vie ferrate nella provincia di Belluno e nel resto dell'Arco alpino. Hanno dato un fondamentale contributo DolomitiCert, il CAI Veneto, l'Università di Salisburgo e il Soccorso Alpino.
Le Guide Alpine Cortina hanno operativamente costruito la via ferrata del Vajont apportando la loro conoscenza maturata in decenni di esperienza nella costruzione e mantenimento delle più famose vie ferrate delle Dolomiti, localizzate principalmente a Cortina d’Ampezzo.
Dal 2 ottobre 2015, la diga del Vajont si può quindi osservare da un'altra prospettiva, quella sportiva, utile a far riflettere sugli errori del passato e guardare al futuro rivalutando una zona, al confine tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, che ha grandi opportunità dal punto di vista turistico.
La nuova via ferrata percorre la destra orografica della gola del Vajont attraversando territori dei comuni di Longarone (BL), Castellavazzo (BL) e Erto (PN).
L’attacco del nuovo percorso attrezzato è raggiungibile facilmente grazie alla strada regionale 251 che da Longarone porta a Erto. Nello specifico, dall’abitato di Codissago salire fino al sesto tornante, dove è posto un cartello che indica la via ferrata. Qui si abbandona la strada principale esi prosegue a destra su una stradina che porta, dopo circa cento metri, ad un parcheggio. Qui si lascia l’auto e in prossimità di una galleria si trova l’inizio del sentiero, localizzato sulla destra.
Inizialmente si scende per pochi metri fino a raggiungere lo spettacolare canale che portava l'acqua dal torrente Vajont alla cartiera di Codissago già alla fine del 1800.
Si prosegue questo canale fino a trovare una prima galleria di circa 150 m per la quale è consigliato portarsi una pila, seguita da una cengia con cavo da via ferrata, un’altra galleria più corta e altra cengia più esposta ma facile.
Al termine della cengia si raggiunge una scala che segna l’inizio della parte difficile con i primi 100 metri impegnativi ed esposti.
Subito dopo, grazie anche a una serie di cenge, si arriva a uno spallone intermedio, dove inizia la seconda parte verticale sempre difficile ma meno impegnativa della precedente, per poi proseguire su un’altra cengia verso destra e una seconda scala. Da qui si segue un intaglio nella roccia, costruito per far passare la teleferica che da Longarone portava i calcestruzzi fino sul cantiere della diga del Vajont, da dove in 5 minuti si arriva al sentiero 380 grazie al quale si raggiunge infine la diga del Vajont con la possibilità svoltando a sinistra di ritornare alla partenza.
Complessivamente ci sono 600 m di ferrata sul canale iniziale, seguiti da altri 60 in verticale. La difficoltà è facile nel tratto iniziale e molto difficile in quello seguente. Il tempo di percorrenza stimato è di circa 2/2,5 ore.
Dopo la bellissima falesia di Erto, grazie alla nuova via ferrata del Vajont questa zona e le sue pareti diventano ancor più un luogo ideale per gli appassionati di montagna.
Le Guide Alpine Cortina faranno il possibile per apportare le proprie conoscenze nel settore turistico in modo di offrire già dal mese di Ottobre e Novembre l’accompagnamento di tutti gli appassionati facendo vivere un esperienza che vuole essere a 360° collegando l’aspetto sportivo, grazie alla nuova via ferrata, quello della memoria legato alla Diga del Vajont proponendo anche la visita del Museo Longarone Vajont Attimi di Storia, quello architettonico proponendo la visita a Erto vecchia, e quello enogastronomico legato al rapporto tra il Gelato Artigianale e Longarone.
SCHEDA: Via Ferrata della Memoria
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