47° Film Festival Internazionale Montagna, Esplorazione Avventura
I film premiati dalla Giuria del Festival
La Giuria del 47° Filmfestival Internazionale Montagna, Esplorazione Avventura "Città di Trento" (composta da Emanuele Cassarà - Italia (presidente), Mireille Chiocca – Francia, Bernd Seidel – Austria, Jerzy Surdel – Polonia, Jack Tackle - U.S.A.) ha attribuito il Gran Premio "Città di Trento" Genziana d'Oro al film: 118 Days in Captivity of Ice di Pavol Barabàs (Slovacchia) per l'opera che, possedendo elevate qualità artistiche, meglio corrisponde agli scopi e ai valori cui la Rassegna si ispira, ed il Premio del Club Alpino Italiano - Genziana d'Oro, per la migliore opera di alpinismo, al film: Montañas de ayer di Guillermo Campo e Jesùs Bosque (Spagna). Ad entrambe le opere è stato assegnato un premio di 5 milioni di lire.
Sono stati inoltre premiati con la Genziana d'Argento:
Reticent Wall di Stipe Bozic (Slovenia) per la migliore opera di avventura e sport;
La civilisation perdue du Rio La Venta di Antoine De Maximy (Francia).per la migliore opera di interesse etnografico di particolare livello scientifico;
Ushuaïa nature: les glaces racontent di Jacques Laîné (Francia) per la migliore opera di esplorazione e tutela dell'ambiente;
Ladro di Montagne - Ignazio Piussi: montanaro, alpinista, esploratore di Nereo Zeper (Italia) per la migliore opera di montagna;
Premier de cordée e La Grande Crevasse di Edouard Niermans, Pierre Antoine Hiroz (Francia/Svizzera/Italia) per la migliore opera a soggetto.
Il premio speciale della Giuria per la migliore opera di autore italiano e Il Premio speciale per la migliore fotografia, infine, sono stati assegnati rispettivamente a: Su tutte le vette è pace di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi (Italia) e Die Farben der Wüste di Franz Herzog (Austria).
La Giuria ha voluto inoltre almeno segnalare il valore specifico di tre opere:
- Missing in Tibet di Robin Garthwait e Dan Griffin (U.S.A.);
- Kailash - On the Way to Tibet di Uldis Tirons (Lettonia),
- Tita Piaz: il diavolo delle Dolomiti di Giorgio Balducci (Italia).
Sono stati inoltre premiati con la Genziana d'Argento:
Reticent Wall di Stipe Bozic (Slovenia) per la migliore opera di avventura e sport;
La civilisation perdue du Rio La Venta di Antoine De Maximy (Francia).per la migliore opera di interesse etnografico di particolare livello scientifico;
Ushuaïa nature: les glaces racontent di Jacques Laîné (Francia) per la migliore opera di esplorazione e tutela dell'ambiente;
Ladro di Montagne - Ignazio Piussi: montanaro, alpinista, esploratore di Nereo Zeper (Italia) per la migliore opera di montagna;
Premier de cordée e La Grande Crevasse di Edouard Niermans, Pierre Antoine Hiroz (Francia/Svizzera/Italia) per la migliore opera a soggetto.
Il premio speciale della Giuria per la migliore opera di autore italiano e Il Premio speciale per la migliore fotografia, infine, sono stati assegnati rispettivamente a: Su tutte le vette è pace di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi (Italia) e Die Farben der Wüste di Franz Herzog (Austria).
La Giuria ha voluto inoltre almeno segnalare il valore specifico di tre opere:
- Missing in Tibet di Robin Garthwait e Dan Griffin (U.S.A.);
- Kailash - On the Way to Tibet di Uldis Tirons (Lettonia),
- Tita Piaz: il diavolo delle Dolomiti di Giorgio Balducci (Italia).
Note:
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