Wüstenblume, nuova via sul Sass de la Crusc

La scorsa estate Josef Hilpold e Ulrich Viertler hanno aperto Wüstenblume (400m, VIII+), una nuova via sul Sass de la Crusc in Dolomiti.
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Josef Hilpold and Ulrich Viertler on Wüstenblume, Sass de la Crus, Dolomites.
Ulrich Viertler
In sei giorni della scrosa estate i due alpinisti sudtirolesi Josef Hilpold e Ulrich Viertler hanno aperto Wüstenblume - fiore del deserto - nuova via sul pilastro posto tra la via Mutschlecher - Großrubatscher e il Diedro Mayerl sul Sass de la Crusc, Val Badia, Dolomiti. La via è stata liberata il 28 settembre con difficoltà stimate attorno all' VIII+ ed è protetta solo da chiodi normali e protezioni mobili. Da segnalare che per aprire la via Hilpold e Viertler hanno invertito le tradizionali regole del "gioco", salendo prima la parte alta, poi la parte bassa. Inoltre si sono calati dall'alto per raggiungere il punto più alto del giorno precedente e nella parte bassa sono state usate anche delle corde fisse, come ci hanno raccontato Viertler in questo dettagliato report che gli abbiamo chiesto di fornirci.

WÜSTENBLUME
di Ulrich Viertler

Il Sass de la Crusc è la nostra montagna preferita e, a nostro avviso, il non plus ultra dell'alpinismo in Dolomiti. Siamo entrambi riusciti a ripetere molte vie su questa parete e lasciare le nostre tracce su di essa è sempre stato il nostro grande sogno.

Fatto sta che proprio quella sezione di parete offriva ancora sufficiente spazio per qualcosa di nuovo. Dopo aver studiato la parete accuratamente abbiamo individuato la linea, non sapevamo però se fosse fattibile per via delle difficoltà o per la qualità della roccia. Volevamo salire usando soltanto protezioni mobili e chiodi normali, nessuno spit, ed è per questo che abbiamo deciso di iniziare dalla parte superiore della parete, quella che parte dalla grande cengia mediana.

Accompagnati dall'amico Johannes Bachmann, il primo giorno abbiamo salito i primi tiri del Diedro Mayerl fino alla cengia dove abbiamo attraversato a sinistra per 40m per iniziare la nostra linea. L'arrampicata si è rivelata molto difficile e quel giorno siamo riusciti a salire soltanto un tiro.

Abbiamo deciso di calarci dall'alto il giorno successivo per raggiungere il nostro punto più alto e poi siamo quasi riusciti ad aprire altri due tiri. Dico quasi, perché il secondo tiro si è rivelato molto impegnativo. Eravamo molto stanchi mentalmente e quindi ci siamo calati nella speranza di raggiungere la cima il giorno successivo.

Il terzo giorno eravamo molto motivati, volevamo concludere quello che avevamo lasciato incompiuto il giorno precedente. Josef è stato un grande e ha risolto il tratto chiave, mentre l'ultimo tiro l'ho aperto io e, con gli ultimi raggi di sole, sono sbucato in vetta. Felici di aver salito la parte superiore della parete siamo scesi a valle.

Nei successivi tre giorni siamo riusciti ad aprire i primi 5 tiri. In questo caso abbiamo usato delle corde fisse per raggiungere il punto più alto del giorno precedente. La qualità della roccia era sorprendentemente buona e siamo riusciti a proteggerci con molti nuts e friends.

Dopo circa 6 giorni di duro lavoro, di fatica fisica e mentale e dopo svariate cadute siamo riusciti ad aprire la via. Ora la dovevamo soltanto salire in libera. Il primo tentativo è andato male: arrivati alla base della via ha cominciato a nevicare. Siamo rientrati delusi e ho iniziato a dubitare che la libera fosse ancora possibile con il precoce arrivo dell'inverno. Ma per il 28 settembre le previsioni erano buone e dopo 8 ore siamo riusciti a liberare tutti i tiri. Quel giorno tutto è filato alla perfezione e all'imbrunire abbiamo raggiunto la cima, felicissimi.

SCHEDA: Wüstenblume, Sass de la Crusc, Dolomiti




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