Vino e Cioccolato al Monte Colodri di Arco
Fa strano chiamarla nuova via, visto che il primo tassello lo abbiamo piantato nel 2003, dopo che avevo convinto il mio socio, Ivan, a seguirmi in questa avventura. Dopo l’ultima via al Monte Colt volevo buttarmi sul Monte Colodri ma per l’occasione l’ho sparata: “Saliamo dal basso? sai che palle buttare giù corde per tutto il Colodri?”
Ma chiodare dal basso non è uno scherzo, perché da sotto, con la roccia vergine, sei sempre sullo sporco, magari in placca, a volte ti si staccano gli appigli, sei carico più del solito, ti si sganciano i cliff e voli giù senza preavviso, tiri su il trapano senza respirare quando sei appeso su una tacca minuscola, ti cade materiale, stai ore in sosta a cuocerti o a congelarti mentre fai sicura, ti piove di tutto in testa…. e in più, sei sempre preoccupato di chiodare bene.
Ma la voglia era tanta, era il momento giusto, stavamo bene… e che avventura, che soddisfazione! Così le prime cinque lunghezze e mezza sono nate nell’autunno 2003 appunto, ma quando è arrivato il freddo, a fine novembre, abbiamo rimandato all’anno successivo. Non ricordo bene i passaggi ma dal 2004 al 2015 è successo di tutto, tutto quello che poteva impedirci di proseguire nel nostro impegno.
Fatto sta che nel 2015 verso fine anno mi decido, "la devo finire 'sta via". Mi riorganizzo, butto le corde e riprendo il lavoro dall’alto, perché dal basso credo richieda troppo impegno. Infatti c’è tanto da pulire. Ci vado anche di notte, per buttare di sotto un pilastro alto quanto me, da L9….e poi finalmente nel 2016 finisco. Una liberazione, perché non è bello lasciare una via così a metà. Facciamo le prime due ripetizioni e poi la divulghiamo agli amici, in attesa delle loro di salite, che ad oggi saranno una ventina.
In merito all’itinerario, questo attacca qualche metro a destra di Vento di Passioni, una ventina dalla super gettonata Segantini, (sono ben visibili le piastrine Inox) e segue una linea di roccia favolosa, a parte i primissimi metri, sempre compatta e di varia natura.
Il primo tiro è perfetto per un buon riscaldo. Il passaggio chiave è verso il finale di L2: c’è una nicchia che durante l’apertura ho aggirato sulla sx rimanendo in placca per via della scadente qualità della roccia al suo interno. Grazie alle ripetizioni il friabile è stato completamente rimosso ed oggi la nicchia viene utilizzata anche per un recupero totale, con un buon incastro di ginocchio, per uscire poi direttamente alla sosta. In questo caso il parere dei ripetitori è di un grado di 7a. Non resta che invitarvi a ripeterla ed augurarvi buon divertimento!
Un grandissimo ringraziamento a Walter Gobbi (Gobbisport), un mio caro amico, che ha fornito tutto il materiale per la realizzazione. Vino e Cioccolato e dedicata a mio fratello Andrea ed al papà di Ivan, Gerardo, scomparsi in questi ultimi dieci anni.
di Alessandro Chiarani
SCHEDA: Vino e cioccolato, Monte Colodri, Valle del Sarca