Alla Torre dei Feruch (Dolomiti Bellunesi) Davide Cassol e Gabriele Walicki scoprono 'I sogni di Brunner'
"… così hanno termine i viaggi nel mondo dei sogni dei tempi, in cui mi accontentavo di scalate di mediocri difficoltà, dove non forzavo di passare a tutti i costi lasciando zone inesplorate, dove permaneva l’incognita e il mistero.
Ora subentra l’azione, che fruga tutti gli ostacoli, che dà il godimento intenso del momento, lasciandone un ricordo indelebile nel cuore, ma che distrugge tutti i sogni dei monti e finisce per livellarli e toglier loro ogni poesia.
Ciò, naturalmente, vale solamente per noi uomini civili.
Tratto da: G. Brunner "Un uomo va sui monti"
La via I sogni di Brunner nasce da racconti d’altri tempi come "irrealizzabile", così si legge nelle vecchie guide di Castiglioni e Brunner. Ma i tempi, l'attrezzatura, le conoscenze e l’arrampicata si evolvono: così io e Davide Cassol siamo riusciti a realizzare il sogno!
Partiamo sabato sera da Gena direzione Bivacco Valdo. Zaini carichi di corde, protezioni veloci, chiodi, cibo e curiosità di scoprire questa parete. Sveglia ore 5.00 in direzione Circolo della Borala.
Qualche foto lontana ci faceva intuire i punti deboli della salita, partiamo sullo zoccolo cercando le linee più semplici e asciutte. Sappiamo che sulla parte iniziale dobbiamo correre, dopo qualche tiro di corda proseguiamo slegati e arriviamo alla base della parete sud della torre.
10° tiro, sosta su chiodi nella nicchia. Parto io, pianto un chiodo, supero un tettino e faccio sosta in un grottino. 11° tiro, Davide traversa a sinistra con un balzo atletico facendo attenzione ad un pilastrino instabile. 12° tiro, guardo verso l’alto e mi attende una roccia gialla con una serie di tetti da superare con qualche chiodo, microfriend e una buona pompa (evvai!). Oh, un clessidrone gigantesco! Sostaaa!13° tiro, a Davide un’altra lunghezza delicata con due strapiombi da superare solo dopo averli disgaggiati. 14° tiro, riparto io e Davide, avendo fiutato la cima, mi incita: "qualche protezione veloce e via", la vedo! Faccio sosta qualche metro sotto per non riempire la testa di Davide di sassi. Ultimo tiro, con qualche metro di ravanata alle 15.50 arriviamo di fronte agli ometti, SOGNO REALIZZATO!
Una foto al volo e ci dirigiamo verso est, la discesa è lunga, via rapidi che ci aspettano per festeggiare.
Ore 19.00 facciamo l’ultima doppia e con l’imbrunire arriviamo al Valdo. Ci avviamo di ritorno lungo il tortuoso sentiero e alle ore 21.30 pizza! Buone ripetizioni!
di Gabriele Walicki
Si ringraziano gli amici di Gena e CSMS per la manutenzione dei sentieri e del Bivacco Valdo, Art Climb, Linea Verticale e Elvio Damin per le foto.