Thomas Comin, una passione sconfinata per l'arrampicata

Riccardo Tabarin presenta il forte boulderista trevigiano Thomas Comin che, con la sua passione sconfinata per l'arrampicata, ha salito in grande velocità diversi boulder difficili e famosi come Karma a Fontainebleau in Francia e Signore degli Anelli a Ceriola.
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Thomas Comin contro Karma, il mitico blocco a Fontainebleau
Riccardo Tabarin

Il mondo del boulder e dell’arrampicata "moderna", raccontato nei social, scorre sotto ai nostri occhi alla velocità dello "scroll down" del mouse: qualche bella foto, forse un video, pochissime righe e molti hashtag... Un post, per quanto farcito possa essere, non rende giustizia alle storie ed ai dettagli che le cesellano rendendole esperienze uniche; non trasmette mai appieno le emozioni, la fatica ed i sacrifici che ci sono dietro ad una "realizzazione" riducendola così ad un numero: che sia il grado o i like ricevuti.

Ma ci sono dei blocchi e delle vie che non si possono ingabbiare in un post o incasellare in un grado; il cui valore va al di là della loro difficoltà. Questi blocchi sono delle vere e proprie "pietre sacre", pezzi di storia per i quali, solo a pronunciarne il nome, sudano le mani. Sono quei blocchi a cui ci si avvicina con timore reverenziale, accarezzandone l'idea a lungo, con rispetto... linee perfette percorse da visionari e ripetute da pochi "eletti". Per questo oggi vi racconto una storia che parla di "pietre sacre" e di un ragazzo come tanti altri.

Thomas Comin è uno studente universitario; quando non ha corsi da frequentare, esami da preparare o impegni familiari, lavora duro per pagarsi i viaggi col suo "cimice", il Qubo verde con cui spera finalmente di visitare tutte le zone boulder d'Europa. Thomas ha una passione sconfinata per l'arrampicata. Si allena puntuale, con determinazione. Thomas questa passione l'ha conosciuta da bambino, in una palestra. Lei l'ha preso per mano e lui quella mano non l'ha più lasciata.

La roccia l'ha incontrata tardi, quando era ormai un ragazzo e la maggior parte dei suoi fortissimi coetanei già da anni girava l'Europa in cerca di sassi e mostri sacri da salire. Ma il tempo perso forse è stato per lui una molla: ogni occasione, in qualsiasi momento, è stata un'occasione buona. Quali fossero le condizioni, caldo, freddo, umido non gli importava. E non per una mancanza di rispetto o per arroganza. Ma per quella bramosia che brucia di più delle dita consumate, che fa tremare più del freddo, che fa battere il cuore e accendere i sogni.

Lo scorso settembre siamo stati a Fontainebleau. Volevo che scalasse sui blocchi che sono parte della storia del boulder. I più belli, mitici di Font....non alla ricerca del grado ma alla ricerca del movimento. In quei giorni ha continuato a fagocitare salite di ogni genere e grado, godendo di tutto ciò che quel "parco giochi" naturale offriva. Era nuvoloso e l'aria umida per la pioggia del mattino, quando siamo stati a vedere i Big Four. Quello stesso giorno ha salito in sequenza Big Boss, Tristesse e Fourmis Rouges prima che piovesse di nuovo.

Un paio di giorni più tardi abbiamo fatto una doverosa visita a sua maestà Karma. Dopo due ore di tentativi, è ripartito quasi con timidezza, quando noi attorno eravamo distratti. Un attimo ed era a tenere quel disegno sulla roccia, su il tallone e poi alla tacca buona. Tutti urliamo esultanti, lui si gira e chiede silenzio "non si sa mai, meglio esultare alla fine…" dice con la stessa umiltà e sincerità che gli leggo dentro quando si allena, quando lavora; l’umiltà di chi sa che bisogna sempre dare il tutto per tutto e che niente è mai scontato. Poi un respiro ed è sopra al "suo" Karma.

Un mese prima a Varazze, gli ho visto salire Rampage, una prua magnifica su cui ogni boulderista vorrebbe poter mettere mano. Era l'11 di agosto ed un sole magnifico scaldava l'aria e ci "portava" il profumo del mare. Petto nudo, pantaloni corti, berrettino e occhiali per ripararsi dal sole non sono esattamente i "compagni ideali" per una buona prestazione su un blocco di tacche, pinze e continuità. Ma eravamo lì e come si dice, ogni lasciata è persa. E così in quell'afoso pomeriggio di agosto, dopo poco più di un'ora, anche la prua ha ceduto il passo a quella determinata e sincera volontà.

La stessa volontà che domenica scorsa l'ha riportato per l'ennesima volta davanti al Signore degli Anelli, in quel di Ceriola. Era andato per chiudere i conti con quel blocco in una giornata in cui finalmente le condizioni sembravano perfette per riuscire a muoversi su quella tacca svasa. Ma una volta salita la stand si è ritrovato come sempre con il desiderio di continuare a spingersi oltre finché c'è tempo, luce, pelle... E’ così che in una decina di giri chiude anche dalla versione sit del Signore degli Anelli, linea liberata dal grande Michele Caminati nel 2008 e ripetuta solo da Stefano Bettoli. Non importa quale grado abbia il blocco, importa il fatto che ha salito una linea ed un sasso tra i più belli esistenti, una linea che bisogna vedere dal vivo per capirne appieno la bellezza.

Poche parole spese a raccontarsi, serietà, impegno, determinazione ed un grande cuore... avanti così Thomas!

Riccardo Tabarin

Link: Le Bloc Treviso, S.C.A.R.P.A. 

Karma - Fontainebleau



Rampage - Varazze


Signore degli Anelli sit. - Ceriola




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