Sonnie Trotter libera variante alla North America Wall su El Capitan

Il 19 novembre Sonnie Trotter, in cordata con Tommy Caldwell, ha effettuato la prima libera in giornata di una nuova variante di North America Wall / El Nino. Il canadese aveva scoperto la variante di tre tiri, ora chiamata Pineapple Express, insieme a Alex Honnold nel 2017.
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Sonnie Trotter libera la variante in libera della North America Wall su El Capitan, Yosemite
Austin Siadak

North America Wall è una delle vie storiche di El Capitan a Yosemite. Aperta nel 1964, è stata la prima via a solcare l'enorme parete sudest di El Capitan e soltanto la terza big wall su questo monolito di granito dopo The Nose e Salathè. Aperta da quattro dei più influenti climber dell’età d’oro della valle, ovvero Yvon Chouinard, Tom Frost, Chuck Pratt e Royal Robbins, la North America Wall ha rappresentato un altro importante passo avanti in termini di etica e stile: dopo soltanto due brevi perlustrazione, la via è stata aperta in maniera impeccabile dal 22 al 31 ottobre, dal basso in una spinta unica e per la prima volta senza "cordoni ombelicali", cioè corde fisse. Le difficoltà furono tali che allora era considerata una delle vie più difficili al mondo e l'impegno richiesto ai quattro per esplorare l'ignoto ha spinto Robbins più tardi a descriverla come "la scalata della nostra vita. Più difficile e più seria di qualsiasi cosa sapessimo. Questa via ci ha richiesto tutto."

La via è stata anche la terza linea ad essere stata liberata su El Capitan, quando nell'autunno del 1998 i tedeschi Alexander e Thomas Huber hanno investito tre settimane a scovare una variante in libera chiamata El Niño. I suoi 800 metri di granito ripidissimi sono stati descritti dai due fratelli, senza mezzi termini, come una delle migliori vie del pianeta. Le difficoltà erano stimate attorno a 5.13c, però con una breve doppia per ovviare una sezione completamente liscia, utilizzata poi successivamente da tutti coloro che hanno ripetuto la via.

Ora la North America Wall è tornata alla ribalta grazie al canadese Sonnie Trotter che nella primavera del 2017 insieme a Alex Honnold ha scoperto una connessione "che avrebbe permesso al North American Wall di essere finalmente salita tutta in libera tramite una variate di El Niño di 3 tiri." La nuova variante evita quindi completamente la doppia prendendo "una linea più diretta nei diedri neri, salendo roccia bella, poi per altri due tiri prima di riconnettersi al diedro in alto." Trotter ci ha raccontato "E' stato un lavoro enorme scovare e poi chiodare la variante, perché è proprio nel bel mezzo della parete a circa 800 metri da terra. Raggiungere questo punto è stata la cosa più difficile in assoluto."

Sfortunatamente in quella stagione non c’era più tempo per la libera e a causa dei vari impegni Trotter e Honnold non sono riusciti ad legarsi nuovamente in cordata, così questo autunno dopo aver aggiunto qualche spit Trotter ha unito le forze con Tommy Caldwell per effettuare la prima libera in giornata. La nuova variante si chiama Pineapple Express e tutta la via è stata salita il 19 novembre in 13 ore; i tiri nuovi, il 12°, 13° e 14°, hanno difficoltà del tutto simili a quelle di El Niño originale. Il tempo dirà quale variante diventerà lo standard futuro.

Link: sonnietrotter.com, FB Sonnie Trotter

 
 
 
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I first met @alexhonnold in the fall of ‘07 around a crackling fire in Camp 4. Under his trademark hoodie I could still make out the intensity behind his eyes and wide grin, he was perhaps just 21 and recently made headlines for soloing Astroman and the Rostrum in a single day. Something I knew I would never even attempt. Honnold humbly insisted that anybody who climbs 5.13 could probably do it. But not anybody can solo. It takes something more. A certain state of mind. Regardless of age, Alex is a hero, we have fun, I learn something when I climb with him and I’m always grateful to be pushed a little from my comfort zone. In the Spring of 2017 we found the connecting link that would allow the North American Wall to finally be free climbed in its entirety via a 3 pitch variation to El Niño 5.13c. We joked that our recon mission was “5.11d R rappelling”. Scary, but only “moderately” dangerous:) When Alex is on rock, he becomes superhuman, and can do (almost) anything he wants uninterrupted by fear or exposure. I on the other hand move a little slower, more carefully and feel somewhat cautious next to his long strides on the mountain. Sadly, this year Alex couldn’t make it back to Yosemite like we had planned, and encouraged me to go for the climb with another partner. Naturally I was bummed, then gripped, thinking about some of the crux pitches, the fragile rock up higher or the long runouts over questionable gear. With two young kids in the back of my mind, I certainly wasn’t capable by myself. Or so I thought... Having superhero partners is great, but shouldn’t keep us from chasing our dreams. Graciously, another El Cap legend @tommycaldwell offered to support me on his final day of climbing in the valley this year. It was the last good day before the first storm of the season. We met at 4:30am in the Meadow and began our day. I tried to harness a bit of the Honnold state of mind. Pitch by pitch, we moved up the wall, Tommy and I laughed a lot up there and everything seemed to click. We topped out just before 7pm. I’m so thankful for good times with great friends. The hours spent “toiling” on El Cap are some of my most treasured. photo: @austin_siadak

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