Passavamo sulla terra leggeri, nuova via d'arrampicata alla Punta Cusidore in Sardegna
Non c’è molto da raccontare (di quello che ho già ampiamente raccontato sulle guide e sul mio recente libro La Linea Invisibile) sulle mie aperture alla Punta Cusidore, forse la montagna "alpinistica" più importante della Sardegna.
Si tratta della mia diciannovesima (probabilmente, non le conto più, potrei essermene dimenticata qualcuna) via su questa montagna ed il numero la dice lunga sulla mia passione per queste rocce dove lo spazio per la fantasia sembra non esaurirsi mai. Passavamo sulla terra leggeri, dopo Diamanti e Ruggine dell’estate scorsa (via mista trad e spit), ritorna ad uno stile "plaisir" che avevo inaugurato su questa montagna molti anni fa con L’ombra della mia mano. Si scala dunque solo con i rinvii su calcare di eccezionale qualità, con chiodatura mai troppo distante e solo qualche friend medio (mai veramente necessario) se si vogliono integrare i tratti più appoggiati tra un muro e l’altro.
Iniziata lo scorso anno con il mio caro amico Giovanni Manconi, questa via ha avuto un inizio travagliato a causa di ripetuti intoppi. E’ stato quindi necessario ritornare più volte, nonostante fosse una via forse apribile in una sola giornata. Ma il trapano che fa le bizze un giorno e una memorabile tempesta di vento l’altro… è arrivato l’inverno ed è stato necessario rimandare la fine della via a questa primavera. Un incidente automobilistico che ha messo fuori uso Giovanni per alcuni mesi mi ha consigliato di aspettare che guarisse per finirla insieme, un atto di correttezza che in passato non sempre ho rispettato (per esempio proprio sulla vicina Ombra della mia mano). Ma si cresce e si fa tesoro, se possibile, delle mancanze nei confronti dei compagni di cordata.
La nuova via si sviluppa nel corridoio di placche e muri di roccia eccezionale tra la Via dell’Amicizia e la classica Spigolo NW (la via del Finanzieri) rimanendo vicina alle due senza però mai incrociarle o interferire. Nella parte alta si arrampica su calcare veramente al top della qualità. Infine una nota sul nome: dopo Joan Baez e Bob Dylan di "Diamanti e Ruggine" questa volta mi sono ispirato ad un bellissimo romanzo (storico) di Sergio Atzeni. In esso c’è tutta la Sardegna come l’ho conosciuta e amata in questi 30 anni e vorrei rimanesse.
C’è un detto che dice che si nasce incendiari e si muore pompieri, varrà anche per me, ma a volte vorrei che il tempo si fermasse, anche se so che non è possibile. Sergio, che scriveva anche di arrampicata per la Rivista della Montagna è scomparso tra i flutti delle acque di Carloforte ormai molti anni fa. Ma i suoi romanzi sono un pezzo di Sardegna che mi porterò per sempre nel cuore.
Maurizio Oviglia
SCHEDA: Passavamo sulla terra leggeri, Punta Cusidore in Sardegna