Pala dell'Eretico, nuova falesia sopra Lecco
Il virus della chiodatura si è così espanso all’interno del nostro CAI e si sono uniti a noi Damiano Formenti ed Enrico Monti. A questo scombinato quartetto si è poi aggiunto Walter Cesana che è stato l’artefice della sistemazione della base della falesia. Ha ricavato due magnifiche piazzole sul ripido pendio erboso a sinistra della falesia con tanto di comodissime panche. E siccome non ci siamo fatti mancare niente, ha creato anche un posto dove fare la griglia, collaudato e funzionante. I lavori di pulizia della parete sono stati fatti da il nutrito gruppo di persone sempre facente parte del CAI di Seregno. I lavori sono iniziati a dicembre 2013 e finiti a metà marzo 2014. Sono state necessarie una trentina di scampagnate.
La falesia è una pala di calcare posta sopra l’abbazia di San Pietro al Monte, che nel punto più alto raggiunge la trentina di metri. La roccia è varia ma sempre ottima. A destra calcare giallo a tacche molto abrasivo, verticale nella prima parte dopo leggermente strapiombante. A sinistra invece la roccia è grigia e molto più compatta, il primo terzo della parete è leggermente appoggiato e cosparso di fessurine verticali con i bordi arrotondati, i due terzi successivi sono perfettamente verticali a tacche. Il settore sinistro richiede un arrampicata più tecnica, di precisione e di equilibrio. Per adesso chi ci ha arrampicato ha sempre valutato le linee molto belle. Chiodata a fix da 10mm e con una lunghezza variabile tra gli 86 e i 90 mm, a seconda della casa di produzione. Soste con ghiera e fix a doppia espansione. Il tutto finanziato in buona parte dal CAI di Seregno e il restante da parte di singoli individui.
Esposta a sud è perfetta d’inverno e nelle mezze stagioni. D’estate e nei giorni caldi diventa un forno. La roccia asciuga molto in fretta. In caso di deboli piogge dopo mezza giornata di sole è quasi completamente asciutta. Dopo piogge intense ci vuole un giorno.
L’avvicinamento (nota dolente) richiede una oretta e un quarto di camminata ma come ha detto qualcuno spendiamo un sacco di ore di coda in macchina per andare a lavorare a Milano, un oretta di passeggiata non può che farci bene! Per arrivare alla parete abbiamo riesumato un sentierino che probabilmente una volta usavano per il bestiame o per far legna, infatti sopra di esso correva una funicolare il cui cavo rimane ora adagiato sul prato e a metà sentiero c’è una casotta (piccolo riparo per la pioggia con muratura a secco) che ora viene usata come tana da un paffutello cinghialotto, visto una volta sola e che aveva più paura lui di noi che viceversa . Richiedono un po’ di attenzione gli utimi 50 metri, ripido prato ricoperto di scivolosissima paglia.
Infine il panorama. Uno sguardo mozzafiato sulla brianza e sull’abbazia e soprattutto non si vede e non si sento i rumori della strada provinciale. L’abbazia di San Pietro al monte merita una visita, e nei week end è possibile accedere al suo interno. Unico punto d’appoggio è il crotto del capraio posto all’inizio della strada di salita in località Pozzo.
Daniele Buso, CAI di Seregno
SCHEDA: Pala dell'Eretico
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